Casanueva è a capo del servizio di Endocrinologia e Nutrizione dell’ospedale universitario e considerato uno dei massimi esperti di diabete e obesità.
Se il Medioevo ha avuto nella peste bubbonica il suo peggior male, la nostra epoca ha il suo killer: l’obesità. Ma a differenza della peste bubbonica, che uccideva con grande visibilità, l’obesità è un killer silenzioso, nascosto, che uccide senza farsi accorgere.
Se ne parla a Torino, per la due giorni di SaluTo, alla Scuola di Medicina che ha dato vita al Festival alle Officine Grandi Riparazioni. Secondo il professor Felipe Casanueva, dell’Università di Santiago di Compostela, “il Nord del mondo è meno obeso del Sud”.
Casanueva è a capo del servizio di Endocrinologia e Nutrizione dell’ospedale universitario e considerato uno dei massimi esperti di diabete e obesità.
Il senso della frase
Il professore chiarisce in un’intervista il significato della sua frase, parlando delle ricerche fatte in Cina, Stati Uniti, ed Europa. Il problema obesità ormai coinvolge gli adolescenti, e si sta diffondendo più al sud che al nord del mondo.
Un dato che sembra in contraddizione con la ricchezza che il nord in genere detiene, e a cui lo stesso Casaueva non sa dare una risposta:
“è davvero un mistero, non abbiamo risposte certe”.
Non è un problema di quantità di cibo, ma probabilmente di qualità. Come osserva Casanueva, “è difficile pensare che al Nord degli Stati Uniti si mangi meno che al sud”. Non c’è una risposta dunque, ma si deve correre ai ripari per quel che riguarda i danni dell’obesità.
In Italia, il 45% dei maggiorenni soffre di eccesso di peso, e si tratta quindi di un’epidemia da combattere, come si combatteva la peste. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità ci sono milioni di obesi, con gli Stati Uniti in testa, dove il 30% della popolazione è obesa. Poi la Spagna con il 23-24%.
E di obesità si muore, a causa di ictus, infarti, diabete, artrosi e numerose altre malattie molto serie, fino al cancro. E poi ci sono i nuovi studi sulle malattie neurodegenerative, che sono più presenti tra gli obesi. Per non parlare dei costi per la sanità pubblica.
La prevenzione è essenziale, e per questo occorre sensibilizzare al massimo la popolazione, per scongiurare un aumento dei casi di malattie, tutte connesse all’obesità.