Per la cura delle infezioni urinarie non è sempre necessario rimettersi ai farmaci ma ci si può affidare anche ad elementi messi a disposizione dalla natura. Per esempio il Cranberry è conosciuto per la sua capacità di curare i disturbi delle vie urinarie.
Questa pianta è usata in grande quantità negli Stati Uniti dove si cuoce per fare il condimento del tacchino del giorno del Ringraziamento. Al di là dell’impiego in cucina, è superconsigliato da medici ed erboristi, per il trattamento dello scorbuto, dei calcoli renali e dei problemi renali e della vescica.
Il funzionamento terapeutico di questa pianta è semplice: alcuni batteri hanno bisogno di attecchire alle mucoseper moltiplicarsi e come spiegano gli esperti:
alcune sostanze presenti nel succo di Cranberry riescono a bloccare questo processo di adesione e quindi a evitare che il batterio si moltiplichi e infetti le vie urinarie. Le sostanze più importanti per quest’azione sono le proantocianidine (le più attive quelle di tipo A2). Sembra siano loro che interponendosi tra le cellule della mucosa e i batteri impediscono il legame tra i due.
Bevendo succo di Cranberry per 12 mesi un adulto può prevenire e curare le infezioni urinarie. Sull’effetto in età pediatrica stanno ancora facendo degli studi, di certo non ha controindicazioni o effetti collaterali degni di nota, ma il suo uso va deciso, comunque, in accordo con il pediatra. C’è chi si chiede se siano più importanti gli estratti naturali o i succhi. Su una rivista specializzata si legge che
È efficace anche il succo fresco naturale ma in genere si utilizzano succhi concentrati o altri estratti titolati in proantocinidine A2 per favorire l’assunzione costante per lunghi periodi.