L’ avena sativa è una graminacea molto coltivata nel nord dell’ Europa (Germania, Scandinavia e Russia) perché tollera bene le basse temperature e la pioggia durante la fase finale del suo ciclo vegetativo. L’ uso dell’ avena nell’ alimentazione umana risale all’ antichità, scozzesi, irlandesi e polacchi ne fanno molto uso nella preparazione di gustosi piatti tradizionali, in Italia è comunemente usata come foraggio per gli animali, specialmente per i cavalli, e molto poco per l’ alimentazione umana.
Nonostante l’ avena sia poco utilizzata nella dieta di tutti i giorni, questo cereale è molto interessante grazie alla sua composizione chimica e alla sua originale struttura fisica. In primo luogo è il più ricco in lipidi, in particolare contiene lipidi insaturi derivati dall’acido oleico e un’ elevata percentuale di acido linoleico, uno tra gli acidi grassi essenziali più importante dal punto di vista nutrizionale. Inoltre è il più ricco di proteine (ne contiene tra il 10-16% della sua composizione), in particolare lisina, un composto organico dalle alte capacità nutritive ed è noto per il suo apporto in elementi minerali e vitamine, in particolare acido pantotenico e tiamina.