Alimentazione e Salute: quando il sale fa bene e quando ridurlo

 Se il sale in sè non è un ingrediente dannoso, ma un suo consumo eccessivo è molto frequente: esso è infatti presente in quasi tutti gli alimenti, in particolare nei prodotti confezionati o da forno, nei formaggi e nei salumi.
Una riduzione del sale nella dieta aiuta a prevenire e curare la sindrome premestruale, la cellulite e, assai più importante, l’ osteoporosi e l’ ipertensione arteriosa. In una dieta iposodica non è necessario (né consigliabile) eliminare del tutto il sale; occorre semmai ridurre i prodotti che ne contengono alte dosi. In tal caso si può continuare a salare, con moderazione, i piatti preparati in casa (pasta, riso e patate), imparando nel contempo a utilizzare spezie ed erbe per insaporire le pietanze, riscoprendo così il piacere del vero gusto dei cibi.

IL GUSTO DELLE ERBE
Le erbe aromatiche sono un’ ottima alternativa al sale e offrono molti vantaggi. Ricche di vitamine e minerali, stimolano la digestione e favoriscono la depurazione. Utilizzatele fresche e raggiungetele agli alimenti a fine cottura, per salvaguardarne il contenuto in oli essenziali.

QUANDO IL SALE FA BENE
Il sale è una preziosa fonte di iodio, sostanza presente anche nel pesce, nelle uova e nella carne, indispensabile per la sintesi di alcuni ormoni. Chi vive lontano dal mare, però, spesso non ne riceve dosi adeguate. Il metodo più efficace per assicurarsene le giuste quantità è usare il sale arricchito di iodio al posto di quello normale.

Disturbi del sonno e insonnia: cura con rimedi naturali, respirazione yoga e terapie dolci

 Un malessere interiore può manifestarsi in molti modi: tra i sintomi più diffusi ci sono i disturbi del sonno, dei quali soffre, anche transitoriamente, un italiano su tre. Dormire bene e a lungo è necessario per mantenere in perfetta efficienza il sistema immunitario. Secondo recenti studi, la mancanza di sonno altera l’ equilibrio degli ormoni, soprattutto l” ormone della crescita e la prolattina, e compromette di conseguenza il funzionamento dei tessuti linfatici che producono gli anticorpi. Dormire, inoltre, è per l’ organismo un momento essenziale di recupero fisico e mentale: i battiti del cuore e il ritmo del respiro rallentano, la pressione cala e vengono favoriti i processi dirigenerazione e crescita dei tessuti. Dal punto di vista psicologico, il sonno permette di rielaborare tutte le esperienze vissute durante il giorno, di fare ordine negli stimoli ricevuti e di fissare nella memoria le nozioni acquisite.
Un aspetto interessante è stato messo in luce di recente da un gruppo di ricercatori americani: sembra che dormire almeno otto ore per notte aiuti a dimagrire. Il merito andrebbe attribuito alla leptina, un importante ormone che contribuisce a regolare il consumo metabolico.

Boom per Yaz, la pillola anticellulite. Le italiane preferiscono il sesso non protetto alla palestra

 Sembra proprio che le ragazze italiane badino più all’ apparire che al proprio benessere. Basti pensare che ad essere ossessionare dalla cellulite sono quatteo su dieci, ancor prima di aver compiuto 25 anni di età e una su 7 non si piace e ha il problema della linea in cima ai propri pensieri. Infatti, il 47% delle ragazze è perennemente a dieta. Ma questa ossessione per il fisico e il terrore degli anestetici buchi su cosce e glutei si ripercuotono fortemente anche sulla scelta del metodo contraccettivo, tanto che il 63% considera prioritario l’ impatto dell’ anticoncezionale sul proprio corpo. Una fissa che finisce per diseducare le ragazze alla sessualità protetta: il 30% di esse infatti non usa nessun contraccettivo, il 24% di chi lo utilizza pratica il coito interrotto e solo il 7% considera il sesso non protetto come un comportamento a rischio per la salute. Questo è il ritratto emerso da un sondaggio presentato al Congresso Nazionale della Contraccezione di Modena, che ha visto riuniti 250 fra i massimi esperti italiani del settore. Una fotografia che spiega anche il boom delle richieste di Yaz, la nuova pillola anticoncezionale disponibile in Italia da febbraio, che presenta un effetto simil-diuretico in grado di prevenire la comparsa di cellulite.

