Gravidanza – Parto indolore con l’ anestesia epidurale, l’ alternativa al parto cesareo chirurgico e i limiti della legge

 Gravidanza – Parto indolore con l’ anestesia epidurale, l’ alternativa al parto cesareo chirurgico e i limiti della legge
Record negativo in sala parto per l’ Italia: i parti chirurgici costituiscono il 35% del totale, una percentuale doppia rispetto a quella suggerita dall’ Oms e la più alta in Europa.
Per ridurre i parti chirurgici, un’ opportunità viene dal parto indolore praticato con l’ anestesia epidurale.
La prima regione italiana a garantire gratuitamente il parto indolore è la Lombardia: con una delibera della Giunta Regionale del primo gennaio 2005 è stato equiparato il Drg (il rimborso erogato dalla Regione per ogni intervento sanitario) del parto vaginale a quello cesareo.
La differenza di spesa di 83 euro a parto può essere utilizzata dagli ospedali per garantire l’ analgesia epidurale, lo conferma Luigi Frigerio, presidente della Società lombarda di Ostetricia e Ginecologia.
Dal primo gennaio 2007 sono stati destinati ulteriori fondi (circa 5 milioni di euro) per permettere l’ anestesia epidurale nelle strutture ospedaliere in cui si pratica più del 20% dei parti indolore.
Un limite questo che ha suscitato non poche polemiche: si corre il rischio di penalizzare i centri più piccoli e meno attrezzati, mette in guardia Edoardo Calderini, direttore dell’ Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione della clinica Mangiagalli di Milano.
In Lombardia infatti solo 7 centri hanno una quota così alta di parti con epidurale, come il Mangiagalli e il Buzzi di Milano.
Questi centri sono in grado di offrire sempre gratuitamente la prestazione; negli altri ospedali la donna può richiedere l’ epidurale ma non sempre il suo desiderio viene esaudito perchè la disponibilità degli anestesisti è limitata.

Sonnolenza diurna, ipersonnia e narcolessia. Sintomi, diagnosi, cura

 Sonnolenza diurna, ipersonnia e narcolessia. Sintomi, diagnosi, cura
Muoversi molto lentamente e addormentarsi spesso possono essere i sintomi dell’ ipersonnia o, nei casi più gravi, della narcolessia.
Quando i disturbi si aggravano, alla sonnolenza diurna sempre più frequente si accompagnano allucinazioni e perdita di tono muscolare. A chi ne è colpito può capitare di cadere improvvisamente per strada, addormentarsi sul carrello del supermercato o alla fermata dell’ autobus.
L’ ipersonnia è un disturbo che colpisce circa 24 mila italiani, il 70% dei pazienti che si rivolgono ai centri di medicina del sonno presentano un disturbo da eccessiva sonnolenza diurna, lo conferma Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro San Raffaele di Milano.
Tra le patologie del sonno, una piccola percentuale è rappresentata dalla narcolessia, spesso accompagnata da catapessia (cioè la perdita del tono muscolare) con cadute improvvise e allucinazioni.

Cosa bere dopo lo sport. Integratori e Energy drink: la classificazione del Ministero della salute

 Cosa bere dopo lo sport. Integratori e Energy drink non sono tutti uguali. La classificazione del Ministero della salute
Gli energy drink, ovvero le bevande di integrazione dopo lo sport, non sono tutti uguali: se contengono solo zucchero e sali si possono bere tranquillamente, ma altri energy drink vanno consumati con cautela e leggendo l’ etichetta.
Gli energy drink (o sport drink) sono bevande energetiche che hanno registrato in Italia un successo colossale, con un aumento del consumo del 41% negli ultimi 4 anni.
Il più delle volte gli sport drink vengono scelti in base al nome, al colore, alla confezione o ad altri richiami pubblicitari, ma possono essere molto diversi fra loro.
Il Ministero della Salute ha messo ordine nel settore classificando gli energy drink in base al loro contenuto.
I più indicati sono gli INTEGRATORI IDROSALINICI composti da acqua, zucchero e sali minerali che reintegrano le perdite causate dal sudore dopo lo sport proprio come fa la frutta.
Per questo motivo gli energy drink vanno bevuti dopo l’ attività fisica.

