News benessere. Meeting dell’ American Academy of Ophthalmology San Francisco. Tema: “Gli effetti dei raggi UV”

 Piste da sci e lettini, quando i raggi UV fanno male agli occhi. L’ esposizione senza precauzioni provoca tumori palpebrali: circa 4mila nuovi casi ogni anno. La soluzione chirurgica presentata dall’ oculoplasta italiano Francesco Bernardini al meeting dell’ American Academy of Ophthalmology in corso a San Francisco

Cappellini, occhiali e creme protettive: indispensabili per chi ama le settimane bianche. Non ci sono altre precauzioni per prevenire il tumore palpebrale, in particolare se si hanno i capelli e la carnagione chiari. E adesso che le piste da sci si preparano alla nuova stagione, è necessario fare attenzione perché una prolungata esposizione al sole o una seduta abbronzante senza le dovute attenzioni sono alla base dei tumori palpebrali, conosciuti anche come basaliomi o epiteliomi basocellulari: un tumore della pelle tra i più diffusi che, si stima, colpisca ogni anno circa 4mila nuove persone. Può essere difficile riconoscerlo, ma una sua tardiva diagnosi può comportare anche a interventi di rimozione complessi.

“Parliamo di interventi che, per essere eseguiti correttamente, quindi evitare che il tumore possa riformarsi, richiedono anche la ricostruzione di parte della palpebra», spiega Francesco Bernardini, chirurgo oculoplastico che andrà a insegnare agli oculisti americani proprio le ultime scoperte sui tumori palpebrali. “Periocular tumors and techniques of eyelid reconstrucition” è infatti il titolo della lezione che Bernardini terrà durante il meeting annuale dell’ American Academy of Ophthalmology (Aao), in programma a San Francisco (California) dal 24 al 27 ottobre.

Pillola del riposo: un farmaco per eliminare la stanchezza per mancanza di sonno e problemi di insonnia da stress

 Troppo lavoro, impegni eccessivi, e poi le normali incombenze quotidiane: strozzati dalle cose da fare dormiamo sempre meno; ma la moderna “generazione senza riposo” potrebbe trovare una soluzione al sonno perso. Infatti, ricercatori Usa hanno scoperto come eliminare gli effetti deleteri della carenza di sonno sulle performance mentali. Resa nota sulla rivista Nature, la scoperta lascia presagire la possibilità futura di una “pillola del riposo” che ci fa sentire riposati anche quando non c’ é tempo per dormire.

LO STUDIO SUGLI EFFETTI DELLA MANCANZA DI SONNO
Condotto su topolini, lo studio è stato diretto da Ted Abel dell’ Università della Pennsylvania a Philadelphia. Gli esperti si sono accorti che, quando i topolini dormono meno, nel loro ippocampo, circuito cruciale per apprendimento e memoria, aumentano i livelli dell’ enzima PDE4 e diminuiscono quelli di una molecola importantissima per memorizzare nuove informazioni, cAMP. Riducendo PDE4 sperimentalmente, cAMP aumenta e i topi non risentono del sonno perso, conservando normali performance mnemoniche e di apprendimento. Il sonno è un momento irrinunciabile per il nostro cervello; sono infatti numerosissimi gli studi che hanno dimostrato che perdendo ore di sonno le nostre capacità cognitive, di memoria e concentrazione scemano.

Cioccolato meglio del sesso: un sostituto alla pillola contro depressione e sindrome premestruale

 Una barretta fondente meglio del sesso per le donne italiane. E’ il cioccolato la più sicura fonte di piacere per il 60% delle rappresentanti del gentil sesso. Una su quattro lo preferisce in assoluto agli incontri sotto le lenzuola, ma la percentuale sale al 68% durante la fase premestruale, e addirittura all’ 83% nei giorni del ciclo. Le virtù più apprezzate di bon bon e cioccolatini? Migliora l’ umore (97%), favorisce l’ eccitazione (50%), allevia i dolori e i fastidi che molte sperimentano nella settimana che precede la mestruazione (33%), come irritabilità, alterazioni del sonno, gonfiore, mal di testa. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto dal progetto “Scegli tu” della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) su 506 persone, presentato a Perugia, in occasione di Eurochocolate.

