La naturopatia sta prendendo piede soprattutto nell’analisi delle intolleranze alimentari e nel suggerimento di stili di vita più consoni che possono migliorare il benessere di chi si avvicina alla disciplina in questione.
Il test kinesiologico si basa sulla variazione del tono muscolare che avviene quando il soggetto entra in contatto con cibi cui è intollerante. In pratica la variazione dello sforzo muscolare evidenzia che si è in presenza di ipersensibilità ad un alimento. L’organismo umano reagisce in modo del tutto tipico e con l’opportuna documentazione scientifica si può trovare anche una soluzione.
Dopo la somministrazione di un alimento o quando il corpo viene a contatto con una sostanza alimentare cui è intollerante, c’è una variazione del tono muscolare. Il naturopata registra queste variazioni ed elenca i cibi e le sostanze cui il soggetto risulta ipersensibile. Il test in questione però non sembra possa essere sostituito ai test dell’allergologo. Può tuttavia apportare informazioni supplementari. Un’intolleranza, infatti non è un’allergia e non va confusa con essa. L’organismo tuttavia deve essere aiutato a ritrovare l’equilibrio, deve essere aiutato a disintossicarsi.
Sicuramente uno strumento importante in questo percorso è rappresentato dai fiori di Bach che consentono alla persona che li ingerisce di prendere contatto con il proprio stato emozionale. Il test kinesiologico è sicuramente indicato per chi ha problemi di peso, problemi digestivi dell’intestino, astenia, carenza di minerali, stati di stanchezza psicofisica, sbalzi d’umore e sbalzi ormonali. Il dottor Alessando Targhetta, medico omeopata specializzato in intolleranze alimentari, interrogato da GreenMe ha indicato quali sono gli alimenti cui si diventa intolleranti più facilmente:
“Possiamo diventare intolleranti a quasi tutti i cibi se continuiamo a consumarli quotidianamente e per lungo tempo. I più comuni alimenti a cui diventiamo intolleranti sono: latte vaccino, latticini vaccini, frumento, carni rosse (manzo, suino), uova, mela, banana, kiwi, lattuga, pomodoro, caffè, lieviti, ecc. Per quanto riguarda i sintomi, invece, i più comuni si presentano sia a livello gastrointestinale: colite, (gonfiori addominali, diarrea, stipsi, aerofagia, flatulenza), gastrite (difficoltà digestive, eruttazioni, bruciori, reflussi acidi), che a livello extra intestinale: pelle (acne, dermatiti, eczemi, pruriti), apparato respiratorio (raffreddori, faringiti, otiti, bronchiti), apparato genito-urinario (cistiti, vaginiti), sistema nervoso (cefalee, emicranie), sistema osteoarticolare-muscolare (dolori articolari e muscolari), metabolico (obesità, cellulite), ecc”.