A Milano è stato inaugurato il camper dello star bene: la salute è un bene prezioso, essere e mantenersi sani è un dovere per sé e per gli altri. Un’ iniziativa nata dalla consapevolezza che in città serve un’ azione di tutela della salute dei cittadini milanesi e di tutti coloro che vi risiedono. Dal mese di aprile sarà quindi operativa l’ iniziativa dell’assessore alla Salute del Comune di Milano per la prevenzione, l’educazione e il controllo del territorio: progetto-laboratorio Immigrazione sana, il primo passo verso l’integrazione è quello di avere condizioni di buona salute. L’immigrazione è un fenomeno che va governato. Se è compito del legislatore garantire un percorso di ingresso nella legalità, è poi compito dell’Amministrazione locale assicurare che la cittadinanza rifletta i canoni del rispetto dei diritti e dei doveri dei cittadini. Tra questi diritti e doveri, quello della salute è il principale fattore di virtuosa e propositiva partecipazione sociale nella comunità di residenza o di dimora abituale. Essere cittadini significa garantire che la propria salute sia protetta, che non sia un pericolo per gli altri e che gli altri non siano un pericolo per noi. Prima di tutto prevenire: l’ Assessorato alla Salute intende promuovere una concreta e responsabile integrazione degli immigrati sul versante della salute con particolare riguardo a prevenzione, educazione sanitaria e patologie infettive. I Camper Immigrazione Sana saranno due mezzi non inquinanti (un Ducato ibrido e un Doblò idrogeno) operativi da fine aprile con la finalità di fare promozione, formazione sanitaria e controllo del territorio. I due veicoli sono contrassegnati dalla scritta ben visibile “Immigrazione Sana – La salute non è solo un diritto ma anche un dovere” e dal logo dell’Assessorato alla Salute.
Salute
Progetto scuola protetta: no agli psicofarmaci sui minori
Scuola Protetta contro la “pasticca facile”, contro il tentativo di medicalizzazione del disagio dei minori e contro la promozione dell’ uso degli psicofarmaci sui bambini irrequieti o distratti: è il progetto nazionale lanciato a Bologna dal comitato Giù le Mani dai Bambini insieme alle associazioni genitoriali italiane (CGD, AGE ed Agesc), a CISL Scuola e CGIL Formazione. Con l’introduzione in Italia di alcuni potenti psicofarmaci per minori (Ritalin e Strattera, ma anche il Prozac è stato recentemente autorizzato per i bambini dagli otto anni in su) sono stati approvati dall’ Istituto Superiore di Sanità e dall’ Agenzia Italiana del Farmaco i relativi protocolli che dovrebbero regolare la prescrizione e la somministrazione di queste molecole psicoattive ai minori. Tali protocolli sono stati criticati da una parte significativa della comunità scientifica in quanto troppo permissivi nei passaggi che regolano l’ utilizzo di questi prodotti, ed a soli due mesi dall’ approvazione sono stati attivati due tavoli per un tentativo di revisione dei protocolli in senso più restrittivo. Uno dei motivi di contestazione di queste regole è proprio la possibilità di interpretare entro certi limiti le norme che permettono di etichettare un bambino come patologico ed attivare le relative procedure terapeutiche farmacologiche. Bambini irrequieti e distratti vengono etichettati iperattivi ed indirizzati dalle famiglie – su segnalazione della scuola – direttamente ai servizi di neuropsichiatria infantile per cure spesso a base di potenti psicofarmaci. Il progetto Scuola Protetta prevede un sito internet accessibile a tutti, la possibilità di partecipare a un corso di e-Learning e di scaricare gratuitamente il “Kit Scuola Protetta ” con un insieme di documenti informativi in linguaggio divulgativo. In caso di rispondenza della scuola alle linee guida elaborate, la scuola stessa riceverà una sorta di “certificazione di qualità” con la dicitura: “Qui non medicalizziamo il disagio dei nostri alunni”. Si possono inoltre esaminare eventuali “buone pratiche” adottate da altre scuole. Sul sito l’utente può segnalare in caso di dubbio, compilando un modulo on-line, le eventuali proposte di formazione presentate da chiunque nella scuola o per la scuola, e ricevere un’ assistenza qualificata per comprendere nel dettaglio la serietà e tipologia di offerta formativa proposta e la congruenza della stessa con i requisiti minimi di serietà e competenza.
