Un’attività fisica regolare riesce a rendere giustizia al cuore, ovvero lo allena e lo fa stare meglio. Ma quando si arriva ad una certa età, a quale disciplina sportiva bisogna affidarsi? Secondo un recente studio dell’Università di Napoli, agli anziani si consiglia di ballare.
“E’ fondamentale per tutti, e soprattutto per chi soffre di patologie cardiovascolari, consultare il proprio medico o uno specialista prima di intraprendere qualunque forma di esercizio fisico – precisa Massimo Volpe, professore ordinario di cardiologia e direttore della Scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare dell’università Sapienza di Roma – ma in generale gli sport più indicati per questo tipo di pazienti sono quelli con metabolismo aerobico (di resistenza piuttosto che di potenza) e a medio o basso impegno cardiocircolatorio”.
La danza ha queste caratteristiche, “ma – aggiunge lo specialista – porta a chi la pratica anche i benefici psicologici derivanti dalla sua natura piacevole e divertente. Può essere percepita come un hobby piuttosto che come uno sforzo fisico imposto o una terapia”.
L’ipertensione e le altre patologie cardiovascolari in Italia sono responsabili del 41% dei decessi. L’80% di queste malattie è attribuibile a fattori di rischio comportamentali. L’inattività fisica, a cui secondo l’Oms sono imputabili 3,2 milioni di morti l’anno, è il quarto dei principali fattori di rischio.
La danza è un “ottimo antidoto alla malattia ipocinetica per i sedentari – spiega Carlo Tranquilli, medico responsabile della Federazione italiana danza sportiva e membro del Comitato medico della World Dance Sport Federation – La socializzazione, la riduzione dello stress, i miglioramenti della forza e dell’equilibrio sono solo gli effetti più evidenti, senza dimenticare che questi aspetti hanno importanti ricadute anche in termini di spesa sanitaria pubblica”.