Eritema solare, prevenzione e trattamento delle scottature

 Se dopo che avete preso il sole avvertite alcuni sintomi fastidiosi comeprurito, dolore, senso di bruciore, presenza di bolle, o sincope, può darsi che non vi siate semplicemente scottati: vi trovate di fronte ad un eritema solare.
L’ eritema solare è un’ustione di primo grado che si manifesta successivamente ad una prolungata esposizione ai raggi UV senza la dovuta protezione o comunque con una protezione inadeguata. Di solito i sintomi si manifestano diverse ore dopo l’ esposizione e variano a seconda della gravità dell’ ustione. Istologicamente compaiono delle discheratosi. Erroneamente si intende anche la lucite estivale benigna, forma di dermatite polimorfa solare, come una forma di eritema solare.
Solitamente il trattamento dell’ eritema avviene tramite la somministrazione farmacologica di corticosteroidi, ovvero farmaci a base di cortisone, ma esistono anche rimedi naturali.
Naturalmente, il nostro augurio è quello che non vi scottiate, e per questo è necessaria un’ adeguata protezione della pelle, specialmente per i soggetti particolarmente sensibili.

Donare il sangue: tutti i vantaggi di un gesto di solidarietà sociale

 Molti al solo pensiero storcono il naso, altri ne hanno timore: la donazione del sangue è un fenomeno ancora poco diffuso, che potrebbero invece fare in molti per salvare moltissime vite umane. La donazione di sangue è un’ azione volontaria, dettata da puro spirito di solidarietà di chi dona il proprio sangue affinché siano possibili trasfusioni a chi ne ha bisogno. Di questo gesto di generosità e solidarietà sociale si sa purtroppo ancora troppo poco ed in particolare in pochissimi conoscono tutti i vantaggi di essere un donatore. La donazione, infatti, può essere totalmente gratuita, oppure può avere una controparte economica. In ogni caso, comunque, il donatore ha vari tipi di vantaggi a ricompensa del suo gesto altruista.

IL BISOGNO DI SANGUE IN ITALIA
Si stima normalmente che vi sia bisogno di 40 unità di sangue l’ anno ogni 1000 persone, cioè circa 2.400.000 unità per la sola Italia. Nel 2000 l ‘Italia ha raggiunto l’ autosufficienza a livello nazionale.
Alcune regioni sono autosufficienti: ad esempio l’ Emilia-Romagna ha raggiunto il livello di 60 unità. Vi sono inoltre alcune isole felici, cioè singole città dove, grazie al radicamento nel territorio di una o più associazioni locali, si è raggiunta una raccolta ancora maggiore. In numerose regioni, tuttavia, la raccolta è ancora insufficiente, e il fabbisogno viene soddisfatto con trasferimenti da altre regioni.
Nonostante la sempre più attenta e ponderata utilizzazione del sangue, il fabbisogno è costantemente in aumento, per l’ aumento dell’ età media della popolazione e per i progressi della medicina, che rendono possibile interventi anche su pazienti anziani, un tempo non operabili.

Ginnastica in gravidanza: cosa fare per tenersi in forma nei nove mesi dell’ attesa

 Fa bene sia alla mamma che al futuro nascituro: se non ci sono complicazioni, l’ attività fisica in gravidanza può dare moltissimi benefici e non sono di natura estetica per la futura mamma. Fare attività fisica nel periodo dell’ attesa aiuta infatti a conservare un buon tono muscolare che sarà utile anche durante il parto e ad attivare la motilità intestinale. Inoltre aiuterà a non ingrassare troppo e a mantenere il buon umore. Ma non è tutto: ne gioveranno anche le funzioni respiratorie, la circolazione del sangue, e l’ assimilazione degli alimenti.
E allora, che fare? Se avete paura di sforzarvi troppo o farvi male danneggiando il bebé, ecco alcuni piccoli consigli sugli sport che hanno il via libera anche in gravidanza.

CAMMINARE
È la cosa più semplice che si possa fare e, oltre tutto, è completamente gratis. L’ ideale sarebbe di camminare almeno una mezz’ oretta tutti i giorni, possibilmente in zone con poco traffico e inquinamento limitato. Se per mancanza di tempo non potete fare altro, la passeggiata è una buona abitudine. Eventualmente, anche in palestra è possibile richiedere un programma specifico sul tapis-roulant, utile in mancanza di parchi o… di bel tempo!