Milano, benessere, inquinamento e qualità della vita nel libro verità Milano da Morire

 Milano, benessere, inquinamento e qualità della vita nel libro verità Milano da Morire
Un interessante libro è quello scritto da Luigi Offeddu e Ferruccio Sansa, si intitola Milano da Morire (Bur, 2007) e tratta in modo critico e completo della qualità della vita a Milano, della salute e del benessere dei cittadini.
Non stanno molto bene i milanesi, vedi alla voce depressione, vittima del traffico, qualità dell’ aria; eppure sono i più ricchi d’ Europa.
Il libro di Offeddu e Sansa descrive Milano come ex capitale morale, ex Milano-da-bere, ex passerella d’ Italia; il libro indaga sugli scandali, le paure, le speranze di una città inquinata, caotica, stanca ma che non si è ancora arresa.
Ecco alcuni dati e alcune notizie tratte dal libro Milano da Morire:

FUGA DA MILANO NEL WEEKEND: la media degli abitanti di Milano che lasciano la città durante il fine settimana è di 190 mila, 14 abitanti su 100 (centomila per raggiungere la seconda casa, 90mila per raggiungere il luogo di origine). Lascia la città il 30% degli abitanti del centro di Milano, il 10% della periferia. La velocità media delle automobili registrata sulla Milano-Serravalle rilevata il 23 Marzo 2007 è stata di 137 chilometri all’ ora.

Ipertensione e rischi per la salute – Cause, sintomi e diagnosi

 Ipertensione e rischi per la salute – Cause, sintomi e diagnosi
Il valore ideale della pressione sanguigna di un adulto è di 120/80 mmHg (massima/minima); si parla di valori normali quando la pressione non supera 129/84, mentre secondo l’ Organizzazione Mondiale della Sanità si ha ipertensione quando i valori superano 140/90.
In Italia il 20% della popolazione adulta soffre di ipertensione; sopra i 60 anni di età la percentuale sale al 40%.
L’ ipertensione aumenta considerevolmente i rischi di ictus cerebrale; inoltre le arterie sottoposte ad una pressione elevata, si ispessiscono e si induriscono (arteriosclerosi) predisponendo a malattie coronariche, angina pectoris e infarto.

Tumore al seno – Diagnosi, prevenzione e nuove cure

 Tumore al seno. Diagnosi, prevenzione e nuove cure – La ricerca medica per la cura del tumore al seno sta facendo passi da gigante: interventi quasi day hospital, ricostruzione immediata, biofarmaci e dieta.
Entrare in un ambulatorio specializzato, fare una terapia con ultrasuoni (simile a quella per i calcoli renali) e uscire dopo qualche ora senza tumore al seno, frantumato e sbriciolato come fosse un sassolino, per ora si tratta di un’ ipotesi di ricerca che sta prendendo forma all’ Istituto Europero di Oncologia di Milano, dove alcune donne hanno provato questo nuovo trattamento prima di sottoporsi alla chirurgia tradizionale.
E’ ancora presto per dire se la nuova cura per il tumore al seno potrà diventare un’ alternativa al bisturi in futuro, ma la ricerca oncologica sta andando avanti.
I numeri degli ultimi anni lo confermano: nonostante il tumore al seno sia in crescita (in Italia oggi colpisce 37 mila donne all’ anno, in pratica una su 10), la mortalità è in netta diminuzione (intorno al 30%) così come la chirurgia radicale.
Se il tumore al seno è di una grandezza al di sotto del centimetro, l’ intervento resta infatti molto circoscritto e la sopravvivenza dopo 10 anni supera il 95% dei casi, lo conferma Alberto Luini, direttore della divisione di senologia dell’ Istituto Europeo di Oncologia di Milano.

Acqua minerale e acqua potabile – I parametri da controllare e i rischi per la salute

 Acqua minerale e acqua potabile – I parametri da controllare e i rischi per la salute
Negli ultimi anni si è verificato un aumento del consumo di acqua minerale e di acquisto di filtri per purificare l’ acqua, che riflette la paura dei potenziali rischi dell’ acqua potabile.
L’ acqua potabile deve essere poco mineralizzata. Acque con residui fissi alti, che contengano cioè troppi sali minerali, provocano un sovraccarico nel sangue di elettroliti che devono essere eliminati dal filtraggio renale: l’ azione calcarea degli elettroliti non assimilabili nel tempo determina una incompleta depurazione del sangue e apre le porte alle malattie degenerative.
Questo meccanismo provoca la precipitazione di sali che sono all’ origine di calcificazioni dei tessuti dell’ organismo che rappresentano l’origine dell’ invecchiamento precoce:
– calcoli renali o biliari
– calcificazioni delle articolazioni e quindi artrite e artrosi
– arteriosclerosi per il depositarsi di placche calcifichi sulle arterie
– sordità, cataratta
– evoluzione verso problemi vascolari di tipo trombotico o degenerativo come il cancro.

