La cura dell’endometriosi sarà nei Lea

L’endometriosi sarà inserita nei livelli essenziali di assistenza. Lo ha detto il ministro della Salute durante la festa del Papà che coincide con la giornata mondiale dedicata a questa malattia. Ecco la lunga dichiarazione riportata dalle agenzie che potrebbe portare una nuova speranza a tante donne. 

Dolore pelvico: interessate moltissime donne

Dolore pelvico: ne vengono colpite circa 3,5 milioni di donne (circa il 15% delle donne in età fertile) e pensate che per riuscire ad avere una diagnosi corretta possono volerci fino a dieci anni; per la vulvodinia invece i tempi per una diagnosi corretta possono arrivare a cinque. Il dolore pelvico quindi come si può facilmente intuire non andrebbe sottovalutato invece come spiega la prof.ssa Graziottin i sintomi nel 70% dei casi sono presenti prima dei 30 anni. Per identificare correttamente l’endometriosi che può portare anche all’infertilità possono volerci 10 anni, 5-7 anni per la sindrome della vescica dolorosa, 4 anni e 8 mesi per la vulvodinia.

Infertilità in aumento

Le coppie che desiderano un bambino devono combattere con un nemico in più: l’infertilità. Purtroppo in questi ultimi anni sono aumentate sia negli uomini che nelle donne le affezioni croniche a carico della sfera riproduttiva; i primi in particolar modo hanno a che vedere ad esempio con varicocele, criptorchidismo, malformazioni genitali, infiammazioni dei testicoli, condizioni che vanno a ridurre il testosterone. Le donne invece hanno a che vedere con un aumento delle alterazioni tubariche, malattie infiammatorie pelviche ma anche con fibromi uterini, endometriosi e disturbi dell’ovulazione ed ormonali. Purtroppo poi stanno aumentando anche le malatti sessualmente trasmissibili sia tra gli uomini che tra le donne.

Endometriosi e malattie autoimmuni dell’intestino: trovato possibile legame

L’endometriosi è una malattia che colpisce moltissime donne (stime recenti parlano di 1 donna su 5): un disturbo che crea non pochi fastidi, che può diventare invalidante oltre che andare a disturbare l’utero, la vagina, le ovaie ma anche l’intestino.

Ed sembra che le donne che soffrono di endometriosi siano maggiormente predisposte ad ammalarsi di malattie che interessano proprio di intestino; sono giunti a questi risultati alcuni scienziati dello Staten Serum Institue di Copenhagen che hanno condotto uno studio su quasi 38 mila donne che erano state ricoverate proprio per problemi legati all’endometriosi tra il 1997 e il 2007. Secondo i loro dati avrebbero più probabilità di ammalarsi di patologie autoimmuni che interessano l’intestino come ad esempio il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.

La nuova frontiera dell’ isterectomia, l’ utero tolto dall’ ombelico

La nuova tecnica chirurgica di isterectomia si chiama “single port” e prevede che un’operazione sia effettuata inserendo tutti gli strumenti chirurgici da un’unica via di accesso, l’ombelico. Per la prima volta al mondo, questa tecnica è stata applicata con successo e attraverso un sofisticato robot chirurgico, in dotazione all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa, grazie alle quale è stata effettuata un’isterectomia. L’uso del robot nell’intervento ha permesso di superari i limiti della chirurgia laparoscopica e di realizzare l’intervento con successo, sfruttando i vantaggi che sono propri di questo sistema, come la visione tridimensionale, la mancanza di tremore e quindi la precisione.

Endometriosi: un disturbo quasi sconosciuto troppo spesso sottovalutato

 Si sa ancora troppo poco dell’ endometriosi, una patologia che coinvolge la salute della donna sotto molti aspetti, ed è spesso associata a dolore pelvico, infertilità e masse annessiali. Di fatto consiste nella presenza di ghiandole endometriali e stroma (trama di sostegno di un organo o di un tessuto) al di fuori della cavità uterina. L’ endometriosi si manifesta con crisi endometriosiche, fibrosi ed aderenze più o meno gravi.