State pensando di eliminare le tossine e il senso di gonfiore accumulato durante l’ inverno? Questo è il momento giusto per rimettersi in forma. Nel passaggio dalla stagione fredda a quella primaverile si ha una naturale esigenza di equilibrio e la necessità di liberarsi dal senso di gonfiore lasciato dall’ inverno. Ma il deep-washing (bere solo liquidi per una settimana) così come digiunare a mezzogiorno bevendo succhi amarognoli sono spesso pratiche poco gradite. Ci sono molte persone (e non a torto!) che non accettano l’ idea di non poter mangiare nulla di solido nel corso di uno o più giorni. Non si tratta di un capriccio: ogni organismo ha un suo profilo biochimico cui corrispondono preferenze di sapori. Ma disintossicarsi e “ sgonfiarsi “ senza rinunciare al cibo solido e secondo i propri gusti si può. Ovviamente ci aiutano moltissimo frutta e verdura e programmi brevi (3 giorni o 7 giorni) fatti proprio per disintossicare e alleggerire l’ organismo. Ecco due programmi detox per depurarsi! Se adorate i dolci puntate sulla frutta.
Amate i cibi dal sapore zuccherino e cedete facilmente alle seduzioni di un biscotto, un pasticcino o una fetta di torta. Potete ribaltare questa piccola debolezza a vostro favore con vegetali dalle note dolci come mele, papaia, carote, orzo e zucca. Cibi ricchi di acqua che in pochi giorni riescono a depurare l’ organismo fornendo potassio. Bastano pochi accorgimenti per eliminare i gonfiori.
Schema per 3 giorni (venerdì-sabato-domenica)
Colazione: 1 bicchiere d’ acqua con un cucchiaio di limone; 1 mela; 1 yogurt di soia arricchito con un cucchiaino di germe di grano, miele vergine integrale e 3 cucchiai di frutti di bosco (vanno bene anche quelli surgelati); 2 tazze di tè (meglio se tè verde).
Pranzo: 150 g di frutta di stagione; insalata di verdura cruda con 1 cucchiaino d’ olio extravergine di oliva battuto con 2 cucchiai di succo di limone e poco sale; 2 gallette di riso integrale.
Cena: verdura al vapore a volontà; 60 g di riso semintegrale cotto con verdure e condito con olio extravergine di oliva e prezzemolo (oppure una minestra di verdure e 40 g di riso).
Redazione
Yoga: respirare per ritrovare vitalità e benessere
Scegliete un posto tranquillo all’ aperto, sedetevi in serena solitudine, lasciate che l’ aria entri nel vostro corpo e nutra tutte le vostre cellule, lo stress accumulato nei mesi invernali sarà solo un ricordo! L’ educazione del respiro nello yoga è sempre stata la base del benessere. Nel delicato passaggio tra inverno e primavere capita di sentirsi stanchi e appesantiti. Certo, abbiamo alle spalle molti mesi di lavoro, ma non si tratta solo di spossatezza fisica: gli impegni da sostenere spesso portano a creare delle corazze difensive che consentono di evitare numerose difficoltà quotidiane, ma che a lungo andare impediscono di esprimere liberamente quello che siamo togliendoci energia. A questo si può controbilanciare usando uno strumento: il nostro respiro. Respirare colma di vitalità e benessere, per questo nello yoga c’ è un sistema di tecniche chiamate Pranayama (significa dominio dell’ energia vitale) che ha l’ obiettivo di rigenerarci facendo entrare nei polmoni la massima quantità di ossigeno possibile. A questo scopo, una delle tecniche attualmente più interessanti è il Sudarshan Kriya, ideata dal maestro Sri Sri Ravi Shankar e ormai diffusa in 140 paesi del mondo. Il motivo del suo successo è la capacità di conciliare yoga e ritmi della vita moderna, grazie a una forma di respirazione ciclica che, associata all’ emissione di suoni e mantra, in soli 10-15 minuti al giorno consente di ricaricarsi totalmente. Dopo aver appreso le tecniche di base è possibile gestirsi in piena autonomia (per maggiori informazioni si può consultare il sito www.artedivivere.org). Il respiro è anche una metafora di come affrontiamo la vita: quando lo restringiamo censuriamo i nostri bisogni profondi, creando dissonanze interiori che esplodono verso l’ esterno sotto forma di irritabilità, tristezza, ansia o apatia. In tutti questi casi, una corretta respirazione aiuta a sviluppare una percezione più rilassata di se stessi con risvolti positivi sull’ umore.
