Dall’ Australia arriva la Pillola Spray anticoncezionale. L’ evoluzione della pillola

 Dall’ Australia arriva la Pillola Spray anticoncezionale. L’ evoluzione della pillola

Dall’ Australia arriverà entro i primi mesi del 2009 la Pillola Spray: un anticoncezionale che si userà come un profumo e funzionerà come un contraccettivo ormonale.
Questo farmaco è in grado di bloccare l’ ovulazione e, come caratteristica di prodotto, rientra nella stessa classe del cerotto transdermico e dell’ anello vaginale ma, diversamente da questi, la Pillola Spray è invisibile, facile da applicare, non invasiva e garantisce più flessibilità.
Lo conferma il professir Fausto Maraschio, aiuto primario dell’ ospedale Mangiagalli di Milano.
Lo spray anticoncezionale ideato da studiosi australiani esperti nello studio di filtri solari e dell’ assorbimento di sostanze da parte della pelle, è ancora in fase sperimentale, ma potrebbe arrivare in Italia alla fine del 2008.
COME FUNZIONA LO SPRAY ANTICONCEZIONALE
Lo spray contiene un derivato del testosterone che, nebulizzato sul derma, si diffonde gradualmente nel sangue e ha l’ effetto di impedire l’ ovulazione anche fino a 36 ore dall’ ultima applicazione, per questo motivo una singola dimenticanza non farebbe correre rischi in termini di sicurezza contraccettiva.

L’ importanza della vitamina D contro diabete, osteoporosi e sclerosi multipla. Il dibattito sull’ esposizione al sole

 L’ importanza della vitamina D contro diabete, osteoporosi e sclerosi multipla. Il dibattito sull’ esposizione al sole
La questione dei danni provocati dal sole sta diventando un dibattito sempre più acceso soprattuto negli Stati Uniti dove sono in aumento le patologie legate alla carenza della vitamina D che si forma proprio grazie ai raggi Uvb e all’ esposizione al sole e aiuta a prevenire le malattie cardiache, agevola l’ assorbimento del calcio, contribuisce al buon funzionamento del sistema immunitario. Al contrario, un deficit della vitamina D può causare debolezza muscolare, diabete e osteoporosi.
L’ industria delle protezioni solari fa bene ad educare le persone sugli aspetti negativi del sole ma c’è anche il rovescio della medaglia, perchè le esposizioni al sole fanno anche molto bene.
Da una ricerca statunitense emerge infatti che i bambini esposti al sole estivo per una media di 3-4 ore al giorno hanno un terzo di possibilità in meno di ammalarsi di sclerosi multipla, come riporta il volume 237 del British Medical Journal.
L’ esposizione al sole infatti regala la vitamina D; per integrarla solo mangiando dovremmo abbuffarci di salmone circa 4 volte a settimana o bere 10 bicchieri di latte al giorno, lo conferma Michael Holick, autore del libro The Uv Advantage (www.uvadvantage.com) dove spiega: una protezione solare 8 riduce del 95% la capacità di creare vitamina D dall’ esposizione al sole; per questo bisognerebbe godersi il sole per 5-10 minuti senza protezione solare in modo da favorire la formazione della vitamina D, e poi spalmarsi la protezione solare adeguata.
Quindi basta esporre il 10% del corpo al sole per qualche minuto due volte a settimana senza protezione per fare il pieno di vitamina D.

Celiachia – Bambini celiaci e dieta senza glutine: il rischio osteopenia e la ricerca dell’ Istituto Pediatrico di Trieste

 Celiachia – Bambini celiaci e dieta senza glutine: il rischio osteopenia e la ricerca dell’ Istituto Pediatrico di Trieste
Le ossa dei bambini celiaci vanno protette e tenute sotto controllo ma senza ricorrere a continui esami. E’ la conclusione di una ricerca condotta dall’ Istituto Pediatrico Burlo Garofolo di Trieste pubblicata sulla rivista scientifica Journal Of Pedriatrics.
Chi soffre di celiachia, l’ intolleranza al glutine che richiede una dieta priva di questa proteina, rischia l’ osteopenia: una riduzione della massa ossea per uno squilibrio nell’ assorbimento di calcio. Per questo le ossa dei bambini celiaci vengono controllate regolarmente con esami del sangue e ed esami radiologici (come il Dexa).
La ricerca del Burlo Garofalo, che ha coinvolto 54 bambini celiaci e 60 bambini non celiaci, voleva verificare se le alterazioni ossee dei piccoli malati celiaci fossero legate al glutine o ad altri fattori.
La ricerca ha dimostrato che, se i pazienti seguono rigorosamente la dieta raccomandata, tutte le alterazioni scompaiono nel giro di 6-12 mesi.

