Le intolleranze alimentari possono essere un fattore solo psicologico? E’ la dottoressa Edi Salvadori, psicopedagogista e counselor specialista del metodo Voice Dialogue, a sostenere questa tesi.
Secondo l’esperta, il rifiuto dell’organismo nei confronti di un determinato alimento dipenderebbe da una emozione non riconosciuta e riconducibile allo stesso. Andando a lavorare sul blocco emotivo, dunque, si eliminerebbe anche l’intolleranza alimentare con i sintomi ad essa correlati.
Nella mia esperienza professionale mi sono accorta che le intolleranze alimentari nascono, essenzialmente, dalla nostra incapacità di ascoltarci, di ascoltare i nostri desideri più profondi, di dare fiducia alla saggezza antica del nostro corpo
Secondo la dottoressa, ogni tipo di intolleranza alimentare sarebbe da ricollegare a qualcosa da sistemare a livello psicologico. L’intolleranza al glutine, per esempio, sarebbe correlata alla difficoltà di intessere relazioni stabili e paura dell’invischiamento, soprattutto nel contesto familiare. La causa di quella al lattosio andrebbe ricercata in una madre particolarmente ansiosa.
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