Oggi che è la giornata celebrativa del bacio, ci dobbiamo rendere conto che il bacio può anche essere un veicolo di trasmissione delle malattie. La mononucleosi, per esempio, è conosciuta anche come malattia del bacio. Come si riconosce e come si cura?
La mononucleosi è una malattia a volte sottovalutata e non sempre riconoscibile. Tutto dipende dal fatto che ci si sente esausti e stanchi, si ha qualche linea di febbre e si continua con le solite operazioni giornaliere. Invece non è lo stress a deprimere l’organismo ma una sindrome virale causata dal virus Epstein-Barr che per tutti gli altri si chiama citomegalovirus.
Gian Piero Sbaraglia, primario emerito di Otorinolaringoiatria della mononucleosi spiega:
«È una malattia altamente contagiosa, e tra i mezzi di trasmissioni c’è la saliva. Per questo motivo è anche chiamata la malattia del bacio. Ma sono veicoli di contagio anche bere nello stesso bicchiere o tazzina di caffè, nonché, naturalmente, i rapporti intimi».
Rispetto a quella del virus di Epstein-Barr, la mononucleosi da citomegalovirus colpisce di più le persone in età adulta, e si mostra in due differenti forme: l’angina monocitica di Schultz e la febbre ganglionare di Pfeiffer. «La prima», continua l’esperto, «è caratterizzata da un’infiammazione acuta del cavo faringeo con tumefazioni linfo- gangliari e leucocitosi linfo-monocitaria; la seconda da una sintomatologia di tipo setticemico, cioè con una grave infezione del sangue».
Per fortuna ci sono due metodi molto rapidi e sicuri per effettuare una corretta diagnosi tramite prelievo del sangue: il monotest e il test di Paul-Bunnel. Molta attenzione deve essere posta alla cura del fegato e alle possibili infezioni del sangue.