Nuova cura per il diabete di tipo 2 senza effetti collaterali sul pancreas: le pillole a base di Vildagliptin

 Nuova cura per il diabete di tipo 2 senza effetti collaterali sul pancreas: le pillole a base di Vildagliptin
Buone notizie per gli oltre tre milioni di italiani che soffrono di diabete di tipo 2: c’è un nuovo farmaco in commercio da prendere anche lontano dai pasti. Si chiama Vildagliptin il principio attivo che impedisce al diabete di tipo 2 di aggravarsi e, al tempo stesso, salvaguarda la salute del pancreas senza effetti collaterali. Il diabete di tipo 2 è una forma che colpisce soprattutto gli anziani, ma si sta diffondendo anche tra i giovani e tende a peggiorare nel corso degli anni finchè non resta che ricorrere alle iniezioni di insulina.
Il pancreas infatti ad un certo punto non riesce più a produrre l’ insulina che serve a controllare e a ridurre il glucosio, di conseguenza il livello degli zuccheri si impenna pericolosamente. I medicinali usati fin’ ora agiscono stimolando il pancreas a produrre più insulina, ma in modo troppo generico, cioè indipendentemente dalla concentrazione di glucosio nel sangue. Questo comporta un sovraccarico di lavoro notevole per il pancreas, lo conferma Edoardo Mannucci, diabetologo dell’ ospedale Universitario Careggi di Firenze. Il Vildagliptin invece entra in azione solo quando il livello di glucosio nel sangue raggiunge picchi elevati stimolando così l’ organismo a produrre insulina in modo più naturale.

La depressione pre-parto crea disturbi del sonno al neonato durante i primi 6 mesi di vita

 La depressione pre-parto crea disturbi del sonno al neonato durante i primi 6 mesi di vita

I bambini la cui madre ha attraversato un periodo di depressione prima della gravidanza o disturbi del comportamento durante la gravidanza presentano gravi problemi di sonno durante i primi sei mesi di vita. Lo sostiene uno studio presentato al meeting annuale dell’ European Sleep Research Society, a Glasgow.

I ricercatori dell’ University of Michigan Health System hanno preso in esame due gruppi di donne nell’ ultimo trimestre di gravidanza e dopo il parto assieme ai loro neonati: in uno le donne erano state trattate per depressione in passato, nell’ altro no. Si è misurata poi la qualità e la durata del sonno mediante actigrafo prima delle donne e poi anche dei bambini.

Dimostrata l’ esistenza dell’ apprendimento subliminale con messaggi subliminali in una ricerca dell’ University College di Londra

 Dimostrata l’ esistenza dell’ apprendimento subliminale con messaggi subliminali in una ricerca dell’ University College di Londra

Sfruttando sofisticate tecniche di visualizzazione cerebrale, i ricercatori del Wellcome Trust Centre for Neuroimaging presso l’University College di Londra hanno dimostrato che è possibile realizzare un apprendimento subliminale, senza cioè la presenza di processi consci (apprendimento inconscio).
Si tratta appunto di quell’ apprendimento subliminale di cui si parla da quasi un secolo, ma del quale finora non era stata dimostrata in modo inequivoco l’ esistenza.
L’ apprendimento associativo subconscio è basato su segnali subliminali presenti in una certa situazione. Un esempio, spiegano i ricercatori, potrebbe essere quello di un esperto giocatore di poker che vince grazie a una associazione appresa fra esiti in termini di vincita delle giocate e manifestazioni comportamentali subliminali degli avversari.

Per studiare il fenomeno i ricercatori hanno sottoposto un gruppo di volontari a una serie di test, nei quali venivano creati indizi visivi, alcuni dei quali apparivano “mascherati” ma potevano essere utili a ottenere una ricompensa.

La dipendenza da web si chiama Discombugogglamento. La ricerca del Dottor Lewis in Gran Bretagna

 La dipendenza da web si chiama Discombugogglamento. La ricerca del Dottor Lewis in Gran Bretagna
Vi è capitato di innervosirvi, agitarvi, arrabbiarvi, quando non riuscite a collegarvi a internet, a entrare in un determinato sito o a scaricare dati dal web ?
Non siete soli e le vostre sensazioni hanno un nome: discombugogglamento.
E’ il termine (complicato!) coniato da uno psicologo inglese sulla base di un sondaggio che rivela come quasi metà della popolazione della Gran Bretagna soffra di un simile disturbo.
Il dottor David Lewis definisce la malattia come ” crescenti livelli di stress, provocati da difficoltà ad andare online “: la parola discombugogglamento è una fusione di scombussolamento e di google, il motore di ricerca diventato quasi un sinonimo della rete stessa.
Il sondaggio, commissionato dal servizio di informazioni telefonico, indica che il 44 per cento dei cittadini della Gran Bretagna soffrono di questa malattia dell’ era digitale, con più di un quarto, il 27 per cento, che ammettono di stare decisamente male quando incontrano problemi a collegarsi o a compiere certe operazioni su internet.