IL CIOCCOLATO CONTRO LA SINDROME PREMESTRUALE
Tanto che il cioccolato si rivela decisamente più utilizzato come rimedio fai da te per questi disturbi dei giorni del ciclo, rispetto alla pillola contraccettiva. Che è invece “la soluzione migliore per questi problemi, in grado di modificare le alterazioni ormonali e neurochimiche responsabili della sindrome premestruale – afferma Alessandra Graziottin, direttore del centro di ginecologia e sessuologia medica del San Raffaele Resnati di Milano – In particolare, sono efficaci quelle a base di drospirenone, l’ unico progestinico capace di aumentare le endorfine, le nostre molecole della gioia, a livello del sistema nervoso centrale“.

Benessere dei piedi: le donne soffrono in silenzio per i tacchi e la moda

 Più del dolore potè il tacco-gioiello. Così quasi quattro donne su 10 finiscono per comprare scarpe troppo alte, piccole o strette, pur sapendo benissimo che finiranno per soffrire, pronte a tutto in nome della moda. A evidenziare l’ irrazionalità femminile quando si tratta di stiletti e decolleté è la Society of Chiropodists and Podoiatrists britannica, specialisti chiamati a rimediare alle torture inflitte alle estremità pur di poter sfoggiare un paio di tacchi all’ ultimo grido.

SCARPE BELLE MA SCOMODE
Da un sondaggio condotto su 2mila persone, emerge che il 37% delle donne indosserebbe, e ha indossato, un paio di scarpe bellissime ma scomode. Una follia che accomuna anche il 17% degli uomini, pronti a comprare mocassini o stringate anche se il numero non è quello giusto. E ancora, benché l’ 80% delle donne abbia ammesso di soffrire di problemi ai piedi, dalle unghie incarnite, alle vesciche, alle callosità, solo il 40% ha chiesto aiuto a un professionista. Insomma, per le scarpe all’ ultima moda si soffre in silenzio.
Molti di noi faticano a resistere al rischiamo dell’ ultimo must di stagione, ma è importante ricordare che comprando scarpe che fanno male non si finisce solo per soffrire una sera, ma anche per mettere in pericolo la salute” dei piedi, sottolinea la podologa Lorraine Jones. Insomma, se al momento della prova si sente un fastidio o un dolorino, c’ è qualcosa che non va. E se gli stiletti killer, oltre a regalare centimetri, possono causare problemi, le scarpe senza lacci sono fra i peggiori colpevoli, dal momento che fanno scivolare in avanti il piede e così le dita sono contratte a lungo. Le peggiori sono le decolleté molto scollate, di cuoio, con punta bassa, almeno secondo i podologi britannici.

Rischi del fumo: scoperti tre geni che provocano il cancro al polmone

 Tre geni possono cambiare il destino di chi fuma, determinando la probabilità di ammalarsi o meno di cancro al polmone e influenzando il tipo di tumore polmonare più probabile. A far luce sulla genetica del big killer più diffuso fra gli amanti delle “bionde” è uno studio britannico condotto all’ Institute of Cancer Research, pubblicato sulla rivista “Cancer Research”. Gli scienziati guidati da Richard Houlston, co-finanziati dall’ associazione Cancer Research Uk, hanno individuato tre zone del Dna associate al rischio di carcinoma polmonare. Aree localizzate nei cromosomi numero 5, 6 e 15.

LE VARIANTI GENETICHE DEL CANCRO AL POLMONE
Confrontando il Dna di migliaia di malati di cancro al polmone e di altrettante persone sane, Houlston e colleghi hanno identificato particolari varianti genetiche legate alla probabilità di cancro al polmone. I fumatori che presentano ognuna di queste varianti in singola copia hanno un rischio di tumore aumentato del 28%, mentre nel caso di varianti espresse in duplice copia il pericolo cancro si impenna dell’80%. Ma l’ incremento del rischio si azzera se chi presenta queste tre varianti non è un fumatore.

Perdere peso senza palestra: arriva la terapia del freddo, cura dimagrante per eccellenza

 Altro che palestra e jogging quotidiano. La cura dimagrante per eccellenza è la “terapia del freddo”. Parola di scienziati britannici che lanciano una nuova teoria: lasciarsi stregare dall’ inverno. Perché esporsi a temperature da battere i denti con regolarità fa bene al fisico. Riattiva il cosiddetto grasso bruno, quel tessuto adiposo, presente più nei neonati che negli adulti, in grado di bruciare calorie.

