Ortoressia: quando l’ossessione per il cibo sano può far morire

Non solo anoressia o bulimia; quando si parla di disturbi alimentari dobbiamo inserire anche l’ortoressia (dal greco orthos -corretto e orexis –appetito), ossia l’ossessione per i cibi sani. Il termine ortoressia è stao coniato nel 1997 da Steven Bratman, un medico californiano nel suo libro Health Food Junkies

E’ difficile fare un identikit esaustivo di chi soffra di questo disturbo ma in linea generale si può dire che colpisca gli over ’30, con un buon livello culturale e di classe media; sebbene nasca da delle buone intenzioni, quelle del mangiare salutare può causare dei seri problemi.

Kate Chilver morta per anoressia a 31 anni dopo 16 di lotta

 Kate Chilver, una giovane donna britannica di 31 anni e 30 chili di peso è morta a causa dell’anoressia; i primi sintomi di questo disturbo alimentare le furono riscontrati quando aveva 12 anni ma è stato a 15 che lo ha ammesso e da allora è passata da uno specialista all’altro fino ad arrivare alla morte. L’autopsia che è stata fatta ha evidenziato come il suo cuore fosse la metà di quanto sarebbe dovuto essere.

Il dottor Frances Connan è uno psicologo che l’ha avuta in cura ed ha detto:

Conosco Kate dal 2004. Ha cominciato a soffrire di anoressia a 12 anni, ma lo ammise solo a 15. Il suo indice di massa corporea arrivò a nove. Già è molto raro trovare qualcuno che scende fino a 10

Purtroppo in 16 anni di trattamenti Kate non ha mai risposto in maniera soddisfacente alle cure che hanno provato a farle e non ha mai tratto alcuno stimolo dalla psicoterapia. Negli ultimi giorni di vita la giovane Kate ha iniziato ad avvertire dolori molto forti all’addome ed è stata trasferita lo scorso 10 luglio all’ospedale di Chelsea e Westminster; qui i medici hanno scoperto che i tessuti di stomaco e intestino erano necrotizzati perché non c’era più grasso intra-addominale, che era una specie di “ammortizzatore”.

Cibo e Mente, il Piacere della Salute al Ristorexpo si parla dei disturbi alimentari

 Inizierà a breve la XIV edizione di Ristorexpo, nel corso dei numerosi appuntamenti previsti in cui l’argomento principale saranno formazione, buona cucina, marketing territoriale legato ai prodotti gastronomici di filiera corta e dell’intera declinazione enogastronomica.

Numerosi ed importanti anche i relatori del calibro di Gualtiero Marchesi, maître de cérémonie, e di grandi chef come Massimo Bottura, Mauro Uliassi, David Scabin, Ettore Bocchia o ancora Luigi Pomata, Stefano Masanti, Matteo Vigotti e Daniel Facen.

Disturbi dell’ alimentazione: si diffonde la drunkoressia, le adolescenti milanesi tra digiuni forzati e happy hour

 Sfiancanti digiuni di 24, 48 ore. Solo acqua e sigarette per tenersi in piedi fino alle 7 di sera. E’ il rito pre-happy hour per molte adolescenti anoressiche. Scatta in vista di serate scandite da file di one shot, bicchierini di superalcolici bevuti quasi a stomaco vuoto, o dopo avere spiluccato qua e là dal buffet dell’ aperitivo. Nei mille volti dell’ anoressia c’è anche questo: si chiama drunkoressia ed è una delle spie del disturbo alimentare.

ASTINENZA DAL CIBO
Astinenza dal cibo per potersi permettere l’ abbuffata alcolica. Perché chi soffre di anoressia è consapevole delle calorie presenti in un cocktail, ma deroga alle rigide regole alimentari che si impone per cedere al fascino dell’ alcol, disinibente e facilitatore dei rapporti sociali. E lo fa solo attivando meccanismi preventivi di compensazione. Una sorta di dieta in cui il cibo è sostituito dal bicchiere.