L’ ambientalista Vandana Shiva per l’ ecologia sociale
Vandana Shiva, filosofa e ambientalista, fisica e scrittrice, è la grande scienziata indiana che si ispira ai principi del Mahatma Gandhi: unisce femminismo, economia, pacifismo e scienza in un pensiero complesso e rivoluzionario che vede la natura come un tempio sacro. Intellettuale dinamica e attivista, Vandana Shiva sintetizza ecologia, scienze sociali, agronomia, fisica quantistica e antica saggezza vedica: è considerata la teorica più significativa dell’ ecologia sociale. La lotta per la biodiversità si fonda su un concetto molto semplice (ma a quanto sembra difficile da applicare!): non violare le leggi della natura. A partire dal filosofo inglese Francis Bacon, il pensiero scientifico si pone come obiettivo quello di dominare la natura e piegarla alla volontà dell’ uomo invece di conoscerla. La scienza occidentale, fondata sul riduzionismo e sulla frammentazione, non è attrezzata per comprendere e rispettare la complessità della natura. Sostituendosi ai raffinatissimi meccanismi della natura, gli ingegneri genetici rischiano di far estinguere per sempre specie animali e vegetali fondamentali per la nostra sopravvivenza. Per Vandana bisogna invece arricchirsi con la diversità: la varietà di specie animali e vegetali di un ambiente ne determina l’ efficienza e la ricchezza. Come la natura ha differenziato le specie per tutelarle dalla malattia, così gli agricoltori in passato hanno sempre differenziato le culture per evitare le carestie. Oggi invece le multinazionali tentano di imporre al mondo le varietà di riso o di mais di cui detengono brevetto e proprietà a discapito della tutela della biodiversità. Questo trend agricolo secondo Vandana riflette un atteggiamento culturale: la monocultura della mente. Eliminare la ricchezza morale e materiale data dalla diversità etnica e culturale permette di ridurre la circolazione delle idee, di contenere il dissenso e di governare meglio la società. Questi sono i nuovi bio-pirati. Le industrie farmaceutiche e agro-alimentari si stanno appropriando delle varietà locali di piante officinali, frutti ed erbe delle foreste vergini del mondo: l’ appropriazione indebita dei codici genetici tramite brevetti e diritti di sfruttamento è, secondo Vandana Shiva, bio-pirateria. Il sistema dei brevetti e della tutela della proprietà intellettuale è solo una forma di colonialismo applicata alle idee: per la scienziata il sapere è un bene comune e la proprietà intellettuale un inganno.