TEMPERATURE INVERNALI E SAUNA
Un tour a zero gradi, spiega al quotidiano britannico “Daily Mail” Mike Cawthorne, direttore della Metabolic Research alla University of Buckingam, può più di sedute massacranti a base di attrezzi ginnici. Lo scienziato detta una vera e propria ricetta: spegnere i riscaldamenti, sottoporsi a una sauna quotidiana immediatamente seguita da un tuffo in acqua ghiacciata, evitare di riscaldare l’ abitacolo della macchina, trascorrere più tempo fuori casa soprattutto in inverno.Ci sono modi molto semplici per attivare il grasso bruno“, assicura. Una risorsa presente nel 50% della popolazione mondiale.

Servizio Sanitario Nazionale: Italiani delusi dalle cure negli ospedali pubblici, aumentano le cure all’ estero

 Italiani delusi dal Servizio sanitario nazionale. A essere soddisfatto della nostra sanità è infatti solo il 9% dei cittadini. Sotto accusa soprattutto i lunghi tempi d’ attesa e i casi di malasanità. Un’ insoddisfazione ‘pesante’, che piazza il nostro Ssn in coda alla classifica del gradimento dei cittadini europei per i rispettivi servizi sanitari. E che porta gli italiani a cercare cure oltreconfine: il 59% si dice disposto a recarsi all’estero per farsi assistere. E’ quanto emerge dal terzo Barometro annuale su attitudini, aspettative e preoccupazioni dei cittadini europei in materia di sanità, i cui risultati sono stati presentati oggi a Chamonix (Francia).

L’ indagine, realizzata dall’ istituto di ricerca internazionale Csa su commissione del Gruppo Europ Assistance in partnership con il Cercle Santé Société, è stata condotta nel periodo giugno-luglio 2009 su un campione di 2.400 europei (400 per Paese), tutti maggiorenni. Lo studio, avviato nel 2006, mette a confronto i cittadini di sei nazioni del Vecchio continente (Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna, Svezia e Polonia) sui grandi temi d’attualità sanitaria: qualità delle cure, prevenzione, mobilità, nuove tecnologie e invecchiamento della popolazione.

E IN EUROPA?
L’unica a far compagnia all’Italia in questa classifica è la Germania, dove appena il 9% dei cittadini giudica “eccellente” o “molto buono” il sistema sanitario. Ai primi posti per gradimento si piazzano invece la Francia e la Gran Bretagna, dove rispettivamente il 61% e il 60% dei cittadini giudica il proprio sistema sanitario “buono”, “molto buono” o “eccellente”.

Alito cattivo ? E’ colpa dei tonsilloliti. Ecco i rimedi contro l’ alito cattivo e per l’ igiene orale

 L’alito cattivo è un problema apparentemente banale, che può rovinare la vita alle persone. Pochissimi ne parlano, anche se solo in Gran Bretagna si spendono circa 150 milioni di sterline l’anno in dentifrici e collutori solo per cercare di risolverlo. Se in molti casi la colpa è di troppe sigarette o poca igiene dentale, per alcuni anche l’accurata pulizia della bocca e l’uso di prodotti profuma-alito non ha effetto. Questo perché il colpevole è un nemico poco noto ma molto comune: i tonsilloliti. Si tratta, spiega Anastasia Rachmanidou, otorinolaringoiatra dell’University Hospital di Lewisham (GB), di calcoli tonsillari, concrezioni di materiale solido di colore bianco o giallastro che si formano nelle cripte tonsillari.

ALITO CATTIVO, UN PROBLEMA DIFFUSO
Secondo uno studio francese, ne soffrirebbe circa il 6% della popolazione. Si tratta, spiega la specialista sul quotidiano britannico ‘Daily Mail’, di un problema trascurato, ma particolarmente comune in chi ha la tonsillite o assume antidolorifici. Che può rovinare la vita agli sfortunati pazienti, regalando loro un alito micidiale. “I tonsilloliti intrappolano cibo e batteri“, spiega. Questo ‘materiale’ inizia a decomporsi e causa l’alito cattivo, accompagnato a volte da un sapore metallico in bocca.