Anoressia e Moda: Cake Sniffing, confessioni di una modella britannica

 La terrificante verità è emersa grazie ad una ex-addetta ai lavori, che si è confessata al Daily Mail in un diario a puntate intitolato “Confessions of a fashionista – Cosa succede realmente dietro le quinte di un’ agenzia di modelle”.
A leggerlo sembra proprio un film dell’orrore: le modelle britanniche, infatti, per mantenersi in linea passano la loro pausa pranzo ad annusare dolci proibiti senza cedere mai alla tentazione di assaggiarli. Cake Sniffing, per l’ appunto, annusare le torte senza mangiarle.
La realtà è peggio del Diavolo veste Prada” ha confessato la rea confessa.
Il cake sniffing – secondo la fonte – sarebbe una vera e propria moda nel mondo delle sfilate britannico: per mantenersi magrissime senza rinunciare alla fragranza del loro cibo preferito, ma proibito perchè ipercalorico, sono sempre di più le modelle che dedicano la loro ‘pausa pranzo’ ad annusare i dolci senza mangiarli.

Anoressia e bulimia, la rivista Topgirl chiede la chiusura dei siti che aiutano a diffondere i disturbi alimentari

 Nella settimana delle grandi sfilate di moda milanesi, balza di nuovo all’ attenzione di tutto il mondo il problema dei disturbi alimentari: anoressia e bulimia sono attualmente al centro di una campagna promossa da modelle e donne di spettacolo, oltre che di una richiesta di legge portata avanti dal direttore del settimanale per adolescenti Topgirl.
Secondo il magazine, il pericolo di anoressia e bulimia arriverebbe in gran parte anche dal web: mentre in Spagna ed in Francia i siti che mettono a rischio la salute delle ragazze con consigli pro-anoressia e pro-bulimia sono vietati, in Italia la rete pullula di blog di ragazze anoressiche e bulimiche che istigano le coetanee a diventare come loro.
Se il mondo della moda ha già iniziato a fare qualcosa dal 2006 – spiega Annalisa Monfreda, direttore di Topgirlviene completamente ignorato il problema dell’esistenza di siti internet che, in modo subdolo e coinvolgente, attirano le ragazze nel gorgo della malattia. Nella rete si trovano veri e propri decaloghi per ingerire meno cibo, espellerlo più facilmente e non farsi scoprire dai familiari.”
Topgirl ha quindi lanciato un appello alle autorità italiane per invitare ad oscurare i siti e i blog che istigano all’ anoressia e alla bulimia. Sebbene la Camera Nazionale della Moda Italiana abbia proposto già 3 anni fa un regolamento internazionale per la tutela della salute delle modelle, l’ ammontare delle proposte di stili di vita che appaiono più seducenti alle ragazzine nei blog italiani risultano circa 260 (da un’ analisi dell’ Eurispes): dal 2006 sono aumentati del 470%. Biografici e firmati di ragazze dell’ età media di 17 anni, questi blog rischiano di diffondere ancor di più l’ incremento dei disturbi alimentari.

Anoressia e bulimia. Sintomi e comportamento. Come riconoscerle

 L’ anoressia e la bulimia hanno delle manifestazioni o sintomi a cui bisogna fare attenzione, perchè spesso chi si ammala di anoressia e bulimia non sa riconoscere di avere un problema con il cibo. La magrezza è oggi uno status symbol costantemente esaltato da mode e campagne pubblicitarie, cinema e tv. L’ aggettivo anoressica è diventato, nell’ uso comune e quotidiano, un sinonimo di magrezza eccessiva. Eppure, l’ anoressia e la sua sorella la bulimia sono gravi disagi psicologici che trovano nel fisico l’ espressione di un malessere di vivere profondo. Sebbene l’ anoressia sia la forma più conosciuta di disturbo del comportamento alimentare, la bulimia, in realtà, ha più conseguenze sull’ organismo in generale. L’ anoressia, infatti, ha come effetto il calo del peso, mentre la bulimia, a causa del vomito indotto e dell’ uso di diuretici e lassativi per disfarsi del cibo ingurgitato, provoca il danneggiamento della valvola cardiale, delle gengive e dei denti, la mancata assimilazione dei sali minerali e lo sconvolgimento delle funzioni intestinali.
Anche la causa che scatena queste due reazioni così drastiche nei confronti del cibo varia: sembra che mentre l’ anoressia è fondamentalmente provocata da un conflitto tra madre e figlia, la bulimia viene causata da una ribellione nei confronti del conformismo quotidiano. Cioè, il paziente bulimico è apparentemente un conformista, ma vi si adatta male e cerca nella trasgressione alimentare quella ribellione nei confronti del mondo che non ha il coraggio di attuare.