Bellezza del viso e luminosità della pelle: maschere, trattamenti, peeling
Non è sempre e solo una ruga o un contorno rilassato che disturba davanti allo specchio: è la luminosità della pelle del viso che determina la bellezza del volto. Le cure e i trattamenti hanno la loro funzione, soprattutto se sono scelti prestando attenzione alle proprie necessità e se sono applicati con costanza. Un buon trattamento aiuta le nuove cellule a germogliare, cancellando quelle vecchie che appesantiscono gli strati del derma e sono responsabili del colorito spento o poco omogeneo. La compattezza della pelle è uno dei primi risultati visibili. Un colore spento o grigiastro può avere molte cause: inquinamento, stress, problemi di circolazione. Una maschera, un peeling, un trattamento termale sono buone abitudini cosmetiche che aiutano il viso a mantenere o ritrovare la luminosità (da provare il Kit 3R Linea Mediterranea: tre prodotti per eseguire un ottimo peeling rigenerante, prezzo economico). Tra i rimedi naturali applicati in cosmetica, ci sono le proprietà del vino e dell’ uva per la salute della pelle (la cosiddetta vino-terapia usata in diversi centri estetici): l’ uva è il frutto dell’ energia e un ricostituente straordinario. La novità di bellezza riguarda l’ effetto del resveratrolo, un antiossidante naturale contenuto negli acini e nei tralci della vite. In pratica, i polifenoli (famiglia a cui appartiene il resveratrolo) rappresentano il sistema immunitario delle piante, sono le loro difese naturali, le fanno vivere più a lungo e meglio. Il principio, secondo i ricercatori, vale anche per le cellule della pelle del viso: restano in buone condizioni più a lungo, mantengono ossigenati e compatti i tessuti. Il principale beneficio dei trattamenti a base di resveratrolo (che ogni casa cosmetica ha provveduto a brevettare secondo una propria ricetta), è il desiderato colorito luminoso della pelle del viso. Non si tratta quindi solo di effetti ottici o illuminanti chimici tipici dei prodotti per il make-up: la ricerca cosmetica punta invece a trattamenti più profondi. Un prodotto in commercio a base di resveratrolo è ad esempio lo scrub nutriente al vino Chianti e al mosto d’ uva Cristalli Detossinanti di Nature’s. Se lo trovate costa poco ed è efficace.
Massaggio ayurkima contro stress, ansia e cellulite
Il massaggio ayurkima è la saggezza di metodi antichi indiani in sintonia con le esigenze odierne, è il risultato di un lavoro di ricerca e sintesi di molteplici tecniche finalizzate al benessere globale della persona, in quanto lavora sulle diverse tipologie di costituzione fisico-energetica in modo personalizzato, per avere cura della propria salute. A livello fisico ayurkima ha lo scopo di migliorare la circolazione, la condizione muscolare e nervosa e quella delle articolazioni, di facilitare l’ assunzione degli alimenti e l’ eliminazione delle tossine, alleviando il senso di stanchezza e fatica. Gli effetti benefici del massaggio continuano con una generale sensazione di rilassamento, primo passo perché l’ organismo possa rigenerarsi. Uno degli effetti immediati che si riscontrano è il miglioramento dell’ aspetto cutaneo: la pelle risulta più vellutata e tonica, grazie all’ eliminazione delle cellule morte superficiali e diventa più recettiva all’ assorbimento delle sostanze nutritive. Splendido inoltre per la cellulite (grazie all’ azione di stimolo sulla circolazione). In genere la seduta dura circa un’ ora. L’ operatore sceglie i movimenti di volta in volta più efficaci per la persona che si sottopone al massaggio, arrivando a ridurre lo stress, l’ insonnia, la depressione e la stanchezza cronica, i dolori di varia origine; e grazie alla sintesi di pratiche diverse, è anche in grado di aiutare il rinnovamento dei tessuti del corpo, e di riequilibrare il funzionamento degli organi interni. Questo tipo di massaggio agisce molto sul piano fisico, fondando le sue basi proprio sull’ ayurveda, non tralasciando però l’ aspetto mentale e spirituale grazie alla stimolazione di determinati punti energetici. Particolari tecniche di sfioramento (massaggio ritmico lieve o dolce), che si impiegano in qualsiasi parte del corpo per migliorare la circolazione, e quelle di compressione (frizioni e impastamenti), tecniche che si utilizzano per eliminare le tossine e le tensioni muscolari, consentono di aumentare la flessibilità del corpo, migliorare la circolazione sanguigna, stimolare il flusso di energia e contribuire a produrre una sensazione di intensa vitalità e benessere.