Bruciore allo stomaco e cattiva digestione. Sintomi della dispepsia e della gastrite, cause, diagnosi e cure

 Bruciore allo stomaco e cattiva digestione. Sintomi della dispepsia e della gastrite, cause, diagnosi e cure
La dispepsia (bruciore di stomaco) è un disturbo piuttosto frequente che tutti, almeno una volta nella vita, hanno provato: dopo un pasto compaiono dolore o bruciore allo stomaco (centralmente, subito sotto il diaframma) alcune volte accompagnato da nausea, gonfiore addominale o vomito.
Nella maggior parte dei casi i sintomi sono transitori e non indicativi di patologie particolari, dovuti per lo più ad un pasto troppo abbondante o particolarmente ricco in grassi (la cosiddetta indigestione) o consumato troppo velocemente, magari in una situazione di stress che rende più difficile la digestione.
A volte, invece, i disturbi sono persistenti e mal tollerati, spesso aggravati dall’ abitudine al fumo, dall’ assunzione di notevoli quantità di alcool o dall’ uso di farmaci antinfiammatori.
Ci sono casi, poi, non rari, in cui la dispepsia (o mal di stomaco) non è correlata a nessuno di questi fattori.
Quando i sintomi persistono è sempre bene consultare un medico, il cui compito sarà quello di escludere la presenza di cause organiche (gastriti, ulcere) attraverso appropriati esami.

Combattere il mal di testa e la cefalea da stress anche a tavola. Dieta e alimentazione

 Una sana alimentazione naturale può essere anche un mezzo terapeutico per combattere lo stress e la cefalea (il mal di testa).
Esistono infatti dei cibi che contengono sostanze che favoriscono il rilassamento intervenendo a livello cerebrale. I migliori alleati in questo caso sono le proteine e i carboidrati, sostanze che sono indispensabili alla fabbricazione e al trasporto dei neurotrasmettitori.
I neorotrasmettitori agiscono sulla vigilanza e sulla calma e sono prodotti da tre aminoacidi proteici: tirosina, fenilalanina e triptofano. I primi due producono le sostanze stimolanti che danno energia e vigilanza mentale, quali l’ adrenalina, la dopamina e la neropinefrina.
Il triptofano è il precursore della serotonina cerebrale, una sostanza chimica rilassante.
Se una piccola quantità di proteine viene ingerita senza essere associata a carboidrati, il cervello riesce con più facilità ad energizzare le sostanze chimiche cerebrali, se invece si aumenta la quantità di proteine si ottiene il fenomeno contrario e la sonnolenza e il torpore sono la conseguenza.

Bambini asmatici, allergie a polvere e polline e precauzioni da prendere per la vacanza

 Bambini asmatici, allergie a polvere e polline e precauzioni da prendere per la vacanza
Molti genitori di bambini asmatici al momento di programmare le vacanze hanno dubbi e preoccupazioni perché pensano che l’ asma costituisca un limite.
In realtà chi ha l’ asma può viaggiare e godere delle vacanze come tutti gli altri rispettando opportune precauzioni.
L’ asma è una malattia cronica che necessita di cure regolari e continue, indispensabili da seguire anche in vacanza, a volte durante questi periodi si tende a essere meno rigorosi nel rispettare le terapie prescritte e questo non deve accadere perché può portare ad un aggravamento o ad una ricaduta dell’ asma.

I nei della pelle e il melanoma. Diagnosi e prevenzione del tumore della pelle

 I nei della pelle e il melanoma. Diagnosi e prevenzione del tumore della pelle
Il neo (o nevo) è un’ anomalia della pelle, generalmente di colore scuro dal marrone al nero, di forma varia, pianeggiante o in rilievo sul piano cutaneo della pelle.
Spesso i nei sono già presenti alla nascita oppure compaiono subito dopo, altri ancora si presentano negli anni successivi, fino all’ età adulta e anche dopo.
Una volta formatisi, i nei rimangono stabili nella stessa sede, ma possono subire cambiamenti di forma, dimensioni, colore, tipo.
I nei vanno quindi controllati. Il melanoma infatti è tanto più controllabile e guaribile quanto più precocemente viene individuato, diagnosticato e asportato da un dermatologo.
Se si arriva quindi ad una diagnosi precoce, magari controllando un neo sospetto, si può asportare il neo prima che si trasformi in Melanoma.
DIAGNOSI DEL MELANOMA
Il Melanoma è un tumore maligno ad elevata mortalità, può essere originato da un neo preesistente o comparire ex novo in un punto qualunque della pelle sana.
Il Melanoma Cutaneo è il tumore più semplice da individuare: attraverso una visita medica è possibile diagnosticare circa il 50% delle lesioni maligne e con l’ uso di attrezzature per l’ ingrandimento e la ripresa fotografica su carta o su computer, è possibile aumentare l’ accuratezza diagnostica a ben oltre l’ 80% dei casi.
Con una adeguata informazione e la consapevolezza della necessità di un periodico esame della propria pelle, i segni del melanoma non possono sfuggire.