L’olio di palma di recente è finito nel mirino perché considerato nocivo: ma oggi uno studio di Cambridge sottolinea i meriti di questo alimento considerato alternativa valida ai grassi cattivi.
Ad affermarlo è Rajiv Chowdhury, professore associato presso il dipartimento Global Cardiovascular Health dell’Università di Cambridge, che ha pubblicato una ricerca ripresa in uno studio appena pubblicato della National Obesity Forum. L’olio di palma non fa male, dunque, come invece si era detto, ma anzi può essere usato come alternativa valida ai grassi cattivi. E uno studio conferma questa tesi:
Il nostro studio, combinando i risultati di tutte le varie pubblicazioni uscite in precedenza, ha scoperto che ad un elevato apporto totale di grassi saturi non corrisponde in modo significativo il rischio di malattie cardiache. Per esempio alle catene di grassi saturi pari, associate ad un forte consumo di alcol e cibi ricchi di carboidrati, è correlato un aumentato di rischio di diabete e rischio cardiovascolare; al contrario, ai grassi saturi a catena dispari, associati invece ai prodotti lattiero-caseari, è attribuito un rischio ridotto
GRASSI SATURI IDROGENATI E OLIO DI PALMA, TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE
Una teoria che, seznza dubbio, rimette in discussione quanto affermato negli ultimi tempi, con l’olio di palma addirittura messo al bando da alcuni supermercati che hanno provveduto alla rimozione dei prodotti che lo contenevano per tutelare i loro consumatori. Lo studio inglese apre nuovi scenari ma la domanda che tutti si pingono è: da che parte sta, davvero, la verità sull’olio di palma?
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