Quando bisogna preoccuparsi per il mal di pancia? Quando si avverte il dolore in zone dell’addome in cui sono localizzati organi importanti e facilmente irritabili, per esempio l’appendicite. E non parliamo solamente del mal di pancia dei bambini.
Se durante l’estate partecipate ad un party, è facile che tornando a casa possiate avvertire un fastidioso mal di pancia. In questo caso s’intuisce che il dolore è legato a qualcosa che avete mangiato o all’abbuffata di cui vi siete resi protagonisti. Evitando le paranoie legate alla sana alimentazione, che ormai possono sembrare ridondanti, ecco quel che bisogna considerare parlando di mal di pancia.
Questo fastidio può essere legato ad un’irritazione dell’intestino ma anche ad un disturbo gastrico oppure ad uno stress di tipo emotivo. Nei casi più gravi è legato all’insorgenza dell’appendicite.
Per rimettersi in sesto, allora, bisogna iniziare dalla scelta dell’alimentazione più indicata nel caso della pancia dolorante: fette biscottate, riso e patate sono un’idea. Un paio di giorni di pasti in bianco, semplici e leggeri possono essere provvidenziali. In questa fase che potremmo quasi definire detox, bisogna evitare di mangiare ogni cosa che fermenta: per esempio frutta, verdura, latte, pane lievitato, dolciumi e altri cibi elaborati.
Per calmare il fastidio ed abbassare l’acidità dello stomaco si consiglia di bere anche della camomilla con un po’ di limone. Bisogna fare attenzione però alle differenze tra il mal di pancia comune, quello che si avverte alla pancia vicino all’ombelico, che può essere intermittente e variare d’intensità senza ostacolare i movimenti più semplici, è l’appendicite. Quest’ultimo è caratterizzato da un dolore basso che si estende verso la gamba. Si tratta di un mal di pancia stabile e intenso, troppo forte per consentire al bambino di muoversi liberamente. Talvolta è unito anche a qualche linea di febbre.