Tra le cause dell’ obesità 6 geni colpevoli: l’ obesità è scritta nel Dna

 La ricerca medica ha individuato una nuova causa dell’ obesità nel Dna.
Si tratta di una nuova ricerca realizzata da un team di studiosi internazionale guidati dall’ ateneo del Michigan che ha scoperto sei nuovi geni che contribuirebbero in maniera decisiva a far aumentare il peso. Come se alcuni di noi fossero geneticamente predisposti all’ obesità.
Dei sei nuovi geni colpevoli di favorire sovrappeso e obesità tutti tranne uno sono legati al cervello piuttosto che alle funzioni metaboliche.
Ciò significa, spiegano i ricercatori guidati da Cristen Willer e Goncalo Abecasis sulle pagine di Nature Genetics, che cinque di questi geni impattano direttamente sulle funzioni cerebrali, il che lascia supporre che vi sono persone neurologicamente programmate all’ obesità.
Due le sfere di influenza su cui agiscono i geni responsabili: la regolazione dell’ appetito e il bilancio energetico totale che stabilisce se il corpo deve conservare o bruciare più calorie.
Questo studio suggerisce nuove strade da percorrere nello sviluppo di farmaci per combattere l’ obesità.

Salute: stress da capo-ufficio. Quando il capo è incapace fa male al cuore dei dipendenti. La ricerca svedese

 Lavorare con un capo incapace fa male alla salute del cuore dei dipendenti: più rischio malattie cardiache e infarto

Non solo stress da scrivania o sindrome del lunedì mattina. Fare i conti tutto il giorno in ufficio con un capo ritenuto incapace può insidiare la salute dei dipendenti, aumentando il rischio di problemi al cuore. Lo rivela un team di ricercatori svedesi, che ha scoperto uno stretto legame tra scarsa leadership e pericolo di serie malattie cardiache e infarto, dopo aver monitorato oltre 3 mila impiegati maschi della zona di Stoccolma.
Inoltre sembra che questo effetto deleterio per il cuore aumenti in base al tempo trascorso alle dipendenze del cattivo dirigente. Lo studio pubblicato su Occupational and Environmental Medicine non farà sorridere chi è afflitto da un capo scarso o incapace. Gli esperti spiegano che il fatto di sentirsi sottovalutati e non sostenuti nel proprio lavoro può causare stress, favorendo cattive abitudini come il fumo e il ricorso a un eccesso di alcolici per dimenticare le frustrazioni in ufficio, o una dieta squilibrata e poco esercizio fisico.

Dalla ricerca medica USA la pillola contro il Jet Lag: i disturbi del sonno per chi viaggia

 Arriva dagli USA il nuovo farmaco contro il Jet Lag: aiuterà le persone che viaggiano a contrastare i disturbi del sonno

La ricerca medica USA sta lavorando alla pillola che contrasta il jet lag: problemi del sonno dovuti al fuso orario per chi viaggia.
La nuova pillola ripristina i ritmi naturali del sonno per chi viaggia. Si tratta del tasimelteone, una sostanza che regola i livelli dell’ ormone melatonina favorendo così il sonno.
I primi test condotti dal Brigham and Women’s Hospital di Boston su 450 persone tenute sveglie 5 ore più a lungo del consueto, hanno mostrato che la pillola è in grado di favorire il sonno, riducendo i tempi in cui si cade addormentati, e consentendo, al contrario, di rimanere svegli più a lungo quando c’è da star desti.
Il farmaco, che dovrebbe arrivare sul mercato nei prossimi anni, dovrebbe prendere il posto di sostanze come le benzodiazepine, sedativi usati oggi contro il disturbo.
La pillola contro il jet lag potrebbe aiutare milioni di persone, come lavoratori costretti a viaggiare spesso, equipaggi di compagnie aeree, squadre di calcio, turisti.

Raul Bova all’ Istituto Superiore della Sanità per la ricerca sulla SLA: sclerosi laterale amiotrofica

 Al convegno sulla Sla (sclerosi laterale amiotrofica) Raul Bova sostiene la ricerca

L’ attore Raul Bova, intervenuto all’ Istituto Superiore di Sanità di Roma al Workshop sulla Sla (sclerosi laterale amiotrofica), ha lanciato un appello ” per snellire i tempi della ricerca, eliminando regole assurde e inutili “.
I ricercatori ” sono eroi normali che, lavorando in silenzio e lontani dalle luce dei riflettori, salvano la vita a tanta gente. Per questo dobbiamo sostenerli, e sostenere il loro lavoro, da cui dipende la vita di molta gente “.
In un momento di crisi per tanti precari della ricerca, dal mondo del piccolo e grande schermo arriva un attestato di stima per i cervelli italiani.
Raul Bova ha una persona cara affetta dalla sclerosi laterale amiotrofica e sostiene insieme alla sua Fondazione Capitano Ultimo gli studi su questa patologia. Si tratta di malattie spesso dimenticate. La Sla (sclerosi laterale amiotrofica) in particolare è una patologia insidiosa: i muscoli di chi ne soffre atrofizzarsi piano piano. Contro la Sla (sclerosi laterale amiotrofica) Raul Bova mette in campo la Nazionale cantanti e afferma: ” A gennaio organizzeremo a Novara una partita per sostenere lo studio di Letizia Mazzini e Angelo Vescovi. Spero che la crisi attuale non pesi sulla ricerca, che ha bisogno di finanziamenti ma anche di cervelli “.