La medicina alternativa contro bulimia e anoressia: agopuntura, omeopatia, fiori di bach

 Per i giovani che soffrono di disturbi alimentari oggi c’è una cura che deriva dall’ incontro tra medicina ufficiale e terapie non convenzionali (medicina naturale alternativa). Lo dimostra l’ esperienza di Palazzo Francischi, centro della Asl 2 Umbria di Todi (www.ausl2.umbria.it; tel 0758943302) che, con la struttura Giovanni Gioia di Chiaromonte in Basilicata, ospita a carico del servizio sanitario ragazze e ragazzi di tutta Italia con problemi di anoressia, bulimia e altri disturbi alimentari. Per chi soffre di disturbi alimentari, il corpo e il cibo sono ossessioni; la patologia ha origini complesse che non possono essere affrontate con gli psicofarmaci o, nel caso dell’ anoressia, con l’ alimentazione forzata. Anche una volta recuperato il peso si può ricadere nella malattia perché non ci si è liberati dal pensiero fisso. Le tecniche di cura integrata invece agiscono contemporaneamente sulla mente e sul corpo e sono poco aggressive. L’ agopuntura, ad esempio, è un metodo dolce con effetti scientificamente provati dimostrati contro le dipendenze: a Palazzo Francischi viene usato per controllare la fame compulsava nella bulimia e per combattere ansia e insonnia. Tra i farmaci viene data preferenza a quelli omeopatici che aiutano a riequilibrare il sistema ormonale. Anche i fiori di bach aiutano a guarire: aiutano i ragazzi a riconoscere le proprie emozioni e a identificare le sensazioni legate a fame e a sazietà. I due più efficaci usati al centro sono risultati Mustard e Wild Oat.

Salute e bellezza: le modelle di Modeland contro anoressia e bulimia

 Modeland cambia gli standard estetici di bellezza del mondo della moda. Cynthia, Nicole, Elisa ed Enrica sono le finaliste di Modeland, quattro ragazze in salute: sono belle e in linea, ma sane (misure medie 88-65-91). Quattro modelle della porta accanto per dire no all’ anoressia in passerella come simbolo di un nuovo modello estetico, sono capaci di lanciare un messaggio-svolta alle adolescenti di tutta Italia: la magrezza malata è fuori moda. Le quattro giovani hanno infatti superato un vero e proprio test di salute, passando l’esame del nutrizionista e dello psicologo. E proprio al confine tra salute e bellezza si sono incontrate le sensibilità dell’ Assessorato alla Salute e di Modeland. La trasmissione televisiva condotta da Jonathan Kashanian e dedicata alla moda, ha sposato il codice etico del Tavolo Salute e Moda di Milano proposto dall’ Assessorato alla Salute e dall’ Assessorato alle Attività produttive. Gli ideatori del programma televisivo Modeland in onda su All Music (rete che si rivolge soprattutto ad un pubblico giovane ) e dedicato alla mondo del fashion, appoggiano le regole per la salvaguardia della salute delle indossatrici. Gli ideatori di Modeland si sono sempre battuti contro le modelle troppo magre in passerella. Ai ragazzi che arrivano al Modeland Center da ogni parte d’ Italia si controllano peso e misure, e se sono sottopeso, vengono invitati a seguire cure ingrassanti. Più di un migliaio sono stati i ragazzi della porta accanto che hanno tentato di partecipare all’ultima edizione della trasmissione nella speranza di poter sfilare su una vera passerella durante Milano Moda. Le linee guida del codice etico riguardano l’ età minima delle modelle (16 anni), l’Imc (indice di massa corporea, che per l’Oms – Organizzazione mondiale della sanità- non deve essere inferiore a 18,5 tenendo però presenti fattori geografici ed etnici), la lotta alla dipendenza, la proposta di abiti di taglie più corrispondenti alla donna mediterranea. Le vincitrici del concorso di Modelland sono la brasiliana Cynthia De Melo 21 anni (misure 90-69-96), la triestina Nicole De Vettori, 18 anni (misure 90-68-86), la ventunenne Elisa Selvaggia Folli di Salo’ –Brescia- (misure 89-62-91), e la diciannovenne Enrica Saraniti di Bronte –Catania- (misure 85-62-90). Tutte hanno in comune non solo un indice di massa corporea superiore a 18,5, ma anche il merito di aver sfilato come non professioniste a ben 6 vere sfilate della settimana della Moda per Agatha Ruiz de la Prada, Daniela Gregis, Pietro Paradiso, Archivio Privato, Andrea Turchi e Ante Vesperum Edicta. Modeland è stato il primo programma televisivo che è riuscito a portare sulle passerelle di Milano Moda delle ragazze comuni.

