La calcolosi, o calcoli renali, è tra le patologie più comuni nei paesi occidentali. Si tratta della presenza nelle vie urinarie di calcoli. La maggior incidenza si ha nella popolazione maschile in età compresa fra i 50 e i 60 anni, ma si può presentare anche nei bambini. Non sempre la calcolosi, che fra l’altro è recidiva, presenta sintomi evidenti. Il più noto è il dolore intenso in corrispondenza del fianco e a livello lombare, che può essere accompagnato da nausea e vomito.
In caso di calcolosi, possono inoltre presentarsi stati febbrili, dolore alla minzione e sangue nelle urine. I calcoli, le cui dimensiono possono cariare considerevolmente, sono formati, per il 70% dei casi, da un composto di ossalato di calcio. Gli appositi esami metabolici e radiologici potranno fare luce sulla natura dei calcoli, che possono a volte essere espulsi involontariamente dall’organismo, ma che nella maggior parte dei casi necessitano di estrazione mediante un intervento chirurgico.
Recenti studi hanno posto l’accento sull’importanza di bere grandi quantità di acqua al fine di diluire le urine e il conseguente deposito di soluti. Di preferenza l’acqua, almeno 1 litro e mezzo al giorno, va bevuta lontano dai pasti.
La prima terapia contro la calcolosi renale è comunque di tipo dietetico: occorre infatti limitare subito il consumo di quegli alimenti che possono portare alla formazione dei calcoli.