Il sistema antitaccheggio può danneggiare gli apparecchi elettronici dei cittadini cardiopatici, in pratica può incidere sul corretto funzionamento dei pacemaker. Uno studio americano spiega di cosa bisogna avere timore.
I sistemi antifurto elettronici – riporta l’Adnkronos – noti anche come Electronic article surveillance (Eas), presenti nei negozi possono disturbare il funzionamento dei pacemaker impiantati nei pazienti con problemi cardiaci. E non è una sensazione. C’è proprio una nota d’allarme stilata dagli esperti riuniti a Nizza per il Cardiostim Ehra Europace 2016, che ribadiscono:
“l’esposizione prolungata, nei negozi che hanno questo tipo di sistemi antifurto, da parte dei pazienti portatori del dispositivo può causare stimolazioni elettriche inappropriate ai defibrillatori impiantati”. Inoltre – proseguono gli esperti – i medici “dovrebbero informare gli assistiti di questo pericolo, spesso sottovalutato. Alcuni sistemi di antifurto sono nascosti nei pavimenti o nelle pareti, ma spesso sono concentrati all’ingresso del negozio. Chi porta un pacemaker deve evitare di fermarsi a lungo in quella zona”.
Uno studio del Greatbatch Medical (California) – riportato anche dal ‘Telegraph’ – ha esaminato proprio il rischio in cui possono incorrere i portatori di pacemaker quando sono nelle vicinanze di una vasta gamma di Eas. L’autore della ricerca ha ribadito che non bisogna sottovalutare l’allarme soprattutto in considerazione della diffusione estrema di questi sistemi antitaccheggio.
“In tutto il mondo sono presenti 800 mila sistemi antifurto, nel caso siano predisposti all’ingresso i pazienti non corrono nessun rischio se entrano a passo svelto – ricorda Robert Stevenson, autore della ricerca – Mentre invece devono evitare di sostare vicino a lungo. E’ necessario inoltre che il negoziante renda questi Eas ben visibili e non li mimetizzi, così da informare al meglio le persone”.