L’ importanza del sonno sulla memoria e sulle emozioni: il sonno sceglie cosa ricordare e cosa dimenticare

 L’ importanza del sonno sulla memoria e sulle emozioni: il sonno sceglie cosa ricordare e cosa dimenticare

Le emozioni e le immagini che hanno colpito l’ anima e hanno scosso i sentimenti sono preservati grazie al sonno.
Durante il sonno la mente seleziona cosa ricordare e cosa no, e abbandona le memorie neutre per conservare quelle emotivamente significative.
Lo conferma uno studio realizzato dai ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center e del Boston College e pubblicato sulla rivista Psychological Science.
Il ruolo del sonno nel processo di conservazione delle cosiddette memorie procedurali, ovvero il ricordo di come si fa qualcosa (ad esempio suonare il piano) era già noto.
Ora lo studio statunitense ha chiarito il meccanismo che regola la memoria episodica.
Questa memoria si compone di elementi carichi emotivamente e di elementi solo marginalmente correlati con le emozioni (ricordi neutri) spiegano i ricercatori.
Nello studio sono stati coinvolti 88 studenti ai quali sono state mostrate immagini neutre con soggetti neutri (una macchina parcheggiata davanti ad un negozio) e immagini emotivamente forti (la stessa auto distrutta dopo un incidente parcheggiata lungo una strada molto simile alla prima).
Gli studenti sono stati divisi in tre gruppi. Ai membri del primo è stato chiesto cosa ricordavano dopo soltanto trenta minuti, a quelli del secondo la stessa domanda è stata rivolta loro a fine giornata, trascorse dodici ore, e al terzo sempre dopo dodici ore ma nelle quali era compresa una notte di sonno.

Il corpo reagisce meglio dell’ anima al dolore: le parole feriscono più della spada. Lo dimostrano i ricercatori

 Il corpo reagisce meglio dell’ anima al dolore: le parole feriscono più della spada. Lo dimostrano i ricercatori australiani e statunitensi

Vi ricordate il detto: “le parole feriscono più della spada” ? Sembra proprio che sia vero, almeno stando ad uno studio realizzato da ricercatori australiani e statunitensi, secondo cui il tempo lenisce solo le ferite del fisico mentre quelle dello spirito sono pronte a riaprirsi al primo stimolo della memoria.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Psychological Science.
Per realizzare il loro studio i ricercatori hanno realizzato alcuni esperimenti. Nei primi due i partecipanti dovevano riportare il dolore provato in occasione di un problema fisico o di una ferita interiore. Dopo aver dettagliatamente raccontato la propria esperienza ognuno doveva descrivere come si era sentito in quella situazione.
Successivamente è stato chiesto ai volontari di realizzare alcuni test cognitivi di diversi livelli di difficoltà dopo aver rivissuto con la memoria un evento intimamente o fisicamente molto doloroso.

Gli occhialini da nuoto aumentano la pressione all’ interno dell’ occhio

 Gli occhialini da nuoto aumentano la pressione all’ interno dell’ occhio
Se praticate nuoto, attenzione alla pressione oculare con gli occhialini da nuoto.
Secondo una ricerca australiana, pubblicata sul British Journal of Oftalmology, utilizzare gli occhialini da nuoto aumenterebbe, in modo transitorio, la pressione intraoculare.
La ricerca è stata realizzata su 15 adulti relativamente giovani (8 uomini e 7 donne) che, a bordo vasca, hanno indossato i tredici modelli più diffusi tra i frequentatori di piscine pubbliche. Lo studio ha dimostrato che la tensione esercitata dalle fasce elastiche in gomma per mantenere la protezione, comprimendo i vasi sanguigni, contribuisce a far innalzare la pressione all’ interno dell’ occhio.
I ricercatori hanno misurato tale pressione dopo un intervallo di due minuti e, infine, dopo venti minuti. I risultati hanno evidenziato che il porto degli occhialini è accompagnato da un significativo aumento della pressione intraoculare, in media di 4,5 ± 3,7 mm di mercurio.
I dati ottenuti sono indipendenti dal sesso, dalla forma delle orbite e dalla larghezza delle fascette in gomma.
Anche la durata del porto degli occhialini da nuoto non sembra influire poiché la misurazione effettuata dopo due e dopo venti minuti non è stata particolarmente differente e ciò indica che il rapido aumento della pressione si concentra nel momento in cui le bande in gomma vengono sistemate.

