Il micro-trapianto di capelli per la calvizie

 Contro la calvizie, per la bellezza e l’ estetica maschile del terzo millennio affiora la terapia chirurgica della calvizie: il micro-trapianto follicolare di capelli. Il problema della alopecia androgenetica (comunemente detta calvizie) è infatti molto diffuso: l’ 80% degli uomini ne viene colpito nell’arco complessivo della vita. Il micro-trapianto follicolare di capelli è oggi il trattamento chirurgico più efficace nella risoluzione del problema della calvizie che affligge, creando un certo disagio psicologico, anche gli under 40. Chi richiede un trattamento per la calvizie, al di là del problema estetico, prova in genere un certo malessere, che in alcuni casi si traduce in una vero e proprio complesso con ripercussioni nel quotidiano. Il micro-trapianto follicolare, trattandosi di un intervento di graduale rinfoltimento, richiede più di una seduta. La tecnica del micro-trapianto di capelli è nata nei primi anni ’60: per circa trent’anni si sono trapiantati piccoli segmenti circolari di cuoio capelluto (isole) ciascuno contenente dagli 800 ai 1200 bulbi prelevati dalla regione posteriore del capo; questi venivano poi trapiantati nelle zone calve con un ottimo risultato funzionale, ma esteticamente non piacevole (il cosiddetto effetto “a ciuffo” o “a bambola”). Questo inconveniente oggi può essere ovviato dividendo le isole di cuoio capelluto in unità follicolari conteneti da uno a massimo tre o quattro bulbi, insieme alle strutture pilosebacee annesse, che vengono reimpiantate nella zona desiderata dando così un risultato estetico molto gradevole e naturale. Il numero di capelli che si può recuperare con questo approccio chirurgico è variabile: dipende dalla quantità di bulbi presenti per ogni isola donatrice, dalla loro fase o ciclo vitale, dalle condizioni psicofisiche del soggetto, dal numero di sedute previste in relazione all’ evoluzione della calvizie. E’ comunque un trattamento di grande soddisfazione: la capigliatura riacquisita dal soggetto è un elemento così gratificante che alla fine i disagi di ripetuti interventi (dovuti alle sedute del trattamento di microtrapianto) sono solo un ricordo.

Cosmetici uomo: crema e prodotti viso per acne e pelle grassa

 La pelle grassa (eccesso di sebo) accompagnata da acne può manifestarsi nell’ uomo non solo nell’ età dell’ adolescenza, ma anche in età adulta. La pelle grassa e la comparsa di brufoli possono infatti essere causati da stress e da una pelle particolarmente sensibile agli agenti atmosferici (smog e inquinamento). Tanto più che nell’ uomo la comparsa di brufoli e la pelle sensibile si vengono a scontrare con la necessità di farsi la barba che può ulteriormente irritare la pelle del viso. Ma la ricerca cosmetica è venuta incontro anche alle esigenze maschili: con l’ utilizzo costante di prodotti cosmetici appositamente studiati per la pelle grassa e seguendo i consigli di una buona detersione del viso, è possibile tenere sotto controllo l’ eccesso di sebo che provoca pelle grassa e brufoli e migliorare l’ aspetto della pelle del viso. Prima di tutto bisogna seguire i consigli per una corretta detersione. Via la saponetta: il viso va lavato con un detergente allo zinco o all’ argilla, sostanze che assorbono l’ eccesso di grasso. Evitare le saponette che “sgrassano” troppo (e sono quindi troppo aggressive) che di conseguenza aumentano la produzione di sebo. Usare preferibilmente un gel da barba all’ acido salicilico, che libera i pori ustruiti e disinfetta la pelle. Dopo aver esfoliato e liberato i pori, scegliere un prodotto (crema) che penetra nella pelle ed elimina le imperfezioni in profondità. Il problema della pelle grassa infatti peggiora quando il clima è caldo-umido, occorre quindi applicare una crema che assorbe subito l’ eccesso di sebo in superficie. Inoltre, anche se è grassa, la pelle del viso ha bisogno di acqua: ideale una crema che idrata e al tempo stesso regola la produzione di sebo. Infine, resistere all’ impulso di schiacciare i brufoli: si rischia di aggiungere batteri con le dita (meglio usare la sera un rimedio in tubetto). E passiamo ai cosmetici e alle creme da usare !

