I disturbi alimentari colpiscono più i ragazzi che le ragazze

 Una notizia, questa, che forse potrebbe anche ‘sconvolgere’ chi legge. Si tratta di un dato per certi versi insolito, eppure corrisponde alla realtà dei fatti. I disturbi alimentari sono molto piu’ diffusi tra i maschi di quanto ci si renda effettivamente conto. L’allarme e’ stato fatto scattare da una ricerca resa pubblica di recente su ‘Jama Pediatrics’.

Allarme siti pro-Ana e pro-Mia

Il Ministro Beatrice Lorenzin lancia un vero e proprio allarme relativo ai tanti siti pro-Ana e pro-Mia, quelli che parlano di anoressia e bulimia, sottolineando come digitando le parole bulimia o anoressia escano molti siti che offrono informazioni sbagliate e addirittura sembra forniscano “consigli su come aggirare i controlli della famiglia”;

Cosí non si puó andare avanti serve un’operazione culturale e una prevenzione molto forte. Non si parla mai abbastanza di questo problema, una vera e propria malattia della nostra società in cui si associa il concetto di magrezza a quello di bellezza. Quando ero ragazza io avere la taglia 42 voleva dire essere magri, oggi si è scesi alla 38

Anoressia: donne che l’hanno sconfitta (2° parte)

Ci sono donne che sono riuscite a sconfiggere l’anoressia; ieri abbiamo riportato alcune testimonianze ed oggi ecco altri racconti di donne coraggiose che si sono lasciate alle spalle questo pericoloso disturbo alimentare e che oggi vivono una vita normale.

Allie, scrittrice 35 anni

Racconta che i suoi problemi sono iniziati quando ha raggiunto la pubertà:

A 13 anni pesavo 30 chili e mi hanno dato una settimana di vita

L’anoressia è talvolta associata a una paura di crescere e la maturità sessuale; è come se controllando il peso si volessero controllare anche i cambiamenti del corpo.

Nel corso dei successivi 16 anni ho combattuto contro l’anoressia e la bulimia nervosa. Ho visto molti psichiatri, psicologi e consulenti e sono stata sottoposta a terapie di trattamento delle tossicodipendenze. Grazie all’amore e al sostegno della mia famiglia e degli amici sono riuscita a tornare sulla via del recupero. Ora ho un indice di massa corporea nella norma e porto la taglia 42

Sono proprio le relazioni sono considerate infatti uno degli elementi più importanti per combattere questo disturbo.

Anoressia: storie di donne che l’hanno sconfitta (1° parte)

E’ possibile sconfiggere l’anoressia? La risposta è sì anche se è bene dire che non si tratta di un percorso facile ma con l’aiuto di personale esperto e con tanta forza di volontà è possibile; a questo proposito vi riporto le testimonianze di sette donne che sono riuscite a battere l’anoressia (questa è la prima parte; nella seconda parte troverete le altre testimonianze)

Caitlin Millar, 20 anni studentessa di psicologia

Ha iniziato a soffrire di anoressia a 16 anni dopo aver lasciato la carriera atletica

Il mio disturbo alimentare mi ha dato modo di mettermi alla prova in un modo che non potevo più fare attraverso la corsa. A 19 anni sopravvivevo con 300 calorie al giorno, nonostante continuassi a praticare ossessivamente attività fisico. Non so come ho fatto, riuscivo a malapena a camminare su per le scale

Racconta la giovane che era arrivata a pesare poco più di 30 chili; poi, grazie al servizio studentesco del collage che frequentava si è decisa a chiedere aiuto rivolgendosi ad un centro intensivo specializzato in malattie nervose. E la sua vita è cambiata in maniera radicale: pensate infatti che sta pianificando un viaggio sull’Everest.

Roberta Gemma, la pornostar contro l’anoressia

Roberta Gemma, nota pornostar conosciuta anche per le sue forme piuttosto abbondanti (pare abbia una sesta di reggiseno) ha deciso di dare vita ad una vera e propria battaglia contro l’anoressia; promotrice del concorso “Miss Frascati, Io sana e bella” a “Sex and Rome” ha dichiarato:

Vogliamo combattere i falsi miti e le taglie 36/38, mettendo in passerella ragazze sane, dalle forme vere

