Ginnastica a casa: in gravidanza si può, mantiene in forma, allontana lo stress, previene i disturbi cardiocircolatori

Anche in gravidanza il corpo della donna ha bisogno di mantenersi efficiente ed ha la necessità di un corretto esercizio muscolare ed articolare, il movimento aiuta ad espellere eventuali eccessi di acqua e ad affrontare con maggiore facilità il travaglio, il parto e la fase post parto.

Ci sono diversi tipi di attività fisica che, anche in gravidanza, si possono affrontare tranquillamente senza nessun rischio, un aiuto essenziale per prevenire piccoli disturbi quali il mal di schiena e la sciatalgia. Man mano che l’ addome cresce, la donna tende a buttare indietro la testa e le spalle spingendo in avanti l’ addome, tipica posizione che è all’ origine del mal di schiena, sono consigliabili, innanzitutto, delle lunghe passeggiate a piedi, ma anche in bicicletta con le dovute precauzioni e senza affaticarsi in eccessivi sforzi fisici, che sarebbero più dannosi che utili, ottimo anche il nuoto.

Massaggio in gravidanza: come gestire il proprio corpo nelle fasi che precedono il parto

 Durante la gravidanza il corpo della donna subisce cambiamenti sostanziali, in termini di peso e di postura, uniti a disturbi fisiologici derivanti dal nuovo assetto ormonale e dalla pressione che il bambino in crescita esercita sugli organi.

Il massaggio in gravidanza, è una tecnica che aiuta la futura mamma ad assecondare e a gestire le necessità del suo corpo nelle varie fasi che precedono il parto, la pratica del massaggio incrementa le funzioni dei muscoli e delle articolazioni, migliora la circolazione, tonifica il corpo, attenua i gonfiori e favorisce notevolmente il rilassamento, rafforzando la partoriente sia dal punto di vista fisico che mentale.

Fragilità capillare: un problema soprattutto femminile. I sintomi, le cause, l’ integrazione della dieta

 Le antiestetiche e piccole vene rosse sono sintomo di fragilità capillare e riguardano soprattutto le donne, in particolare donne stressate, in sovrappeso e con la cellulite, spesso si tratta di predisposizioni genetiche o di carenza di vitamine (in particolare di vitamina C e avitaminosi P), ma anche temporanee alterazioni ormonali, come gravidanza o fase premestruale, o scorrette abitudini comportamentali.

Alcune pillole anticoncezionali possono provocare la fragilità capillare e, in alcune donne predisposte, accentuarne il problema. Altre cause possono essere l’ assunzione di farmaci anticoagulanti, infezioni, ma anche un fattore ereditario. Il problema è, in ogni modo, facilmente risolvibile con un regime alimentare appropriato, integrando la propria dieta con alimenti appropriati. E’ necessario, invece, rivolgersi al medico di fiducia per una diagnosi opportuna se si notano anche vene un po’ ingrossate, raffreddamento delle mani o dei piedi e caviglie che si gonfiano spesso.

I tacchi alti sono causa di alluce valgo per una donna su sei

 Seguire la moda, si sa, richiede alla donna dei sacrifici, quella dei tacchi alti e scarpette decoltèe con punte affilate costringe i piedi ad essere compressi per tutto il giorno ed a camminare su improbabili centimetri che richiedono una buona dose di equilibrismo, oltre che dolori insopportabili, pur di non rinunciare a calzature all’ ultimo grido.

Secondo una stima della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot) una donna su 6 è a rischio di alluce valgo, piegato cioè verso l’ interno, conseguenza di anni di costrizioni su pericolosi tronchetti e punte affilate, una sorta di lento “deragliamento” dell’ alluce verso le altre dita del piede, mentre alla sua base si crea una sporgenza laterale rossa e dolente. Non esiste alcun plantare, tutore o fisioterapia che possa restituire all’ alluce la sua forma e funzionalità originali, bisogna necessariamente ricorrere all’ intervento chirurgico.

