Milano e Gallipoli effettuano il primo “test”: riaprono le discoteche

di Daniele Pace Commenta

Ripartono le discoteche

Milano e Gallipoli partecipano al primo test di riapertura: le prime due serate evento si svolgeranno agli antipodi della penisola italiana. Nord e Sud a confronto: un primo salto verso il ritorno alla normalità. Le due città italiane conosciute per la movida, ricalcano la scia del modello Barcellona e Liverpool, che per prime hanno effettuato un test similare. L’Italia riparte con la riapertura delle discoteche all’aperto: due città ospiteranno in due locali conosciuti: il primo è il Praja di Gallipoli, rimasto chiuso a causa dell’emergenza pandemica per più di 15 mesi; il locale si sviluppa all’aperto, ospiterà 2000 persone munite di green pass, una tessera che attesta a chi la possiede di aver completato il ciclo vaccinale, o un referto che attesta la negatività al tampone molecolare. All’ingresso del locale, verrà misurata la temperatura, e sarà d’obbligo l’utilizzo della mascherina. All’interno del locale non è previsto il distanziamento sociale.

 

Questo primo step costituisce un vero e proprio test, che, se avrà esito positivo, potrà favorire la ripresa di numerosi eventi all’aperto con un numero di persone elevato. Stesso format per Milano, che riapre il Fabrique, al chiuso. Anche in questo caso, coloro che potranno avere accesso alla serata, dovranno effettuare il tampone 24/36 prima, o dovranno aver effettuato entrambe le dosi del vaccino anti-Covid. Anche Milano, sulla stessa falsariga della Puglia, impone l’obbligo della mascherina ma non impone il distanziamento sociale. Sia al Fabrique che al Praja, verrà misurata la temperatura all’esterno e sarà disposta un’unità per effettuare tamponi rapidi.

 

Per effettuare questo esperimento, sono stati interpellati i sindaci e gli assessori regionali alla sanità in  primis. Il protocollo è stato approvato, per cui il test sarà effettuato: grazie a questi dati, si potrà stabilire se nel prossimo autunno potranno essere riprese le attività al chiuso, come i concerti, le mostre, le fiere e le discoteche stesse, che nel periodo di massima emergenza, hanno subito la maggiore penalizzazione. Questo è un esperimento importante, oltre che una speranza rispetto al futuro: la campagna vaccinale procede con maggiore velocità, per cui, in questa fase, è importante anche comprendere se la diffusione dei contagi è ancora possibile o se, nonostante le misure precauzionali, è ancora lontana la possibilità di tornare alla socialità in tutte le sue forme.

 

Per l’estate 2021, sono previsti diversi concerti all’aperto, in  cui verrà adottato lo stesso format: verranno selezionate le persone in relazione ai tamponi e al vaccino, verrà misurata la temperatura all’ingresso, verrà reso obbligatorio l’utilizzo della mascherina; inoltre il numero delle persone verrà ridotto in relazione alla capienza della location.

 

 

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