Campagna anti anoressia You are not a sketch

Parliamo di anoressia e di una nuova campagna di sensibilizzazione contro questo disturbo alimentare, che spesso coinvolge il mondo della moda (ma non solo), chiamata “You are not a sketch“, “Tu non sei uno schizzo”, realizzata dall’agenzia brasiliana Star Models; una campagna schock in cui si possono vedere delle immagini davvero sconcertanti. Da una parte un disegno con uno schizzo tipico delle illustrazioni di moda con proporzioni esagerate e linee lunghe e a destra la foto di una modella vera raffigurata con le stesse proporzioni del bozzetto: l’effetto finale è davvero inquietante. In questo caso però è bene dire che le immagini delle modelle sono state modificate per renderle il più simili possibili a quelle dei bozzetti e per farci capire come sarebbero in realtà i modelli disegnati dagli stilisti. Purtroppo però a volte somigliano a quelle ragazze che vediamo sfilare in passerella: giovani che sembrano scheletri e che non si capisce come riescano a stare in piedi e camminare sui trampoli che devono indossare.

Modelle per non ingrassare mangiano fazzoletti: denuncia shock

Le modelle mangiano fazzoletti per non ingrassare; a svelare questo inquietante retroscena del mondo della moda è Kirstie Clements che ha diretto Vogue Australia per 13 anni. Non è la prima volta che si associa il mondo della moda a quello dei disturbi alimentari ma la Clements all’interno del libro “The Vogue Facts“,ha raccontato episodi davvero raccapriccianti (l’Independent ha raccolto le sue testimonianze) come quello di una sessione fotografica a Marrakesh, delle modelle sarebbero state lasciate quasi a digiuno per 3 giorni e questo nonostante riuscissero a malapena a tenere gli occhi aperti o a stare in piedi.

Pacemaker nel cervello per guarire anoressia

Pacemaker nel cervello per guarire dall’ anoressia: questo è un metodo che stanno sperimentando in Canada e consiste proprio nell’inserire nel cervello un pacemaker per cercare di stimolare i centri neurali collegati ad ansia ed umore. L’esperimento è stato effettuato su sei pazienti anoressiche che dopo l’impianto del pacemaker sembrano essere migliorate; considerando che l’anoressia colpisce circa l’1-2 per cento della popolazione e che se non trattata tempestivamente può portare anche alla morte se questo metodo può far tornare ad una vita normale chi viene colpito da questo disturbo, forse vale davvero la pena continuare con la sperimentazione.

Anoressia: Israele, divieto di sfilare per le modelle troppo magre

È ormai legge che mette al bando l’anoressia, in Israele, infatti, è divieto di sfilare per le modelle troppo magre. L’obiettivo è quello di combattere l’anoressia sempre più dilagante fra i giovani. La legge fissa per loro un indice di massa corporea (Imc) minimo e sarà rigorosamente proibito alle modelle scheletriche, non solo sfilare, ma anche posare per servizi fotografici.

Anoressia nervosa, il cervello vede un corpo diverso

È uno dei sintomi dell’anoressia, guardarsi allo specchio e non riconoscersi, con l’anoressia nervosa il cervello vede un corpo diverso. Da tempo si cerca di capire quale sia l’origine dell’anoressia e quali siano le funzioni cerebrali correlate alla percezione della propria immagine. Sono stati pubblicati molti studi che trattano l’argomento.

Anoressia nervosa, sbarca in televisione su Doctor’s Life

È una dei disturbi alimentari più pericolosi, l’anoressia nervosa, se ne parla ancora troppo poco, nonostante milioni di donne ne soffrono in tutto il mondo. Così, la televisione pubblica americana ha realizzato un documentario “Morire per essere magri (‘Dying to be thin’)”, sbarcato anche nel nostro paese e curato, nella versione italiana, da Doctor’s Life, il canale 440 di Sky, che si occupa di informazione medica, edito dall’Adnkronos Salute.

Disturbi alimentari in aumento

Parliamo di disturbi alimentari perchè nel nostro paese sono in aumento; Nazario Melchionda, presidente della Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare (Sisdca) e professore associato di Endocrinologia all’Università di Bologna Alma Mater Studiorum a proposito di anoressia, bulimia e degli altri disturbi alimentari dice

sono un fenomeno in aumento in Italia, dove c’è una sempre maggiore attenzione nei confronti dell’immagine. E i settori dove queste malattie sono più diffuse rimangono la moda, che presenta ancora oggi in passerella donne ‘impossibili’, e lo sport, in particolare la danza

Dogwood, il fiore californiano per i disturbi alimentari

È un fiore californiano dai mille benefici, parliamo del Dogwood, ed è un rimedio naturale per i disturbi alimentari. Può essere un grande aiuto per spezzare una dinamica ripetitiva e autodristuttiva, un’essenza che stimola autostima, fiducia in se stessi e capacità di socializzare armonicamente con gli altri.