Pillola abortiva: via libera dell’ Aifa per la pillola Ru486 anche in Italia

 Si sblocca il percorso italiano della Ru486. Il Consiglio di amministrazione dell’ Agenzia del farmaco italiana (Aifa) ha dato mandato al direttore generale Guido Rasi per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Determina relativa all’ autorizzazione all’ immissione in commercio del Mifegyne (Mifeprostone), prodotto dalla ditta Exelgyne, “dopo aver espletato gli adempimenti previsti“.

Lo comunica l’ Aifa in una nota, sottolineando che “il percorso seguito è stato assolutamente rispettoso dell’ iter procedurale previsto dall’ Emea (l’ Ente regolatorio europeo) per il mutuo riconoscimento di un farmaco, verificandone efficacia, sicurezza e compatibilità con le leggi nazionali nel rispetto e a tutela della salute della donna. Condividendo le preoccupazioni di carattere etico che anche questo metodo di interruzione volontaria della gravidanza comporta, la Determina che verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale – prosegue l’ Aifa – rimanda a Stato e Regioni le disposizioni per il corretto percorso di utilizzo clinico del farmaco all’ interno del servizio ospedaliero pubblico, così come previsto dagli articoli 8 e 15 della legge 194 del 1978, e di cui l’ Aifa non ha titolarità“.

LE VERIFICHE SUL FARMACO
Una decisione giunta “dopo uno scrupoloso iter di verifiche scientifiche, tecniche e legislative che ha richiesto molto tempo“, rileva l’ Aifa. “Sono state disposte restrizioni importanti all’utilizzo del farmaco, al solo fine della massima tutela della salute del cittadino, compito primario dell’ Agenzia“. Il ‘disco verde’ del Cda “pone finalmente fine al possibile utilizzo improprio del farmaco e sgombra il campo da qualsiasi possibile interpretazione di banalizzazione dell’ aborto e dal suo impiego come metodo contraccettivo“.

Benessere dei piedi: le donne soffrono in silenzio per i tacchi e la moda

 Più del dolore potè il tacco-gioiello. Così quasi quattro donne su 10 finiscono per comprare scarpe troppo alte, piccole o strette, pur sapendo benissimo che finiranno per soffrire, pronte a tutto in nome della moda. A evidenziare l’ irrazionalità femminile quando si tratta di stiletti e decolleté è la Society of Chiropodists and Podoiatrists britannica, specialisti chiamati a rimediare alle torture inflitte alle estremità pur di poter sfoggiare un paio di tacchi all’ ultimo grido.

SCARPE BELLE MA SCOMODE
Da un sondaggio condotto su 2mila persone, emerge che il 37% delle donne indosserebbe, e ha indossato, un paio di scarpe bellissime ma scomode. Una follia che accomuna anche il 17% degli uomini, pronti a comprare mocassini o stringate anche se il numero non è quello giusto. E ancora, benché l’ 80% delle donne abbia ammesso di soffrire di problemi ai piedi, dalle unghie incarnite, alle vesciche, alle callosità, solo il 40% ha chiesto aiuto a un professionista. Insomma, per le scarpe all’ ultima moda si soffre in silenzio.
Molti di noi faticano a resistere al rischiamo dell’ ultimo must di stagione, ma è importante ricordare che comprando scarpe che fanno male non si finisce solo per soffrire una sera, ma anche per mettere in pericolo la salute” dei piedi, sottolinea la podologa Lorraine Jones. Insomma, se al momento della prova si sente un fastidio o un dolorino, c’ è qualcosa che non va. E se gli stiletti killer, oltre a regalare centimetri, possono causare problemi, le scarpe senza lacci sono fra i peggiori colpevoli, dal momento che fanno scivolare in avanti il piede e così le dita sono contratte a lungo. Le peggiori sono le decolleté molto scollate, di cuoio, con punta bassa, almeno secondo i podologi britannici.

