I bambini spesso dicono di avere mal di pancia e i genitori si preoccupano immediatamente perché potrebbero essere di fronte ad un problema o ad un virus intestinale. Tuttavia ci sono degli strumenti che aiutano a comprendere se il mal di pancia è reale.
L’Adnkronos ha spiegato l’importanza di dare seguito alle lamentele dei bambini che dicono di avere mal di pancia ma ha spiegato anche bisogna analizzare bene le origini del disturbo distinguendo il dolore forte da quello trascurabile. Ed ecco allora le indicazioni degli esperti:
il dolore addominale non è grave se: è intermittente, cioè non dura mai più di mezz’ora e si alterna a periodi di benessere; inoltre se il bambino si agita e si contorce; e se è localizzato vicino all’ombelico.
Il dolore è grave se: dura ininterrottamente più di mezz’ora – “si deve andare subito all’ospedale quando dura più di 6 ore” – il bambino “sta fermo perché se si muove dice che ha più dolore, ha difficoltà a camminare, a scendere le scale, o dal letto, oppure, se lo fa, sta in una posizione rattrappita, proprio perché, negli altri casi il dolore si accentua”. Infine c’è da allarmarsi più il dolore è lontano dall’ombelico.
In caso di appendicite “il paziente cerca da stare fermo. Al contrario – spiega Farnetani – il bambino che si contorce, si agita sul letto, non ha l’appendicite, ma la conferma si può avere con il test del salto. Infine un occhio all’orologio: se il dolore dura ininterrottamente per più di un’ora, allora è il caso di allarmarsi e rivolgersi al medico. Se invece dura meno o ‘va e viene’, cioè è intermittente, significa che l’appendice non è infiammata”.