Il peeling brasiliano con acido glicolico per il viso

 Il peeling brasiliano è una tecnica di medicina estetica nata a Rio de Janeiro negli anni ’90 ed ora approdata anche in Italia. Il peeling brasiliano si è perfezionato nel corso del tempo. I brasiliani sono pazzi per l’ estetica e la loro pelle subisce tutto l’anno i danni indotti dal sole. Chi meglio di loro poteva perfezionare questo rituale cosmetico? La tecnica è semplice: è il prodotto stesso che permette di ottenere un vero effetto lifting. Lo scopo è quello di ringiovanire e rinfrescare la pelle in modo naturale. Ma come agisce? Il trattamento inizia con la pulizia della pelle utilizzando un prodotto struccante specifico, poi viene applicato un pre-peeling a base di acido glicolico, che viene eliminato dopo qualche minuto. A questo punto il chirurgo estetico stende il peeling brasiliano vero e proprio (che è composto da un mix di acido glicolico, lattico e salicilico) e lo lascia agire per pochissimi minuti (2-3 al massimo), poi tampona con acqua. Come fase finale del trattamento, viene applicata una maschera a base di vitamina C ed ingredienti attivi in grado di idratare la pelle, ideale l’olio di argan o le alghe del Mar Morto. Finito il trattamento, si può riprendere la normale attività sociale, poiché sul viso non rimane nessun rossore, come succede invece nella maggior parte dei peeling medici. I risultati? La pelle risulta più turgida, compatta, luminosa e fresca. A livello superficiale il peeling brasiliano favorisce la desquamazione dello strato esterno di cellule morte, che tende a formarsi nel tempo ed è dovuta a vari fattori (agenti atmosferici, smog, abuso di sole). In profondità il peeling stimola la produzione di nuovo collagene, attiva il fibroblasta in modo da permettere un ricambio cellulare e la microcircolazione. Il trattamento ha un effetto lifting, che regala immediatamente un aspetto più giovane e fresco. Affinché la tecnica abbia efficacia, è consigliabile ripetere il peeling a cadenza mensile, evitando però i mesi più caldi, come luglio e agosto. Molto utile in particolare dopo l’ estate, per cancellare le cellule morte e gli ultimi resti di abbronzatura che rendono il colorito disomogeneo. Ma da un peeling non bisogna aspettarsi né un riempimento delle rughe più profonde, né la cancellazione delle cicatrici, piuttosto si verifica un’ attenuazione. Per questi problemi si interviene con altre metodiche di medicina estetica più mirate, come i filler riassorbibili e i laser.

Filler corpo: Macrolane per glutei, polpacci, pettorali e seno

 L’ultima novità della medicina estetica e delle tecniche di intervento non chirurgico soft viene dall’ International Master Course on Aging Skin di Parigi dove è stato presentato un filler per il corpo, Macrolane, a base di acido ialuronico, impiegato per il Body Shaping. Per modellare il volume dei glutei, per alzare i glutei cadenti, aumentare i polpacci, riempire i vuoti lasciati dalla liposuzione o le cicatrici causate da traumi o interventi chirurgici, scolpire i pettorali maschili e per le piccole imperfezioni del seno femminile si può ricorrere a Macrolane: il filler riempitivo per il corpo che usa iniezioni a base di acido ialuronico senza intervento chirurgico. La novità del macrolane, che viene prodotto dalla Svezia, è stata presentata a Parigi durante la seconda edizione del corso organizzato dal gruppo di ricerca internazionale Expert 2 Expert e da pochi mesi è disponibile anche in Italia: si chiama Macrolane Vrf (Volume restoration factor) ed è il primo filler specifico per ripristino dei volumi e rimodellamento del corpo. Il macrolane è arrivato in Italia dopo anni di sperimentazioni cliniche. Da settembre 2007 macrolane ha ricevuto l’approvazione della comunità europea per il body shaping. Il chirurgo bolognese Alessandro Gennai, membro di Expert 2 Expert, lo definisce come un prodotto che permette di rimodellare il corpo con la medicina estetica: è indicato per valorizzare glutei e polpacci svuotati (sia pel l’ uomo che per la donna), ridefinire e arrotondare i contorni della silhouette, riempire i vuoti lasciati dalla liposuzione o le cicatrici, e per scolpire i pettorali maschili. Il macrolane costituisce un’ attesa novità soprattutto per quanto riguarda i glutei: molte donne ma anche uomini, lamentano un fondoschiena piatto e poco sexy. Fino a oggi un rimedio per aumentare i glutei erano le protesi, che però richiedono un intervento chirurgico, invece l’ intervento con macrolane è eseguibile ambulatorialmente con semplici iniezioni.

