Si tratta di una fra le tante nuove applicazioni della fototonica e di uno dei nuovi progetti finanziati dalla Comunità Europea. Un nuovo approccio per combattere il cancro, distruggendo le celle tumorali mediante nanosfere di oro. Gli scienziati possono attaccare a sferette d’oro con diametro 50 nanometri (1 nanometro è un milionesimo di millimetro e, per dare un’idea, circa 80 mila volta più piccolo del diametro di un capello umano) delle catene di molecole progettate per attaccarsi a cellule tumorali.
Iniettate in vicinanza di un tumore, le nanosfere vanno ad incollarsi alle cellule tumorali; illuminando la zona tumorale con luce infrarossa, le nanosfere assorbono questa radiazione, riscaldandosi rapidamente e distruggendo così le cellule tumorali vicine. Il riscaldamento avviene solo in un’area molto ristretta e quindi il trattamento non danneggia le cellule sane.
Sono in corso negli Stati Unici test sugli animali, ma la procedura è studiata anche presso il laboratorio dell’Istituto di fisica applicata del Cnr nel polo scientifico di Sesto Fiorentino dove si stanno mettendo a punto nuove tecniche per la sintesi di nanosfere e nano tubi d’oro e per lo sviluppo di sistemi laser che, basandosi su effetti foto acustici, possono permettere sia la diagnosi sia la terapia.