Proprietà e benefici del vino: mezzo bicchiere al giorno dona cinque anni di vita in più

 Che il succo d’ uva fosse un elisir di lunga vita alcuni lo dicevano da tempo. Oggi è stato provato da uno studio scientifico olandese: mezzo bicchiere di vino al giorno regala circa 5 anni di vita in più. Grazie all’ analisi delle abitudini alimentari di un campione di circa 1400 uomini, seguiti per più di 40 anni, ha rivelato che bere regolarmente una piccola quantità di alcol al giorno aumenta la longevità. In particolare, chi predilige il vino ha i migliori benefici: con mezzo bicchiere di vino al giorno le persone tendono a vevere circa quattro anni e mezzo o cinque anni in più rispetto agli astemi. Ma non è tutto: chi consuma fino a due bicchieri di vino, due pinte di birra o due dosi di superalcolici al giorno tende a vivere comunque due anni in più rispetto ai non bevitori.
E dunque? Ciò che ci dicono i medici sui pericoli dell’ alcol per la salute è tutto falso?

I BENEFICI DEL VINO PER LA SALUTE
I ricercatori della Wageningen University in Olanda hanno analizzato 1.374 uomini di 40 anni nati tra il 1900 e il 1920, esaminando fino al 2000 abitudini a tavola, con l’ alcol e il fumo e l’ indice di massa corporea di ciascuno, registrando inoltre la prevalenza di infarto, ictus, diabete e tumori nel gruppo.
Lo studio ha scoperto che il vino è legato a doppio filo con un più basso rischio di morte per tutte le cause.

Vene varicose: prevenzione, sintomi, diagnosi e cura varici e vene varicose

 Dette anche varici, le vene varicose sono vene che si gonfiano a causa del ristagno sanguigno nelle gambe: ne soffre circa il 25% degli italiani e il disturbo colpisce soprattutto le donne.
La dilatazione può essere localizzata, con almeno una zona di nodosità, o diffusa.

CAUSE DELLE VARICI
Le varici vengono generate principalmente dalla compressione dei vasi venosi, da trombosi delle vene profonde o insufficienza delle valvole venose.
Esiste una predisposizione genetica alla costituzione della debolezza delle pareti venose, oltre a fattori a rischio tipicamente femminili e alla posizione eretta che agevolano la patologia.
Le vene, infatti, diversamente dalle arterie, non avendo il compito di sospingere il sangue, non posseggono uno strato muscolare molto sviluppato, quindi la vena si dilata quando la parete tende a rilasciarsi, a causa di una quantità di sangue transitante superiore alla norma oppure per un suo rallentamento. Questo processo può essere contrastato dai muscoli che circondano la vena, ma se la loro spinta è insufficiente allora la dilatazione può divenire costante.
La gravidanza, l’ età e l’ obesità rappresentano fattori di rischio specifici per le donne.

Consumo di alcol tra i giovani: minorenni affetti da binge drinking, la moda della ricerca dello sballo

 Il nuovo fenomeno registrato da una ricerca dell’ Istituto Italiano di Sanità si chiama “binge drinking” e mostra come quasi nove giovani italiani su dieci bevono in discoteca o nei pub durante il weekend alla ricerca dello sballo.
In una sola serata un ragazzo può consumare in media 4 bicchieri di bevande alcoliche e una ragazza poco più di 3. Sono gli allarmanti dati emersi all’ Iss di Roma durante l’ Alcohol prevention day, una giornata di sensibilizzazione sul tema utilizzata per diffondere i risultati della ricerca “Il pilota” condotta dall’ Osservatorio nazionale alcol del Cnesps (Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute) dell’ Istitito Superiore di Sanità.

IL BINGE DRINKING
Il binge drinking – si legge nella ricerca – coinvolge il 64,8% dei ragazzi e il 34% delle ragazze, con un picco allarmante tra i minorenni: il 42% dei maschi e il 21% delle femmine under 18, infatti, bevono fino ad ubriacarsi. Un numero superiore rispetto ai 19-24enni e a quelli con più di 25 anni, tra cui si registra la più elevata percentuale di sobri. Sarà che l’ età mette giudizio, ma tra i minorenni c’ è anche il triste primato dei bicchieri in eccesso consumati nell’ arco di una sola serata: 4 e mezzo tra i maschi, addirittura 6 tra le femmine.