Salute: rapporto 2007 su donazione degli organi e trapianti in Italia
Il Rapporto sull’attività di donazione degli organi e trapianti presentato il 13 marzo a Roma conferma la qualità e la sicurezza del sistema italiano in Europa con 3.021 i trapianti effettuati nel 2007. In particolare, nell’ultimo anno, sono stati 1.573 i pazienti che hanno ricevuto un trapianto di rene, 1.033 hanno ricevuto il fegato, 308 il cuore, 76 il pancreas, 2 l’intestino. Ma il 2007 è stato un anno importante anche per le donazioni. Si temeva un loro crollo e invece gli italiani hanno confermato la loro fiducia nel sistema con indici di donazione allineati con quelli del 2006 (il calo è stato limitato al 3,3% ma in alcune realtà si è avuto addirittura un aumento, come in Puglia, Sicilia, Trento, Veneto e Umbria). Nel campo dei trapianti il 2007 è stato comunque un anno particolare, e lo testimoniano, ad esempio, l’ entusiasmo per il trapianto effettuato a Palermo, il primo al mondo, su un soggetto sieropositivo da HIV e, dall’altra parte, l’incredulità e lo smarrimento per quanto accaduto a febbraio a Firenze, in una struttura d’ eccellenza, quando furono prelevati e trapiantati organi infettati dal virus HIV per colpa di un tragico, quasi inspiegabile, errore umano. Due sentimenti che tuttavia trovano collocazione nella realtà del nostro sistema di trapianti. Un sistema che, come ha sottolineato il Ministro della Salute Livia Turco durante la Conferenza stampa, ha saputo reagire immediatamente dopo l’incidente con verifiche e nuove procedure di controllo e che, con il primato di Palermo, conferma l’eccellenza nei trapianti sui sieropositivi. A marzo di quest’anno, infatti, Il Ministero della Salute ha affidato all’ Organizzazione mondiale della sanità il compito di valutare la sicurezza del sistema trapianti italiano.
Giornata contro obesità e pubblicità ingannevole: bambini obesi e cibo spazzatura – 15 marzo 2008
L’ infanzia ha un peso: i bambini vanno difesi dall’ inquinamento, dalla pubblicità ingannevole e dal cibo spazzatura. Obesità e sovrappeso sono emergenze mondiali. L’ Italia detiene il triste primato europeo del numero di bambini sovrappeso o obesi: quasi 4 su 10 -tra i 6 e i 9 anni- sono troppo cicciotelli. I governi iniziano a preoccuparsi e a correre ai ripari, ma il consumo di cibi grassi, zuccheri e alimenti troppo salati non sembra arrestarsi. Per questo Altroconsumo, insieme a Consumers International, l’organizzazione mondiale delle principali associazioni di consumatori, dedica il 15 marzo – la giornata mondiale dei consumatori – al tema dell’ obesità infantile. Il 15 marzo sarà presentato un codice internazionale di autoregolamentazione sulla pubblicità di alimenti e bevande destinate ai più piccoli. I bambini sono i più vulnerabili alla pubblicità televisiva: la pubblicità di cibi ricchi di grassi, zucchero e sale ha un impatto diretto sulle scelte dei bambini e, quindi sulla loro salute. Le fasce protette (cioè quelle destinate ai bambini) si sono dimostrate piene di messaggi pubblicitari scorretti e poco salutari sotto il profilo nutrizionale. Tra gli spot, al primo posto (due volte su dieci) troviamo prodotti come biscotti, merendine e altri alimenti ricchi di grassi e zuccheri. Lo zucchero spesso è nascosto in alimenti insospettabili: anche i prodotti senza zuccheri aggiunti, per esempio, non sempre sono meno dolci di quelli tradizionali. La razione di zuccheri aggiunti non dovrebbe superare i 10 cucchiaini o zollette al giorno, ma non è raro trovare prodotti che, con una sola porzione, coprono metà della razione giornaliera consigliata. Con un bicchiere di bibita gasata si ingeriscono più di 5 zollette di zucchero. Anche le porzioni extra-large giocano la loro parte nel problema obesità. Gli alimenti confezionati sono venduti in porzioni sempre più grandi. A questo si aggiunge il fatto che si fa poca attività fisica. Non c’è da meravigliarsi, quindi, se i bambini ingrassano. Alla faccia della piramide alimentare sulle buone abitudini a tavola che mette al primo posto nella dieta quotidiana (di piccoli e adulti) il consumo di 5 porzioni di frutta e verdura.