Rinoplastica e tecnica let-down per la correzione del naso

  L’ intervento chirurgico del naso (la rinoplastica) è uno tra gli interventi più eseguiti e richiesti sia per l’ uomo che per la donna, soprattutto prima dei 30 anni. Già a 16 anni una ragazza (17-18 anni un ragazzo), ha completato lo sviluppo della struttura ossea e può potenzialmente ricorrere alla rinoplastica per eliminare un difetto del naso. La rinoplastica come intervento di chirurgia estetica, ha infatti implicazioni anche sulla psicologia della persona: spesso convivere con un evidente difetto al naso (una parte del viso costantemente visibile gli altri) può portare il soggetto a forme di chiusura, insicurezza in se stesso e non accettazione. In questi casi, eliminare il difetto significa non solo migliorare l’ aspetto estetico della persona ma anche eliminare dei complessi. E’ l’ esperienza e la bravura del chirurgo plastico a fare in modo che viso e naso risultino in armonia anche dopo l’ intervento: il nuovo naso deve sembrare naturale e l’ intervento di per sé invisibile. Oggi, per migliorare la forma del naso, quando la necessità è quella di eliminare una gobba o ridimensionare un naso troppo grande sproporzionato rispetto al viso senza però stravolgere la fisionomia del volto e la naturalezza dell’ espressione, si può ricorrere ad una tecnica, anche se non nuovissima, di rinoplastica: la LET-DOWN.
IN QUALI CASI E’ CONSIGLIATA
La tecnica di rinoplastica let-down (in inglese “ abbassamento “) è indicata per ridisegnare il profilo del naso eliminando una gobba e per ridimensionare il naso (ad esempio nel caso di naso troppo grosso) con un risultato molto naturale. Anche quando il difetto al naso non è troppo evidente e si desidera una correzione minima, questo intervento è ideale perché allontana il rischio di iper-correzione. La tecnica let-down è da preferire all’ intervento classico di rinoplastica anche quando la pelle del naso è troppo sottile: in questo caso infatti la pelle può far trasparire le modifiche eseguite. Il chirurgo plastico ricorre invece alla rinoplastica classica quando il naso ha già subito un intervento oppure quando la correzione da eseguire è più complessa o riguarda un naso molto storto. La visita preliminare è quindi molto importante per chi si sottopone ad un intervento di rinoplastica: il chirurgo estetico usa infatti la prima visita per capire le reali motivazioni che spingono a richiedere l’ intervento (prima di un eventuale pentimento a cose già fatte), la personalità del soggetto e la tecnica più giusta da mettere in pratica (non sempre, infatti, è possibile eseguire la correzione con la let-down).

Chirurgia e medicina estetica: aumentano gli uomini che ricorrono al bisturi

 A quanto sembra la vanità non è solo donna! Sono in aumento gli uomini che ricorrono al bisturi per un ritocchino. Tra gli interventi chirurgici più gettonati, sono al top della graduatoria rinoplastica (correzione del naso), blefaroplastica palpebre (correzione delle palpebre cadenti), rimodellamento dei fianchi e dell’addome (addominoplastica). Ma l’ impennata degli interventi riguarda soprattutto la medicina estetica, ovvero gli interventi più soft e senza bisturi: a farla da padroni botulino e trattamenti filler. “Secondo la mia esperienza e quella dei miei colleghi, le cifre negli ultimi cinque anni hanno subito un’impennata verso l’alto, in particolare per quanto riguarda la medicina estetica” – dice Alessandro Gennai, chirurgo plastico di Bologna. In realta’ bisogna fare delle distinzioni geografiche: al Nord Italia sono uomini il 20% dei pazienti, al Sud il 5%”. A determinare l’aumento degli interventi di medicina estetica è stato soprattutto l’impiego massiccio di botulino e filler. Un tempo gli uomini non si curavano molto del proprio aspetto, oggi sono piu’ attenti e spesso ricorrono al chirurgo per eliminare i segni dell’ eta. Continua Gennai: “Nel mio studio 4 iniezioni di botulino e filler su 10 sono fatte su pazienti di sesso maschile. E’ un metodo pratico e indolore per correggere le rughe che si formano sulla fronte e attorno agli occhi”. Fino a 10 anni fa erano soprattutto gli uomini dai 25 ai 35 anni che trovavano il coraggio di rivolgersi al chirurgo plastico per confessare il proprio disagio per un difetto fisico, e i trattamenti piu’ praticati erano il rimodellamento del naso (rinoplastica), la liposcultura (una tecnica che prevede l’aspirazione di grasso su fianchi, addome e torace e che puo’ essere eseguita con anestestia locale) e trapianto di capelli. Oggi la piu’ richiesta e’ sempre la rinoplastica, un intervento di chirurgia estetica che spesso viene nascosto sotto una motivazione funzionale. Dal 1998 a oggi, lo scenario si e’ arricchito, grazie alla chirurgia mini-invasiva endoscopica per il ringiovanimento del viso e all’aumento, soprattutto negli ultimi anni, della chirurgia per la riduzione della fascia pettorale. “Il problema del seno sviluppato nell’ uomo e’ molto piu’ diffuso di quanto si creda e merita comunque approfondimenti diagnostici, in quanto puo’ nascondere una patologia e non essere solo un inestetismo“, afferma il chirurgo bolognese.