Il 60 per cento delle donne, dopo essere entrate in menopausa, considerano la loro vita peggiorata. Lo dice un sondaggio pubblicato su Repubblica ma bisogna anche entrare nell’ottica di idee che si tratta di una seconda fase delicata della vita di una donna.
Il 18 ottobre di ogni anno ricorre la Giornata mondiale della Menopausa per ricordare effetti piacevoli, nuovi o spiacevoli legati a questa fase della vita. Le donne vivono sempre più a lungo arrivando ad una media di 85 anni di vita. Questo vuol dire che al momento dell’arrivo alla menopausa, si hanno davanti circa trent’anni di vita. Per questo c’è bisogno di conoscere lati positivi e lati negativi della menopausa.
La menopausa, così descritta, è un momento di passaggio, non un punto d’arrivo ma un punto di partenza. I risultati del sondaggio sono stati così riassunti da Repubblica che ribadisce come le donne sappiano davvero poco circa la prevenzione, i pericoli per la salute e le patologie che possono insorgere in menopausa.
I dati raccolti dimostrano che la menopausa è ancora considerata una fase negativa della vita per troppe italiane. Il 61% afferma di sentirsi peggio di prima della fine del ciclo mestruale. Il 76% lamenta un aumento di peso, il 68% presenta disturbi urinari, irritazione e secchezza vaginale. E il 31% soffre di sbalzi d’umore. “La menopausa non deve essere più considerata un periodo grigio e di decadenza” afferma Paolo Scollo, Presidente Nazionale della Sigo. “I disturbi legati ai cambiamenti psico-fisici sono spesso sottovalutati e ritenuti, in modo errato, inevitabili. Nella maggior parte dei casi invece basta correggere gli stili di vita per migliorare i sintomi e, quando serve, ricorrere alle terapie più innovative”.