Disfunzione erettile: arriva la pomata di nanoparticelle. Parte la concorrenza al Viagra

 Una “pomata” contro la disfunzione erettile fatta di nanoparticelle che contengono come principio attivo il vasodilatatore ossido di azoto (NO): il nuovo prodigio della scienza funziona in pochi minuti e senza gli effetti collaterali dei farmaci per bocca, oggi usati da decine di milioni di uomini nel mondo contro questo problema.

LA DISFUNZIONE ERETTILE
Gli andrologi definiscono la disfunzione erettile come l’incapacità dell’uomo di ottenere e/o mantenere una sufficiente erezione del pene sia per la propria che per la necessità del/della partner nell’ambito della gestione del rapporto sessuale. Tale fatto può verificarsi saltuariamente e senza indurre problemi psicologici o gestionali, ma quando si ripete più volte e il difetto erettile diventa più importante per qualità e/o quantità allora si attivano le problematiche con essa connesse.

UN PROBLEMA FISICO E PSICOLOGICO
La disfunzione erettile frequente induce sia questioni emotive che di relazione e spesso induce la riduzione dell’autostima con un rafforzamento dei processi disfunzionali. Le cause sono numerose e diverse e non tutte sempre chiare o semplici da dimostrare e quindi trattare. La disfunzione erettile peraltro non è la conseguenza inevitabile dell’invecchiamento.
L’incidenza della disfunzione erettile è di circa il 10% della popolazione occidentale generale, ma arriva al 50% nell’età compresa tra i 40 ed i 70 anni. Purtroppo la questione viene affrontata adeguatamente solo da una piccolissima parte degli uomini interessati in tutte le età ed in particolare negli uomini giovani, sia per minimizzazione che per timore o vergogna. Questo atteggiamento porta spesso al peggioramento del quadro complessivo che invece spesso può essere risolto anche abbastanza facilmente, se non sempre rapidamente, dopo la accurata diagnosi delle cause.

Invecchiamento e alimentazione: meno calorie nella dieta fanno ringiovanire

 Una sforbiciata alle calorie per vivere più a lungo e rallentare il temuto invecchiamento. La ‘cura’, senz’altro invisa ai golosi, potrebbe rivelarsi un vero e proprio elisir di lunga vita. Sulle scimmie, per lo meno, il rimedio sembra funzionare. Nello studio condotto dal Wisconsin National Primate Research Center e durato ben 20 anni, i primati a stecchetto sono vissuti il 20% in più con una riduzione delle calorie del 30%. Che, tradotto per noi uomini, equivarrebbe più o meno a sei anni di vita guadagnati. Ma la ricerca, pubblicata sulla rivista Science, fa suo un imperativo: tagliare sì, ma mantenendo una dieta controllata ed equilibrata, ricca di tutte le proprietà nutritive indispensabili all’organismo.

MENO CALORIE, MENO MALATTIE LETALI
Così facendo, per lo meno nelle scimmie, la vita si allunga, e scendono di ben tre volte le possibilità di morire di diabete, cancro, malattie cardiovascolari e atrofia cerebrali, ovvero i grandi big killer in cui ci si imbatte più facilmente con l’ andare degli anni.

Influenza suina: i vaccini per il virus A-H1N1 disponibili dalla fine di ottobre. Ma saranno sicuri ?

 Nessun timore sulla sicurezza del vaccino allo studio contro la nuova influenza. “Quando sarà autorizzato in Italia, avrà subito tutti i controlli necessari”, assicura all’ “Adnkronos Salute” Fabrizio Oleari, direttore generale prevenzione e sanità del ministero del Welfare, fugando le preoccupazioni di alcuni specialisti sulla sicurezza del vaccino in arrivo, visti anche i tempi rapidi di produzione. Secondo Oleari, non si è accelerato troppo il percorso a discapito dei controlli. “I tempi sono gli stessi più o meno in tutto il mondo e si è partiti tutti insieme – sottolinea -. I test sono comunque in corso e, in base ai piani di produzione, possiamo dire che le dosi di vaccino dovrebbero essere a disposizione del ministero per la fine di ottobre”.

UN PIANO DI FARMACOVIGILANZA
Naturalmente il prodotto continuerà a essere monitorato anche in seguito. “Sarà attivato un attento piano di farmacovigilanza” garantisce l’ esperto. Inoltre è importante che la campagna di vaccinazione contro l’ H1N1 non si sovrapponga a quella contro l’ influenza stagionale.