Donne con la pancetta a rischio asma: i rischi del sovrappeso sulla salute. L’ indice di massa corporea

 Girovita rosa sotto i riflettori. Le donne “a mela”, alle quali la natura ha risparmiato i fianchi larghi della conformazione “a pera” ma non un addome pronunciato più tipico della silhouette maschile, rischiano infatti l’ asma anche se non sono in sovrappeso. Per ragazze e signore forti di pancia, rispetto a quelle che vantano un vitino da vespa – rileva uno studio americano pubblicato su Thorax – il pericolo di incorrere nella malattia respiratoria è aumentato di un terzo.

I PERICOLI DEL GRASSO VISCERALE
La ricerca, condotta dagli scienziati del Northern California Cancer Center di Berkeley, torna quindi a puntare il dito contro il cosiddetto grasso viscerale: quello che si accumula sulla fascia addominale “è un grasso metabolicamente più attivo – ricorda Julie Von Behren dell’ equipe di studiosi Usa – Può produrre sostanze infiammatorie e l’ infiammazione è legata all’ asma” a doppio filo.

DONNE IN SOVRAPPESO PIU’ SOGGETTE ALL’ ASMA
L’ équipe d’ Oltreoceano ha analizzato i dati relativi a più di 88 mila fra insegnanti e amministratrici scolastiche. In generale, l’ indagine ha confermato che le donne in sovrappeso hanno un rischio d’ asma del 40% maggiore rispetto alle normopeso; per quelle obese la probabilità di ammalarsi raddoppia, mentre per quelle gravemente ‘XL’ si moltiplica di oltre tre volte. Ma il dato a sorpresa ha riguardato le donne con un peso normale, ma una circonferenza vita che supera gli 88 centimetri: in questa quota il pericolo d’ asma cresce di un terzo.

Malattie sessuali: è boom dopo i trent’ anni nei Paesi occidentali

 Boom di malattie sessuali fra i 30 e i 45 anni. I casi sono in aumento in tutti i Paesi occidentali, Italia compresa, non per una maggior precocità sessuale dei più giovani, ma per i comportamenti disinibiti degli adulti che viaggiano di più, hanno più occasioni di incontro e si lasciano andare a rapporti non protetti. A lanciare l’ allarme sono gli andrologi della Sia (Società italiana di andrologia).

LA CHLAMYDIA
In Europa, dal 2000 ad oggi, si è osservato un notevole incremento dell’ incidenza della malattie sessualmente trasmissibili, prime fra tutte Chlamydia, sifilide con un numero di casi raddoppiato rispetto a 9 anni fa, e Aids con circa 4.000 nuove infezioni l’ anno – spiega Vincenzo Gentile, presidente della Sia – Questo ci deve far riflettere, soprattutto sulla necessità di fornire informazioni adeguate ai nuovi target. Perché a esserne più colpiti non sono gli adolescenti, ma i trentenni e quarantenni“, sottolinea.

Pillola abortiva: 29 decessi per RU486. Domani la valutazione per la commercializzazione in Italia

 Sarebbero almeno 29 i decessi registrati tra le donne in seguito all’ utilizzo della pillola abortiva RU486 secondo dati forniti dall’ azienda produttrice Exelgyn al ministero della Salute e quindi all’ Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Tale dato “non risulta però nei verbali del comitato tecnico scientifico dell’ Aifa né dell’ Autorità europea per i farmaci Emea“. Lo ha confermato il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, durante la presentazione della relazione al Parlamento sull’ attuazione della legge 194 per l’interruzione volontaria di gravidanza. Il dato relativo ai decessi collegati all’ utilizzo della pillola RU486 in vari Paesi era circolato nelle scorse settimane pur essendo stato secretato dall’azienda per motivi di privacy.

DOMANI LA DECISIONE SULLA COMMERCIALIZZAZIONE IN ITALIA
Domani il Cda dell’ Agenzia italiana del farmaco (Aifa) valuterà l’ immissione in commercio in Italia della pillola abortiva RU486, ma il via libera non è scontato: “La valutazione dell’ Aifa non è solo un passaggio burocratico“. Lo ha affermato il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, durante l’ illustrazione della relazione al Parlamento sull’ attuazione della legge 194 sulle interruzioni volontarie di gravidanza.

