I medici pediatri danno consigli ai genitori a seguito di una nuova ondata di mal di gola. L’obiettivo è quello di fornire loro gli strumenti per distinguere il classico mal di gola dalla faringite. Ecco i sintomi da tenere in considerazione.
L’Andkronos che dà voce alle indicazioni dei pediatri, riporta in apertura la seguente dichiarazione:
“Si deve distinguere la rinofaringite, provocata dai virus e che perciò non richiede terapia antibiotica, dalla tonsillofaringite, provocata dai batteri, soprattutto dallo streptococco betaemolitico di gruppo A”.
Parola del pediatra di Milano Italo Farnetani, che spiega all’AdnKronos Salute come identificare le diverse forme.
“La presenza di quattro sintomi, tosse, raffreddore, raucedine e congiuntivite, indicano che la causa è un virus: non servono gli antibiotici. L’assenza di questi sintomi e l’osservazione nel fondo della gola di petecchie, piccole chiazze di colore più rosso rispetto al tessuto della gola, associate a febbre superiore a 38,5°C, indicano che la faringite è provocata dallo streptococco betaemolitico di gruppo A”.
Nonostante la preoccupazione dei genitori, la maggior parte dei mal di gola appartiene al primo insieme e per questo non richiede una specifica terapia farmacologica che può indebolire gli altri organi. Spiega ancora il pediatra:
“Nella maggioranza dei casi il mal di gola è provocato dai virus, “non servono gli antibiotici: guarisce da solo, senza dover assumere nessun tipo di medicina, salvo al massimo i prodotti contenenti paracetamolo per abbassare la febbre o alleviare il dolore. I genitori, invece, hanno una grandissima paura del mal di gola, anzi per molti questo termine ha un suono sinistro, perché hanno sentito dire che dalla gola sono partite delle infezioni che hanno danneggiato, in modo grave, il cuore o i reni: per questo – testimonia il pediatra – molti vivono ogni mal di gola del figlio con paura e ansia, che però è ingiustificata. I genitori fanno riferimento alle infezioni dovute allo streptococco betaemolitico di gruppo A, che è un batterio che, effettivamente, può danneggiare il cuore e i reni. Ma oggi, grazie agli antibiotici, queste temibili complicanze sono estremamente rare. Comunque, seguendo il nostro percorso, riusciamo a capire quando servono gli antibiotici, che devono essere prescritti dal medico, oppure se sono inutili”.