Giornata mondiale del rene: test gratuito -13 marzo 2008
La Giornata mondiale del rene è ormai molto vicina, un evento importante per la salute: il 13 marzo la Società Italiana di Nefrologia (SIN) che riunisce e rappresenta i nefrologi Italiani, offre la possibilità ai familiari dei pazienti che sono in cura presso i centri di Nefrologia e Dialisi Italiani di sottoporsi gratuitamente ad uno screening delle malattie renali. I familiari dei nefropatici hanno infatti un rischio di sviluppare malattie renali più alto di quello che si riscontra in famiglie senza malattie renali. Un semplice esame delle urine e il dosaggio della creatinina nel sangue sono il primo passo per diagnosticare una malattia del rene. Identificare una malattia renale in fase precoce può essere utile per prevenirne l’evoluzione e le complicanze. Questa è la terza ricorrenza annuale della giornata del rene su scala mondiale e il 13 marzo i nefrologi, le associazioni dei pazienti e tutti coloro che hanno a cuore la lotta alle malattie renali metteranno in campo le loro migliori energie per diffondere messaggi e iniziative che focalizzino sull’importanza socio-sanitaria delle nefropatie. Nell’occasione, la Società Italiana di Nefrologia rinnova il suo impegno perché la Giornata Mondiale del Rene sia una ricorrenza realmente incisiva per la lotta alle malattie renali. Le Unità Operative di Nefrologia e Dialisi che aderiscono al progetto offriranno uno screening gratuito a tutti i familiari dei pazienti nefropatici. Allo scopo è stato preparato un database per la raccolta sistematica dei dati e a tutti i centri partecipanti sarà distribuito anche un manifesto e una brochure che faciliteranno la comunicazione con i pazienti e che permetteranno di dare visibilità locale all’ evento.
Tecnologia al servizio dei disabili: i puntatori oculari per scrivere con gli occhi
Si chiamano puntatori oculari (eye tracker) e permettono a una persona che concentra lo sguardo su uno schermo di scegliere con il solo movimento degli occhi una sequenza di lettere che formano parole, righe e periodi. Si tratta di una sorta di mouse oculari che una volta tarati sulla singola persona consentono a chi è costretto all’ assoluta immobilità ed è in grado di muovere solo lo sguardo di comunicare con il mondo. La Regione Toscana, assessorato per il diritto alla salute, ha deciso di finanziare l’acquisto di questi dispositivi per fornirli in uso a persone affette da gravissime patologie. La delibera si riferisce a persone affette da gravi patologie neurovegetative (come la sclerosi laterale amiotrofica), da sindromi post traumatiche per lesioni cervicali alte che comportano una completa tetra-paresi (cioè l’impossibilità di muovere tutti gli arti), con dipendenza da ventilatore meccanico e coloro che sono affetti dalla sindrome locked-in. Tutte persone che, pur mantenendo inalterate le capacità cognitive e le funzioni cerebrali superiori, subiscono una alterazione severa della capacità espressiva sia verbale che scritta e perdono progressivamente la facoltà di comunicazione e di relazione, rischiando di vivere nel totale isolamento. Unica risorsa, molto spesso, è il movimento degli occhi, ed ecco quindi intervenire l’utilità di questi straordinari strumenti messi a disposizione dalle moderne tecnologie. Obiettivo del finanziamento è quello di agevolare e incentivare la comunicazione interpersonale di questi pazienti e la possibilità di mantenere una certa vita di relazione anche nelle fasi più acute e invalidanti della patologia.
Dimagrire per pagare meno
Tempi duri per chi è in sovrappeso in Australia: la nuova politica anti-obesità prevede polizze più alte per gli obesi. In Australia le compagnie assicurative fanno lievitare il costo delle polizze vita per gli obesi con aumenti fino al 300%. Chantell Pein, broker assicurativo, sostiene che: “essere molto sovrappeso vuol dire essere più a rischio di contrarre alcune malattie“. Il prezzo della polizza sale non appena l’ indice di massa corporea diventa superiore a 30. Per un 55enne maschio e in forma l’assicurazione costa circa 1042 euro l’anno. Se lo stesso individuo fosse obeso, il premio salirebbe a 1572 euro. Secondo i medici le compagnie vogliono lucrare sulla crisi di obesità che sta attraversando l’ Australia: una donna su due e un uomo su tre hanno problemi di peso e malattie legate all’ obesità. Il problema obesità in Australia viene trattato al pari del problema fumo in Italia e in Europa: per incentivare a smettere di fumare si alza il prezzo-tassa delle sigarette, così in Australia si alza la polizza per la ” grasso-tassa “…ma pur trattandosi di salute non è esattamente la stessa cosa….!