Anoressia e mass-media: approvato il codice etico per il mondo dell’ informazione

 Alla presentazione del progetto nazionale di prevenzione dei disturbi alimentari (anoressia e bulimia) è stato proposto un codice etico per il mondo dell’ informazione. E’ importante infatti che i mass media non propongano modelli, messaggi e pubblicità che possano contribuire alla diffusione di anoressia e bulimia. I disturbi alimentari sono legati alla psicologia e al rapporto che i giovani hanno con la propria identità e, in questo contesto, contano molto i messaggi culturali e i modelli che vengono proposti. Da qui, l’ approvazione favorevole del Ministro della Salute alla proposta di un codice etico per i mass media ma “a patto che venga rispettato”. Anoressia e bulimia sono fenomeni in crescita, difficili da curare. In Italia, soffrono di disturbi alimentari circa due milioni di persone. Cresce anche la percentuale di uomini coinvolti: attualmente si calcola infatti che il 10 % dei 2 milioni sia di sesso maschile, e la percentuale sale al 20% se si considera la fascia di età che va dai 13 ai 17 anni. L’ anoressia non è più quindi un fenomeno solo femminile. I modelli estetici e i messaggi pubblicitari stanno facendo breccia anche tra gli uomini, tanto da far parlare di vero boom dei disturbi alimentari al maschile. Solo 5 anni fa appena l’1% degli uomini risultava colpito da disturbi alimentari. E se l’ideale femminile a rischio sono i corpi magrissimi delle modelle, i ragazzi sono attratti dal mito del culturista, del palestrato senza un filo di grasso.

Progetto nazionale contro anoressia e bulimia

 Al via il primo progetto nazionale per contrastare l’emergenza sociale dell’anoressia, della bulimia e degli altri disturbi alimentari, che investono una percentuale crescente di italiani. Il progetto, che si avvale di risorse per circa un milione di euro, è stato sottoscritto dal Ministro della Salute, Livia Turco, e dal Ministro per le Politiche giovanili e le Attività sportive, Giovanna Melandri, nell’ambito del programma Guadagnare salute. I settori di intervento sono in particolare la scuola, i media, lo sport e la cosiddetta diet industry, con l’obiettivo di depotenziare i modelli culturali che rischiano di contribuire alla diffusione dei disturbi alimentari. “È vero che si tratta di disturbi di tipo psichiatrico – ha detto il ministro Meandri – ma si tratta di fenomeni che hanno anche uno stretto rapporto con il contesto culturale e sociale. Ci sono dunque dei fattori di rischio di tipo socio-culturale, a partire dalla sempre più diffusa domanda di un modello estetico di magrezza estrema”. Il progetto vede il coinvolgimento di scuole, mass-media e mondo dello sport, partirà dal mese di aprile. In Italia sono due milioni le vittime. Due i livelli di intervento in cui si articola il progetto. Il primo riguarda le buone pratiche di cura esistenti: attraverso una rete-osservatorio di 5 centri pubblici sentinella si elaborerà innanzitutto una mappa dei servizi di assistenza in Italia effettuando anche un monitoraggio delle tipologie di cura. Il ministro della salute Livia Turco ha sottolineato l’importanza che ci sia una rete nazionale per l’orientamento alla cura di queste patologie, perché il più delle volte le famiglie sono disorientate e non sanno a chi e quali sono i luoghi più appropriati cui rivolgersi per far curare i propri figli.