Domani – ha detto Roccella – il Cda dell’Aifa avrà valutazioni da fare e non si tratta di un passaggio burocratico, anche se il via libera da parte del Comitato tecnico-scientifico dell’ Aifa risulta già essere un atto fondamentale“. Riferendosi quindi all’ utilizzo della pillola RU486 nell’ambito di protocolli regionali da parte di alcuni istituti sanitari, Roccella ha reso noto il dato riportato nella relazione al Parlamento ed in base al quale nel 2007 “alcuni istituti hanno utilizzato tale approccio farmacologico per l’ interruzione della gravidanza per un totale di 1.010 casi, pari allo 0,8% di tutte le interruzioni di gravidanza”.

Metrorragia: sintomi e rimedi per le mestruazioni abbondanti in vacanza

 Può capitare di dover rinunciare al bagno e di dire addio alla tintarella. In spiaggia si prova imbarazzo e disagio, senza mai separarsi dal pareo. Ma non è tutto: ci si sente deboli, spossate, con l’ umore e la pressione a terra e, spesso, con svenimenti improvvisi. Succede quando le mestruazioni sono troppo abbondanti, un problema che interessa una donna su 5 e diventa vera e propria patologia per una su 20 tra i 30 e i 49 anni. Il disturbo peggiora notevolmente durante la calura estiva e finisce col rovinare le vacanze, se capita durante la fatidica settimana di ferie.

QUEI GIORNI SOTTO L’ OMBRELLONE
Per aiutare le italiane che fanno i conti con flussi abbondanti a gestire al meglio i pesanti fastidi del periodo mestruale, la Società di endoscopia ginecologica (Segi) ha promosso l’ opuscolo ‘Quei giorni sotto l’ ombrellone‘, presentato a Bologna nel corso del Congresso nazionale della Segi. “Parliamo di patologia, tecnicamente metrorragia, quando le perdite eccessive provocano anemia e astenia – spiega Giampietro Gubbini, ginecologo responsabile del progetto Mestop (progetto salva-utero) – Ma accanto a questo gruppo di pazienti esiste un ben più ampio universo di donne con mestruazioni abbondanti che patiscono una limitazione della qualità di vita. Spesso, in questi casi, il disagio viene sopportato come evento fisiologico e inevitabile“.

Bimbi felici e mamme in forma? Dal ginecologo dei vip il consiglio: mamme a casa per almeno 2 anni

 Perché il suo bebè sia sereno e felice la mamma dinamica e moderna farebbe meglio a mettersi il cuore in pace, e rinunciare al lavoro per almeno due anni. Non solo. In barba alle raccomandazioni di tanti pediatri, il frugoletto dovrebbe dormire nel lettone, o almeno nella stessa camera della madre, fino a 24 mesi. Le insolite raccomandazioni arrivano da Yehudi Gordon, del St John & St Elizabeth Hospital di North London, celebre ginecologo pioniere del parto in acqua in Gran Bretagna, che ha fatto nascere i bimbi di dive del calibro di Cate Blanchett, Jerry Hall ed Elle McPherson.

NIENTE STRESS AL BIMBO
Gordon dice di aver fatto tesoro della sua esperienza trentennale nel pianeta mamma-bambino, e dopo una così lunga osservazione non ha dubbi. “Stress, ansia, attacchi di panico e insonnia sono dovuti in larga parte alle insicurezze che ci segnano da bambini, quando siamo separati troppo presto dai nostri genitori“, spiega il ginecologo, illustrando la sua visione delle cose sul ‘Daily Mail’. “Alla nascita gli esseri umani sono i mammiferi meno sviluppati del pianeta, e ciò che accade quando il cervello inizia a svilupparsi ha un marcato impatto su di noi nell’ infanzia e nell’ età adulta“.