L’ informatica in oncologia medica: la cartella clinica informatizzata, Udine 14 marzo 2008
Il 14 marzo ad Udine si terrà il workshop e-oncology, l’ informatica applicata all’ oncologia medica: per la prima volta in Italia si metteranno a confronto le diverse esperienze maturate in oncologia. Dalla fine degli anni ’90 l’ oncologia di Udine, in collaborazione con l’Agenzia regionale della sanità ed Insiel, ha iniziato a sviluppare un prototipo di cartella oncologica per la somministrazione dei trattamenti antitumorali e per la gestione complessiva dei pazienti. Dopo una fase sperimentale, questo strumento è stato gradualmente diffuso all’intera rete oncologica, diventando un supporto essenziale per le attività cliniche degli oncologi nella nostra Regione e per l’attuazione del Piano regionale per le malattie oncologiche. In Italia sono in corso esperienze analoghe in alcuni centri (Trento, Asti, Forlì) e questo argomento inizia ad acquisire sempre maggiore importanza, man mano che si fa strada la convinzione che una cartella clinica informatizzata può rappresentare un supporto straordinario per migliorare la qualità delle cure e la sicurezza negli ospedali. Nonostante l’ampia diffusione dell’ informatica in tutto il mondo occidentale, le applicazioni in medicina sono ancora limitate. Anche nei Paesi tecnologicamente più avanzati, come gli USA, meno del 30% degli ospedali utilizza diffusamente una cartella clinica informatizzata. Ciò è legato alla complessità delle attività cliniche e alle difficoltà incontrate nei percorsi di informatizzazione estesa delle strutture ospedaliere. La necessità di gestire quantità sempre maggiori di informazioni e di rispondere alle nuove esigenze cliniche e scientifiche rende inevitabile per la sanità confrontarsi con questo tema.
Pillola Ru 486 e interruzione volontaria della gravidanza
La pillola RU-486 è l’ alternativa farmacologia all’ aborto volontario chirurgico: è possibile interrompere la gravidanza senza sottoporsi all’ intervento chirurgico. La Ru 486 è un prodotto chimico a base di mifepristone, un potente antiormone che interrompe l’annidamento dell’embrione nell’utero e provoca l’ aborto del concepito se assunta entro il secondo mese di gravidanza. Viene assunta dalla donna come una normale pastiglia. Trascorsi tre giorni, i medici somministrano alla madre una sostanza che induce le contrazioni e provoca l’ espulsione dell’ embrione. La somministrazione della pastiglia deve avvenire in ambiente ospedaliero. Negli Stati uniti, già a metà degli anni 80, i pro-life si mobilitarono contro la “French pill” (pillola francese): la Ru 486. Con questo metodo una donna sceglie di non diventare madre ma, appunto, cambia il metodo. L’aborto esiste già, e nonostante non manchino polemiche al riguardo, proprio un’ articolo della legge 194 (il n. 15) prescrive che si continuino a cercare le soluzioni migliori perché l’ aborto sia il meno possibile traumatico e pericoloso per la donna. A 20 anni dalla sua adozione in Francia, dopo essere stata registrata in 15 paesi dell’Unione europea, dopo che nel 2005 l’Organizzazione mondiale della sanità l’ha inserita nella lista dei farmaci essenziali, sbarca anche in Italia la RU-486. Non tanto per scelta delle autorità sanitarie del nostro Paese, ma sulla base della sua approvazione da parte della quasi totalità dei paesi membri dell’Unione: Exelgyn Laboratoires, che la produce, ha infatti avviato una procedura di mutuo riconoscimento. Le donne che decidono di interrompere la gravidanza potranno scegliere fra due procedure: quella tradizionale chirurgica, che prevede ricovero, anestesia, intervento da effettuare entro le prime 12 settimane di gestazione; e quella medica o farmacologica, che consiste nella somministrazione in ospedale di due pillole.