Dormire bene: rimedi naturali (passiflora, tiglio e fico)
Lo dicono gli esperti: lasciamo perdere i sonniferi e il solito discorso sullo stress, a toglierci ore di sonno prezioso spesso sono i luoghi comuni. Siamo un popolo di insonni: in Italia ci sono 12 milioni di persone che non riescono a riposare bene. Le ha monitorate l’ Associazione italiana medicina del sonno. Un italiano su quattro fatica ad addormentarsi. Spesso chi comincia a dormire male in un periodo di stress crede di essere diventato insonne, ma in realtà solo il 5% della popolazione soffre di insonnia cronica (un disturbo che ha anche ripercussioni sulla salute e sull’ umore). Nel resto dei casi si tratta invece di un problema passeggero legato alle preoccupazioni e all’ ansia. Per superarlo è fondamentale non preoccuparsi troppo. E’ sbagliato, per esempio, sforzarsi di dormire a tutti i costi: meglio leggere, alzarsi, guardare un pò di tv, fare qualcosa che distrae la mente. Molti ricorrono ai sonniferi pensando di risolvere prima il problema, ma i sonniferi devono essere l’ ultima spiaggia: servono solo da tappabuchi perché fanno sentire meglio per qualche tempo, ma dopo un paio di mesi finisce l’ effetto. La prima regola per dormire bene è la più semplice: la regolarità, cioè andare a letto all’ ora giusta. L’ ora a cui andiamo a letto e quella a cui ci svegliamo dovrebbero essere sempre le stesse, con un pò di elasticità ovviamente: ognuno ha i suoi ritmi e deve trovare quelli più congeniali. Bisogna tenere conto che basta dormire bene le prime quattro-cinque ore, se il disturbo continua è invece meglio rivolgersi ad uno specialista. Secondo luogo comune da sfatare: curare la schiena, non la testa. Spesso se non si riesce a dormire si dà la colpa alle preoccupazioni, ma addirittura nell’ 80% dei casi l’ insonnia è legata ad un problema fisico come la lombalgia. In questo caso basta il cuscino giusto per tornare a dormire bene. Ma la ragione della presunta insonnia non è solo il mal di schiena: nel 41% dei casi chi fatica a dormire ha problemi di respirazione. In questo caso si possono provare i cerottini nasali che si acquistano in farmacia.
Just e WWF nelle scuole per la biodiversità: scrivi il tuo bio-pensiero
Hanno superato il numero di 15.000 i giovani studenti che hanno aderito, nelle scuole primarie e secondarie inferiori, al progetto Piccoli Grandi Amici Panda Explorer, iniziativa promossa da WWF assieme a Just Italia, azienda veronese di prodotti cosmetici naturali. Piccoli Grandi Amici Panda Explorer è un programma di educazione ambientale proposto per l’anno scolastico 2007-2008 e finalizzato a formare le giovani generazioni al rispetto della natura e alla tutela della biodiversità. Un’ iniziativa accolta dalle scuole di tutta Italia e apprezzata anche dagli insegnanti: infatti, l’ 87% dei docenti ne ritiene molto positiva l’ immediatezza di approccio alle tematiche ambientali (dati WWF). Il progetto educativo, pensato appositamente per le scuole, si presenta come un vero e proprio laboratorio didattico in cui i ragazzi possono imparare divertendosi. Il kit didattico contiene poster educativi, adesivi, cartellone ufficiale e tessere Panda Explorer unitamente al materiale Piccoli Grandi Amici ideato da Just Italia e dedicato ai piccoli animali del bosco. 12 card illustrate in cui gli animali parlano di sé facendo conoscere le proprie caratteristiche e abitudini. Gli alunni delle classi hanno aderito all’ iniziativa partecipano attivamente scrivendo i loro bio-pensieri (frasi, poesie, filastrocche) sui coupon a disposizione nel kit, che poi saranno spediti al WWF.