Nuove nevrosi: la paura di essere spiati e la sindrome del Truman Show. La ricerca USA

 La sindrome del Truman Show è la nuova nevrosi del nuovo millennio: paura e paranoia di essere spiati ed osservati come in un reality show inconsapevole

Intercettazioni telefoniche, controlli biometrici, occhi indiscreti dei satelliti che tutto vedono e telecamere disseminate ovunque a catturare frammenti della vita di ognuno di noi.
La nuova paura dell’ uomo del ventunesimo secolo è quella di essere spiato.
Sono gli psicologi statunitensi a dirlo, riferendo che è sempre maggiore il numero di casi di persone convinte che la propria vita sia filmata, minuto per minuto, o che ogni cosa succeda nella loro esistenza sia parte di un copione che tutti stanno recitando tranne loro, attori inconsapevoli, come parte di un grande reality show. Un pò come accade a Jim Carrey nei panni di Truman Burbank, nel celebre film The Truman Show, che vive per anni (senza rendersene conto) all’ interno di un mondo fittizio, circondato da attori, come parte di un colossale reality: la vita altro non è che una sceneggiatura scritta da chi, in sala regia, muove i fili della sua esistenza.

Alimentazione e Salute: broccoli, cavolfiore e crucifere proteggono i polmoni dall’ inquinamento

 Le proprietà e i benefici dei broccoli e dei cavolfiori per la salute e contro l’ inquinamento atmosferico

Si chiama sulforano il migliore amico dei polmoni. Questo antiossidante, contenuto nei broccoli e in tutte le verdure della famiglia delle crucifere come il cavolfiore, può favorire l’ espressione del gene NRF2 che protegge le cellule polmonari dall’ attacco delle tossine.
Lo ha dimostrato una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine.
Cotte o crude, le crucifere (tra cui i broccoli) sono un toccasana per la salute dei nostri polmoni contro l’ inquinamento atmosferico.

Cura malattie del cuore: il pacemaker del futuro è un cuore bionico artificiale grande come una pila

 Il cuore bionico artificiale per la cura malattie del cuore

Pesa 25 grammi ma pompa 3 litri di sangue al minuto, è grande come la pila stilo di un telecomando il cuore artificiale più piccolo del mondo: un mini-cuore bionico.
All’ estero è stato testato con successo su 14 pazienti
, ma già in un prossimo futuro potrebbe arrivare anche in Italia con un probabile debutto in Lombardia: il gruppo Humanitas, a Rozzano (Milano) o la Gavazzeni di Bergamo potrebbero essere i primi a sperimentarlo nel nostro Paese.
Lo ha annunciato Ettore Vitali di Humanitas, e presidente della Società italiana di chirurgia cardiaca (Sicch). Ancora in attesa del marchio CE, che potrebbe arrivare nel corso del 2009, il cuore-pila è stato utilizzato in un trial avviato 7 mesi fa nei centri cardiochirurgici di Lovanio (Belgio), Hannover e Munster (Germania). I 14 pazienti arruolati erano malati di scompenso cardiaco in fase terminale, in altre parole il loro cuore non riusciva più a pompare sufficiente sangue per nutrire e ossigenare i tessuti dell’ organismo, e tutti questi malati erano in lista d’ attesa per un trapianto di cuore. Considerata la loro estrema gravità, tre sono morti, 8 sono stati poi trapiantati e altri tre vivono ancora con questo device bioingegneristico.
Il cuore-bionico supplisce in parte alle funzioni di pompa del ventricolo sinistro e si inserisce come un pacemaker in una tasca sottocutanea, attraverso una procedura mini-invasiva ossia con una parziale toracotomia.

Il mal di testa protegge le donne dal tumore al seno. La ricerca USA

 Le donne che soffrono di mal di testa hanno meno rischi di contrarre il tumore al seno

Il mal di testa, anche se fastidioso, può proteggere le donne dal tumore al seno. Lo dimostra uno studio del Fred Hutchinson Cancer Research Centre di Seattle (Usa), pubblicato sulla rivista Cancer Epidemiology-Biomarkers and Prevention.
I ricercatori americani hanno scoperto che le donne che hanno sofferto o soffrono di emicrania corrono un rischio di cancro della mammella del 30% inferiore rispetto a quelle che non devono mai fare i conti con il mal di testa.
Gli esperti sospettano che la motivazione sia legata alla produzione di estrogeni. Pare infatti che questo ormone femminile, oltre a stimolare l’ insorgenza di alcuni tipi di neoplasie, abbia un ruolo nello scatenare l’ emicrania: in particolare, quando i livelli di estrogeni calano in determinati momenti del ciclo, ci sono più chance che si presenti il mal di testa. Non a caso le donne ne soffrono il doppio rispetto agli uomini, anche se durante la gravidanza, quando gli ormoni sono più abbondanti, l’ emicrania sparisce quasi del tutto.

I neonati allattati al seno materno hanno polmoni più forti. La ricerca americana e britannica

 I neonati allattati al seno materno hanno polmoni più forti. La ricerca americana e britannica

Polmoni più forti e sani per i bambini che da neonti sono stati allattati dal seno della mamma.
Lo sforzo fisico compiuto dai neonati allattati al seno può regalare loro polmoni più forti da adolescenti rispetto ai coetanei cresciuti con il biberon.
Lo rivela uno studio condotto da ricercatori americani e britannici su 1.456 bimbi di 10 anni dell’ Isola di Wight (Gran Bretagna). Secondo i ricercatori la diversa meccanica e la durata del succhio dal seno materno è in parte responsabile dei polmoni sani; quindi basterebbe rivedere il design dei biberon per cercare di riprodurre questo effetto benefico dell’ allattamento al seno della mamma.
Il team di scienziati della Southampton University e della Michigan State University ha monitorato quasi 1.500 bambini, un terzo dei quali era stato allattato al seno per almeno 4 mesi. In media, questi ragazzini potevano soffiare molta più aria dopo aver preso fiato, e farlo più rapidamente degli altri. Una potenza di respiro indipendente da asma o allergie materne.