Obesità in Italia: l’ italiano è sedentario e in sovrappeso
Grasso, in sovrappeso e quasi sempre seduto: è il ritratto dell’ italiano fatto dal rapporto Osservasalute. Sovrappeso e sedentarietà sono sempre più una piaga nazionale. L’ obesità è un fattore di rischio per la salute, tipica, anche se non esclusiva, delle società del benessere. L’ obesità è causa o aggravante di malattie come le disfunzioni cardiocircolatorie, il diabete, problemi alle articolazioni e la sindrome da apnea notturna. Dieta ipocalorica e movimento fisico possono aiutare nei casi meno gravi, ma per quelli più problematici si interviene anche con terapie farmacologiche o chirurgiche. Dal rapporto Osservasalute, gli italiani grassi e sedentari sono più al sud. Solo il 20,9% pratica sport. Puglia e Basilicata le regioni con piu’ obesi. I dati in uno studio dell’Universita’ cattolica di Roma. Rispetto al 2005 e 2006, l’ obesita’ nel nostro paese è salita dall’8,5% al 9,9%, con punte elevate nelle regioni del Sud. Il fenomeno è stato individuato dal V Rapporto Osservasalute, presentato all’Università Cattolica di Roma. In particolare l’indagine ha riscontrato valori superiori al 38% in Campania, Puglia, Basilicata e Calabria per quanto riguarda il sovrappeso, mentre sugli obesi i valori si attestano sul 12,0% in Basilicata e 12,9% in Puglia. Piu’ vicina alle regioni settentrionali la Sardegna (10,5%), dove si registrano i valori piu’ bassi (Piemonte 31,4% di persone in sovrappeso, 8,3% di adulti obesi, Valle d’Aosta, con 30,8% e 6,6%, e Lombardia,29,8% e 8,5%). La prevalenza di sovrappeso e obesità aumenta con l’ età, soprattutto tra i 45 ei 74 anni per gli uomini e i 55 e 74 anni per le donne. Ed è soprattutto maschile. La percentuale di uomini in sovrappeso (43,9%) e’ infatti quasi doppia di quella del sesso femminile (26,2%). Una delle cause di questa tendenza a mettere chili di troppo e’ senz’altro il poco sport.
Piemonte: latte artificiale gratuito per le mamme
Le mamme che, su indicazione clinica, non possono allattare naturalmente al seno potranno usufruire della fornitura gratuita di latte arteficiale. Lo ha deciso la Giunta regionale del Piemonte, inserendo il provvedimento all’interno del progetto “ Protezione, promozione e sostegno dell’ allattamento al seno: verso una Regione amica di mamma e bambino “. La fornitura sarà garantita alle mamme che, previa certificazione del pediatra o del medico di medicina generale che controindichi l’ allattamento al seno, rientrano in una delle situazioni definite dall’Organizzazione mondiale della sanità: HIV o HTLV sieropositive, in AIDS conclamato, affette da cancro mammario, psicosi post-partum, herpes bilaterale al capezzolo o epatite in fase acuta, quelle tossicodipendenti, alcoliste o coloro che assumono permanentemente farmaci controindicati in gravidanza. I dati regionali evidenziano, da una parte, il miglioramento del tasso di allattamento al seno (dal 39,3% nel 1999 al 62,8% nel 2006), dall’altra il numero costante di donne, il 4% circa, che fa uso di sostituti del latte materno (latte artificiale) fin dalla nascita. Questa scelta viene elaborata durante la gravidanza nello 0,8% dei casi, mentre è determinata su indicazione clinica soltanto nello 0,5% delle nascite. La fornitura gratuita sarà erogata dall’Azienda sanitaria di competenza per sei mesi e l’importo dipenderà dal tipo di sostituto del latte materno prescritto dal pediatra nelle quantità appropriate al singolo bambino. L’ASL potrà attivare la fornitura diretta, anche in accordo con i medici del territorio. La delibera, inoltre, prevede il completamento della formazione capillare degli operatori a contatto con mamma e bambino, la diffusione delle banche del latte su tutto il territorio regionale e l’attivazione dei Punti di sostegno all’allattamento nei consultori in collaborazione con i pediatri di libera scelta.