Epatite C: il nuovo fibro-test che fa bene al fegato
Oggi chi soffre di epatite può tenere sotto controllo la malattia con un piccolo prelievo del sangue, evitando gli esami più fastidiosi: una semplice analisi del sangue permette di valutare la salute del fegato evitando la biopsia, con tutti i disagi che questo esame comporta. Un bel vantaggio per chi soffre di epatite C e deve monitorare l’ evoluzione dell’ infezione per verificare che non degeneri in malattie più gravi. L’ epatite C in Italia riguarda più di un milione e mezzo di persone. Spesso la malattia rimane silente per anni o addirittura decenni, senza dare sintomi. A volte invece può causare la cirrosi epatica o addirittura il tumore al fegato. L’ Unità di gastroenterologia ed etologia dell’ Ospedale Umberto I di Mestre (tel 0412607644) è il primo centro ad aver sperimentato il nuovo test. Finora l’ unico sistema per valutare l’ estensione del problema era la biopsia, cioè il prelievo (con un ago sottilissimo e sotto guida ecografica) di un campione di tessuto da far analizzare in laboratorio. Un esame invasivo che richiede un giorno di ricovero in ospedale. Ma adesso in quasi l’ 80% dei casi si può evitare grazie al nuovo test. Solo quando il risultato del Fibro-test lascia qualche dubbio bisogna ricorrere alla biopsia per analizzare direttamente i tessuti. L’ efficacia del Fibro-test (si chiama così il nuovo test non invasivo) è stata confermata da uno studio concluso dall’ équipe dell’ ospedale di Mestre in collaborazione con l’ Università di Padova. Si esegue un normale prelievo del sangue. I dati ottenuti, come i valori della bilirubina e di altri parametri, vengono inseriti dal biologo che ha analizzato il campione in un particolare programma che li elabora e li combina tra loro fornendo immediatamente il risultato. Naturalmente l’ esito deve essere valutato dallo specialista. Il test ha un’ affidabilità simile a quella della biopsia: vicina al 95%. Potendo ripetere l’esame anche un volta all’ anno si ha la certezza di curare subito e bene il fegato.
Le arti marziali per il benessere fisico: evento Oriente in Riviera – Dolo (Venezia) dal 10 maggio al 15 giugno 2008
Niente è più importante della salute e nessun avversario è più temibile della malattia: il KiAi-Do è la via del guerriero guaritore. Nei primi anni del ‘900 è iniziata la trasformazione delle arti marziali da sistemi di difesa riservati ad un’elite (Jitsu), a percorsi educativi per i giovani (Do). Le tecniche più pericolose sono state nascoste e sono nate nuove arti che nel tempo si sono specializzate, alcune in sport competitivi, altre in discipline salutari. Negli ultimi decenni c’è stata la ricerca delle antiche tecniche, come gli attacchi con i punti di pressione (Dim Mak, Kyusho Jitsu, Tuite) ed un rifiorire di scuole Jitsu. KiAi-Jitsu è la riscoperta del KiAi e l’equilibrio di tecniche salutari (KiAi Qi Gong Jin Jitsu) e marziali (KiAi Kyusho Jitsu). Diventare uomini migliori è un obiettivo più alto rispetto a formare bravi combattenti, la sfida è percorrere la via (Do) senza dimenticare la tecnica (Jitsu). Il KiAi-Jitsu è il sistema codificato dal maestro Song T. Park, in cui l’ arte marziale è mezzo per la protezione della salute oltre che difesa personale. La parte salutare (KiAi-Qi Gong) presenta analogie con Yoga e Tai Chi; impiega il suono (KiAi), la respirazione addominale, posizioni e movimenti per equilibrio e coordinazione, auto-massaggio. La parte marziale (KiAi – Kyusho-jitsu) comprende tecniche di percussione, di presa e di lotta, sfruttando il KiAi ed i punti di pressione dell’ agopuntura. Tenuto segreto per secoli e divulgato oggi dal Maestro Song T. Park, questo sistema unisce le pratiche salutari (Chi-Gong, Shiatsu) a quelle marziali (Kyusho, Tuite). Il nome KI AI DO può confondere: kiai tipicamente si associa solo al suono, invece si studiano tecniche di percussione sui punti dell’ agopuntura ( kyusho jitsu) , le leve del jujitsu. Non c’è contraddizione, basta guardare al significato letterale del termine:
