Il terremoto ha il tragico e terribile potere di buttare giù non solo le abitazioni e gli edifici ma – come dicono gli psicologi – anche l’anima. Per questo sui luoghi del sisma si sono recati tanti specialisti a supportare chi ha subito danni e lutti.
Come racconta l’Agenzia Adnkronos, si sono portate sui luoghi del sisma degli psicologi coordinati dall’Ares 118 per prestare assistenza prima nel posto medico avanzato ad Amatrice e subito dopo anche nell’obitorio dove sono arrivate le salme per il riconoscimento da parte dei famigliari.
“Ci sono anche minori fra le vittime – spiega all’AdnKronos Salute – e stiamo supportando i genitori e le famiglie in questi momenti difficili. Ci sono anche persone che arrivano da altre parti d’Italia e che erano qui in villeggiatura. Cerchiamo di renderci utili, sia fornendo tutte le informazioni che possiamo dare, sia nel contenimento e nell’accoglienza della sofferenza e dell’incredulità per quello che è successo”.
Da chi scava tra le macerie a chi si occupa del primo soccorso, fino alle famiglie che hanno perso amici e famigliari nel sisma: tutti in questo momento hanno bisogno di essere ascoltati perché in un modo o nell’altro si può dire che siano coinvolti nel sisma. L’obiettivo degli psicologi è fare in modo che tutti raccontino l’accaduto. E se non sanno raccontarlo c’è bisogno che lo disegnino (è il caso dei bambini), per fa sì che la paura – che comunque resterà a lungo – sia in qualche modo visibile e gestibile. La fase più delicata, però, è quella dell’obitorio perché, come spiega la psicologa,
“Ormai la notizia è arrivata. Chi viene qui ha già visto il nome del proprio caro in una lista, e deve affrontare il riconoscimento, prendere atto della perdita di una persona amata”.