Virus da animali esotici e cibi etnici: il virologo lancia l’ allarme sulle nuove mode, rischio di infezioni

 Gli animali, si sa, sono la passione di molti, siano essi compagni da tenere in casa – pur bizzarri che siano – che nel piatto. Le nuove tendenze spingono sempre più il gusto nell’ esotico, anche in questo: animali come iguane, serpenti, pappagalli dai colori sgargianti sono sempre più desiderati e cercati, mentre sul fronte culinario la cucina etnica che predilige carne e pesce non cotti spopola da tempo anche nel Belpaese. Ma a frenare l’ entusiasmo c’ è l’ allarme lanciato dai virologi, soprattutto per il rischio di contrarre infezioni.
E, mentre gli esperti mettono in guardia i cittadini dai pericoli legati ad alcune nuove abitudini in fatto di cuccioli e alimentazione, nasce la nuova European Society for Virology (ESV), con il compito di vigilare proprio su questo genere di episodi: la convivenza in casa con animali selvatici e la predilezione per carni non cotte favoriscono il passaggio di patogeni dagli animali agli uomini.

Infezioni da pneumococco: un nuovo vaccino che protegge da meningite, sepsi, polmonite e otite

 Ogni anno, in tutto il mondo, le infezioni da pneumococco uccidono 1.600.000 persone, tra i quali circa un milione di bambini. I dati arrivano dall’ Organizzazione mondiale della sanità (OMS), per una campagna di sensibilizzazione al vaccino. Nei Paesi che hanno adottato la vaccinazione antipneumococcica nei programmi di immunizzazione nazionale, come ad esempio l’ Italia, è stato infatti possibile ridurre del 95% l’ incidenza di patologie invasive da sierotipi vaccinali, come meningite e sepsi, che possono portare a morte o a invalidità permanenti.

PERCHE’ FARE IL VACCINO
L’ immunizzazione tramite il vaccino protegge anche dalle infezioni pneumococciche non invasive, come quelle che causano polmonite e otite in particolare, meno gravi ma più frequenti, e per le quali sono spesso necessari ricoveri ospedalieri e lunghe terapie antibiotiche.

Influenza dei suini: allarme epidemia da OMS e Stati Uniti. In Italia ancora nessun contagio. La trasmissione del virus

 Il rischio è quello di provocare una pandemia influenzale umana. E’ il nuovo allarme lanciato dall’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in seguito alla segnalazione di una epidemia da contagio di un virus influenzale dei suini in Messico e negli Stati Uniti.
Potrebbe essere un virus influenzale mutato tipico dei suini e diventato capace di infettare e propagarsi tra gli uomini quello che ha provocato 60 morti e quasi mille casi sospetti segnalati in Messico, dove si ipotizza il blocco delle attività lavorative nella sua capitale, una megalopoli di 20 milioni di persone.
Sono per ora otto le segnalazioni registrate anche negli Usa, dove le autorità sanitarie ritengono che sia “probabilmente troppo tardi” per contenere la diffusione del virus in Messico. L’ allerta é alta e l’ OMS ha indetto un vertice per far fronte al diffondersi del virus.

Rimedi naturali: le proprietà del miele per curare le ferite

 Che il miele avesse moltissime proprietà nutrizionali era assodato, ma ora un nuovo studio lo pone anche tra i “farmaci” non più fitoterapici, ma addirittura utilizzato negli ospedali tradizionali. Il miele, infatti, favorisce la cicatrizzazione delle ferite. Particolarmente efficaci quello di timo e la melata, secrezione zuccherina delle api. Le virtù curative di questo alimento, conosciute già dall’ antichità, sono apprezzate dunque anche dalla medicina ufficiale che, in diversi studi, ne ha testato le capacità antibatteriche. In Francia, però, c’ è anche un ospedale pubblico che utilizza uno speciale protocollo di apiterapia per curare le ferite e le ulcere, puntando sulle capacità cicatrizzanti, note nelle medicine tradizionali di diversi Paesi.

Pioniere di questa sperimentazione è il professor Bernard Descottes, capo del Dipartimento di chirurgia interna e trapianti dell’ ospedale di Limoges, convinto sostenitore del miele come terapia dal 1984, quando ha cominciato ad ottenere risultati positivi su piaghe di difficile cicatrizzazione.

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