• Ki : energia universale
• Ai : concentrare, connettere, bilanciare, armonizzare
• Do : via
Mozzarella di bufala campana: falso allarme per il blocco del Giappone
In Giappone non c’è un blocco o un embargo sanitario della mozzarella di bufala campana. Dopo la Corea del Sud (che ha messo al bando per alcuni giorni il prodotto), c’è stato infatti il falso annuncio che anche il Giappone avesse bloccato alle dogane la mozzarella di bufala. Ma è stato chiarito che si trattava invece del rallentamento delle procedure di importazione, per controlli più attenti sul prodotto e considerati comunque di routine, al fine di avere certezza della salubrità del prodotto importato. In realtà la mozzarella campana, importata in Giappone da 10-12 caseifici dell’area Dop, è fisicamente ferma alla dogana perchè sottoposta a dei controlli. Anche per l’ Unione Europea non c’è nessuna prova della presenza di sostanze tossiche. Entro i prossimi giorni la Commissione europea aspetta comunque una risposta dalle competenti autorità italiane sulla presunta presenza di diossina negli alimenti originari della Campania. Alle autorità italiane è stato chiesto di presentare i risultati ad un incontro del comitato di esperti sulla catena alimentare e sulla salute degli animali. E’ stato sottolineato che nessun alimento o mangime preso dalla Campania durante il 2005 e 2006 conteneva livelli di diossine inaccettabili. La Coldiretti evidenzia la situazione drammatica che rischia di avere un impatto economico e occupazionale ben più rilevante di quello della vendita della compagnia di bandiera Alitalia. Occorre fare chiarezza, continua la Coldiretti, per tutelare l’ immagine di un prodotto destinato per il 16% all’ esportazione che offre opportunità di occupazione a 20 mila persone con una produzione annuale di circa 33 mila tonnellate.
Massaggio emozionale con fiori di bach e musico-terapia: nuove tecniche
Il massaggio emozionale agisce sia a livello fisico che a livello mentale: i due effetti si integrano e si completano a vicenda. Il massaggio emozionale è una tecnica esclusiva in grado di veicolare l’ essenza dei fiori di bach attraverso i chakra e i meridiani energetici, uniti all’ azione degli oli essenziali e alla manipolazione fisica dolce e rigenerante. I fiori di bach, infatti, scelti nel modo giusto, potenziano l’ azione fisica del massaggio aggiungendo la loro capacità curativa ed emozionale, sicuramente meno visibile ma altrettanto efficace interiormente. Inoltre questa tecnica fa sentire estremamente coccolati. Il massaggio emozionale nasce in California verso la fine degli anni settanta, da studiosi e sperimentatori che avevano riscontrato notevoli effetti benefici in soggetti sottoposti a questa particolare tecnica di massaggio che unisce l’ uso di fiori di bach specifici per ciascun soggetto, suoni armonici ed energetici a livello vibrazionale, oli ed essenze specifiche aroma-terapiche. A ciò si aggiunge il tocco terapeutico del massaggiatore che agisce sui muscoli contratti o poco tonici, sulle zone gonfie o non rilassate. I movimenti del massaggiatore seguono il ritmo di musiche scelte per la seduta e diverse per ogni soggetto. La musica aiuta chi si sottopone al massaggio a rilassarsi e sottolinea il diverso tipo di manualità che il massaggiatore adopera. L’ intuizione della scelta dei fiori è determinante per la riuscita di questa tecnica. L’ obiettivo più importante che si propone questo tipo di massaggio è quello di ripristinare l’ equilibrio mente-corpo-spirito per riportare una grande sensazione di benessere e di tonicità.