Europa: dieta intelligente contro l’ obesità
Per incoraggiare stili di vita sani e prevenire l’ obesità nella popolazione che vive in Europa, Germania Ungheria e Italia hanno dato il via al progetto IDLE: dieta intelligente e stili di vita in europa. L’obesità è in continuo aumento e non solo in Italia: in Europa le stime parlano di circa 400 milioni di persone in sovrappeso e 130 milioni di obesi. A partire dagli anni Ottanta, infatti, il fenomeno dell’ obesità è triplicato in molti paesi dell’ Europa e continua a crescere in maniera allarmante, specialmente tra i bambini. L’obiettivo comune è quello di sviluppare e dar vita ad una serie di attività educative rivolte a giovani e adulti che vivono in Europa per promuovere stili di vita sani, al fine di prevenire sovrappeso, obesità e malattie croniche associate. In Italia, il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL di Cesena, nella veste di partner italiano, organizzerà un corso pilota rivolto a insegnanti e manager per formarli su strategie innovative da utilizzare in attività di promozione della salute. L’ Ausl di Cesena vanta una certa esperienza, anche grazie al progetto “ cultura della salute e stili di vita sani ” che negli ultimi anni ha visto la realizzazione di numerosi interventi per la promozione dell’attività fisica, di una alimentazione corretta e sana e di lotta al fumo, e per la prevenzione dell’alcolismo. A Cesena il 38% della popolazione è in sovrappeso ed il 7% obeso. L’ obesità riguarda più gli uomini che le donne (56% contro 36%), aumenta con l’età ed è maggiormente presente nelle persone con basso livello di istruzione. Il 15% dei bimbi di 6 anni è in sovrappeso e il 9% obeso, mentre tra i bambini di 9 anni il 19% è in sovrappeso e l’11% obeso. Il 55% della popolazione, non pratica l’attività fisica raccomandata; di questi il 13% ha uno stile di vita del tutto sedentario.
La settimana donacibo dal 25 febbraio al 1 marzo
Nelle economie del benessere c’è così tanta abbondanza di cibo che ogni anno tonnellate di alimenti vengono distrutte per il mancato consumo o gli eccessi di produzione. È da qui che parte l’ iniziativa Donacibo 2008 con lo slogan ” donare per gustarsi la vita “, la raccolta alimentare curata dai Banchi di solidarietà in collaborazione con le scuole che aderiscono all’iniziativa e che coinvolgerà gli studenti nella settimana che va dal 25 febbraio al 1° marzo. Il messaggio veicolato dalla raccolta è semplice: portare dei generi alimentari non deperibili e donarli al punto di raccolta della propria scuola. Sarà compito poi dei volontari del Banco occuparsi della consegna presso le famiglie bisognose. Questa iniziativa è un invito rivolto ai giovani per educarli alla solidarietà, per far loro conoscere la realtà del bisogno e promuovere una cultura del dono e della gratuità.
Vaccino gratuito contro il papilloma virus
Parte la campagna di vaccinazione pubblica gratuita contro il papilloma virus (HPV), responsabile del cancro al collo dell’ utero. Il vaccino sarà offerto quest’anno a tutte le 280.000 adolescenti nate nel 1997. “L’obiettivo della campagna di vaccinazione è quello di giungere ad una forte riduzione del papilloma virus nelle prossime generazioni. Sarebbe una vittoria senza precedenti nella guerra contro uno dei più terribili nemici delle donne“, è quanto si legge in una nota stampa del Ministero della Salute, che sottolinea come l’Italia sia il primo paese europeo a pianificare una strategia di vaccinazione pubblica gratuita contro il papilloma virus. I vaccini saranno somministrati gratuitamente dalle ASL alle adolescenti tra gli undici e i dodici anni, con la somministrazione per via intramuscolare di una dose iniziale e due richiami, entro i sei mesi dalla prima. Il vaccino è inoltre disponibile a pagamento in farmacia, previa prescrizione del medico, ed è destinato alle donne che non hanno contratto l’infezione da papilloma virus. Per questo, raccomanda il Ministero della Salute, prima di ricorrere alla vaccinazione è importante fare un pap test per essere sicuri di non avere già contratto l’infezione. I vaccini contro il virus HPV attualmente disponibili sono due: Gardasil, vaccino tetravalente, che protegge contro i genotipi 16-18 dell’ HPV e i genotipi 6 e 11, autorizzato all’immissione in commercio dall’Aifa con delibera del 28 febbraio 2007 (costo al pubblico 171,64 euro), e il Cervarix, vaccino bivalente, attivo contro i genotipi 16 e 18, autorizzato dall’Aifa con delibera del 29/10/2007 (costo al pubblico 156,79 euro).