Stress e ansia disturbano la memoria e provocano dimenticanze e distrazione

 Stress e ansia disturbano la memoria e provocano dimenticanze e distrazione
Dimenticarsi un numero di telefono mentre si cerca la penna per annotarlo o non ricordare i dettagli di una conversazione avvenuta da poco sono defaillance della memoria che possono essere conseguenze di ansia e stress.
Una ricerca condotta presso l’ università di Alberta a Edmonton, in Canada, ha dimostrato che c’è una diretta relazione tra le preoccupazioni quotidiane e i processi di memoria a breve termine.
Monitorando un campione di persone, in maggioranza donne, per 6 mesi con test di attenzione e memoria (verbale e spaziale), gli scienziati hanno evidenziato che i problemi quotidiani interferiscono con la parte della funzione mnemonica necessaria per processare e immagazzinare le informazioni.

Aids: Vaccini preventivi anti-Hiv sotto accusa. Bloccato il piano Pave in Usa

 Aids: Vaccini preventivi anti-Hiv sotto accusa. Bloccato il piano Pave in Usa
Negli Stati Uniti le autorità sanitarie hanno bocciato il Piano Pave per la sperimentazione di un vaccino preventivo contro l’ Aids: non è sicuro e potrebbe addirittura aumentare il rischio di infezione.
Intanto in Italia è ricomparso il vaccino ideato da Barbara Ensoli, ricercatrice dell’ Istituto Superiore della Sanità, con l’ annuncio di un nuovo studio sull’ uomo.
Il mondo scientifico sembra dividersi. Una delle massime autorità mondiali nella ricerca sull’ Hiv, Antony Fauci dei National Institutes of Health americani, ammette che probabilmente la strada percorsa finora non è quella giusta e che servono nuove idee per arrivare a costruire un vaccino efficace.
Ma, del resto, non bisogna dimenticare che dopo anni di studio non esiste ancora ad oggi un vaccino contro la malaria e che anche per la cura all’ Aids si può imparare dai fallimenti.
Della prevenzione non si può comunque fare a meno perchè una malattia infettiva come l’ Aids non si elimina soltanto con la vaccinazione.
Secondo gli esperti, nella migliore delle ipotesi ci vorranno degli anni prima di arrivare ad un farmaco preventivo contro l’ Hiv.

Tumore al seno – Diagnosi, prevenzione e nuove cure

 Tumore al seno. Diagnosi, prevenzione e nuove cure – La ricerca medica per la cura del tumore al seno sta facendo passi da gigante: interventi quasi day hospital, ricostruzione immediata, biofarmaci e dieta.
Entrare in un ambulatorio specializzato, fare una terapia con ultrasuoni (simile a quella per i calcoli renali) e uscire dopo qualche ora senza tumore al seno, frantumato e sbriciolato come fosse un sassolino, per ora si tratta di un’ ipotesi di ricerca che sta prendendo forma all’ Istituto Europero di Oncologia di Milano, dove alcune donne hanno provato questo nuovo trattamento prima di sottoporsi alla chirurgia tradizionale.
E’ ancora presto per dire se la nuova cura per il tumore al seno potrà diventare un’ alternativa al bisturi in futuro, ma la ricerca oncologica sta andando avanti.
I numeri degli ultimi anni lo confermano: nonostante il tumore al seno sia in crescita (in Italia oggi colpisce 37 mila donne all’ anno, in pratica una su 10), la mortalità è in netta diminuzione (intorno al 30%) così come la chirurgia radicale.
Se il tumore al seno è di una grandezza al di sotto del centimetro, l’ intervento resta infatti molto circoscritto e la sopravvivenza dopo 10 anni supera il 95% dei casi, lo conferma Alberto Luini, direttore della divisione di senologia dell’ Istituto Europeo di Oncologia di Milano.

Nuova cura AIDS – HIV con la pillola tre in uno

 Nuova cura AIDS – HIV con la pillola tre in uno
La ricerca medica nel trattamento dell’ HIV ha creato il primo farmaco che riunisce tre molecole antiretrovirali in un’ unica compressa: basta una compressa al giorno.
Si tratta di un vantaggio per la cura dell’ AIDS non solo per la qualità di vita dei pazienti, ma anche per l’ efficacia della terapia stessa, fondamentale per il successo dei trattamenti antivirali contro l’ HIV.
Fino ad alcuni anni fa, infatti, la terapia antiretrovirale per l’ HIV comportava per i pazienti l’ assunzione di un cocktail di farmaci che poteva arrivare a comprendere anche 25 compresse al giorno, con inevitabili conseguenze sulla qualità di vita e mettendo a rischio l’ efficacia stessa della terapia.
Oggi, con questo nuovo farmaco, per i pazienti affetti da HIV è sufficiente una sola pillola in un’ unica somministrazione quotidiana per la cura dell’ AIDS: si tratta di un farmaco ” tre in uno ” che consente il trattamento dell’ HIV associando tre molecole di efficacia e stabilità provata – efavirenz 600 mg, emtricitabina 200 mg e tenofovir disoproxil fumarato 245mg – in una singola compressa una volta al giorno.