Il lavoro del futuro è l’ ingegnere per l’ ambiente
L’ emergenza rifiuti apre nuove opportunità di impiego: le aziende del settore infatti sono già a caccia di giovani capaci e preparati. I rifiuti sono un problema per l’ Italia, eppure per qualche italiano potrebbero essere un’ occasione. Le cosiddette multiutility, grandi società di servizi ambientali specializzate in raccolta differenziata, smaltimento e riciclo (come la Hera, società emiliana), cercano esperti per affrontare il problema. Ma qual’ è il curriculum ideale di un manager ambientale? I più richiesti sono gli ingegneri, ma la chiave del loro successo sta nella specializzazione: dopo la laurea triennale ci sono corsi biennali in ingegneria per l’ ambiente e il territorio o in ingegneria chimica per lo sviluppo sostenibile. Ma la strada per i futuri ingegneri dell’ ambiente è lunga: concluso il percorso serve un master. Tra i migliori ci sono quelli in gestione e controllo dell’ ambiente oppure in ambiente e qualità. Chi frequenta corsi come questi ha più chances di assunzione perché ha confidenza con i temi e i linguaggi specifici del settore ambientale. Ma quali sono le aziende a caccia di nuovi talenti?
Kick boxing: semi-contact, light-contact e full-contact. Tecniche a confronto.
La kick boxing è uno sport da combattimento. E’ una disciplina suddivisa in diverse specialità che possono sembrare molto simili ma che in realtà presentano caratteristiche diverse che rendono questo sport estremamente vario. A seconda delle caratteristiche della persona, l’ istruttore indirizza verso il semi-contact o il light-contact; un discorso a parte è riservato al full-contact, per il quale è previsto un particolare allenamento, oltre a una maggiore assiduità nella preparazione e frequenza sia per i dilettanti che per i professionisti. Il semi-contact è un tipo di combattimento a punti e a contatto limitato che sviluppa prontezza e velocità. Il semi-contact è molto differente dalle altre due specialità della kick boxing (è più vicina al kumite nel karate). Si può dire che il semi-contact è il “fioretto” delle arti marziali, con la sola differenza che al posto del fioretto si utilizzano gli arti del corpo: è sufficente toccare appena un bersaglio valido per fare punto. Il semi-contact è una disciplina che non si basa sulla forza o sulla violenza, ma sull’astuzia, il tempismo, la velocità di esecuzione, il colpo d’occhio e, naturalmente, la tecnica. Il light contact è forse la massima espressione tecnica della kick boxing. Si tratta di un tipo di combattimento a contatto leggero, continuato sulla distanza di 2 rounds da 2 minuti ciascuno. In questo caso c’è ha la possibilità di muoversi sul quadrato di combattimento liberamente e senza che l’arbitro fermi l’incontro dopo ogni singola tecnica portata a segno (come invece avviene per il semi-contact).
Chirurgia estetica su una bambina down
Cambiare i tratti di una bambina down con la chirurgia estetica: è quello che vuole fare una coppia inglese, e subito sono fioccate le polemiche. Ophelia Kirwan è una bambina inglese di due anni, capelli biondi e occhi a mandorla, segno tipico della sindrome di down. Suo padre Laurence, chirurgo estetico, ha già annunciato al quotidiano Daily Mail che quando Ophelia compirà diciotto anni, attenuerà col bisturi i tratti somatici che caratterizzano la sua diversità: gli occhi troppo distanti tra loro, il naso piatto, le labbra sottili, la lingua che qualche volta sporge dalla bocca, e il collo grosso. La dichiarazione ha suscitato polemiche tra chirurghi, psicologi e associazioni di familiari di persone down: ha senso camuffare un tratto profondo dell’ identità di Ophelia? Molti pensano che sia un inganno: un ragazzo down, anche con i tratti modificati, avrà comunque un ritardo e sarà diverso dagli altri. Il presidente della società italiana chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica Mariano Bormioli, sostiene che l’ essere riconoscibili come down in realtà protegge questi bambini, fa sì che i compagni siano più accoglienti nei loro confronti.